Una lunga escursione che ha come obiettivo la visita del piccolo altopiano dove si trova il minuscolo Lago di Ogaggia che, salvo dimenticanze... era l'ultimo lago della Valle Antrona che personalmente ancora non avevo visto (nemmeno da lontano...).
Con Fiorenzo partiamo da Montescheno (possibilità di parcheggio presso il bar nelle vicinanze del caratteristico campanile), saliamo seguendo il percorso C08 (inizialmente non ci sono molte indicazioni, ma il percorso è intuitivo), raggiunta la stradina la seguiamo quasi integralmente fino al suo termine, questo per cercare di rimanere il più possibile all'ombra
delle piante in questa (molto) calda mattinata.
Abbiamo la gradita sorpresa di trovare il sentiero ben ripulito (fino al Passo di Ogaggia, e anche al ritorno scendendo da Vauzone), lavoro eseguito pochi giorni prima in previsione della nota corsa podistica Val Brevettola Skyrace ( : Link), per cui chi avesse intenzione di fare un giro in zona, è il momento giusto...
Passiamo dalla Croce di Set Frei 1525 m. e poi usciti dal bosco il sentiero continua salendo in traversata in ambiente panoramico, la traccia ripulita serpeggia tra il verde delle felci (piacevole se visto da lontano, meno
quando si è in mezzo...), nei dintorni si possono ammirare le caratteristiche macchie gialle delle ginestre fiorite, di fronte il versante che sale al Pizzo Ciapè dove traversa l'interessante percorso per la Pietraforata : Link e arriviamo al Passo di Ogaggia 1849 m. un valico ormai non più utilizzato dove il sentiero che scende in Val Brevettola è praticamente scomparso (il valico era stato comunque raggiunto durante una precedente escursione : Link).
Continuiamo la salita arrivando in breve al bel pianoro dell'Alpe Ogaggia 1977 m. saliamo subito sulla sinistra raggiungendo il prato fiorito superiore (foto 31) dove vediamo due labili tracce, una che traversa sulla destra (che seguiremo poi al ritorno, questo è il percorso corretto e consigliabile), un'altra sale direttamente la costa e la seguiamo in questa occasione, dopo un tratto ripido sbuchiamo in un piccolo
anfiteatro con interessanti formazioni rocciose piuttosto caotiche, superata questa scomoda zona usciamo sui pendii superiori dove troviamo una traccia di sentiero spesso poco evidente, ma sono presenti anche degli ometti che sono di aiuto per l'orientamento.
Raggiunti i pendii superiori (foto 47 e 48) continuiamo poggiando sulla sinistra, sempre cercando i radi ometti, il percorso è comunque libero e senza difficoltà; di fronte si può ammirare l'affilata e impegnativa cresta nord del Pizzo Ciapè, e arriviamo infine alla conca dove si trova il minuscolo Lago di Ogaggia ca. 2190 m.
Il luogo, tranquillo e appartato, è molto piacevole e rilassante, e dopo aver "circumnavigato" il laghetto (non ci vuole molto...) prima di scendere andiamo verso sud per ammirare il panorama dal bordo del falsopiano che precipita sui dirupati versanti dove in basso traversa il percorso per la Pietraforata.
Scendiamo lungo il percorso fatto in salita e a un certo punto vediamo alcuni scoloriti segni di vernice rossastra sulle rocce, e naturalmente li seguiamo, e troviamo anche tracce di sentiero che portano a scendere un poco più a nord rispetto al percorso fatto inizialmente in salita, appare chiaro che è questo il giusto percorso...
Arriviamo a un tratto ripido (foto da 65 a 68) dove, nell'erba, la traccia si perde, poi usciti dallo sbarramento dei cespugli ritroviamo la traccia seminascosta dalla vegetazione che porta al prato e al bivio notato in salita, tornati all'Alpe Ogaggia (e fatto rifornimento d'acqua alla fontanella), iniziamo la discesa in Val Brevettola sempre lungo il panoramico percorso C08; la discesa è molto piacevole nonostante le nuvole in addensamento, una notevole distesa di rododendri fioriti copre quasi tutto il versante, di fronte sul versante opposto si vede la depressione del Passo d'Arnigo con a destra la massiccia Cima Camughera (visitata, sempre con Fiorenzo, nel 2019 : Link) poi arriviamo a un bivio, sulla sinistra la traccia traversa in direzione del verde pianoro dell'Alpe Campo (percorso più lungo), in questa occasione seguiamo invece la "scorciatoia" (cartello indicatore) che scende sulla destra al Torrente Brevettola a ai ruderi dell'Alpe Vauzone 1659 m.
# Per la bella ed estesa Val Brevettola vedi anche le visite precedenti : Val Brevettola e i due giri nella parte alta del vallone : Link1 e Link2 al Pizzo e all'Alpe Cardò (che alcuni chiamano Cardù, ma preferisco fare affidamento alla Mappa Rabbini, l'unica a riportare questo toponimo...). #
Da Vauzone scendiamo lungo il sentiero ripulito che dopo il secondo guado sul Torrente Brevettola si trasforma in una stradina che con percorso lungo e monotono riporta a Montescheno concludendo questa lunga ma piacevole escursione.
Per questo giro, circa 8 ore.
Difficoltà E (EE per la visita al laghetto).
Luglio 2024
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