Durante le precedenti visite nei dintorni della cresta divisoria tra la Val Bognanco e la Valle Antrona (Val Brevettola), c'era stato modo di osservare la relativamente lunga cresta di cime senza nome che dal Passo d'Arnigo prosegue verso ovest per poi svoltare a sud nella zona del Passo del Fornalino, in particolare durante la salita alla Cima Camughera nel 2019, vedi la foto sottostante raccolta appunto durante quel giro.
Si tratta della tipica cresta dalle "due facce", con fianchi erbosi e
piuttosto ripidi (questo in particolare nel tratto iniziale) sul versante dell'alta Val Brevettola, mentre si presenta in buona parte rocciosa e dirupata sul versante della Val Bognanco; sulle mappe le varie sommità di questa cresta non hanno nome, e naturalmente prima di programmare una escursione da queste parti era fondamentale (almeno per me...), riuscire a recuperare qualche toponimo, e alla fine anche in questo caso è stata di aiuto la Mappa del Catasto Rabbini che riporta il nome Cardo' appunto su questa cresta di confine tra i comuni di Montescheno (Antrona) e Bognanco dentro, ma anche il Brusoni sulla sua Guida alle alpi Centrali Italiane del 1908 menziona il Pizzo Cardo, collocandolo però tra il Passo del Fornalino e quello del Fornetto alla quota più elevata di tutta questa cresta, 2451 m.
Personalmente ritengo più affidabile la Rabbini, in ogni caso avendo visitato tutte le sommità di questa cresta, al Pizzo Cardo comunque ci sono stato... (da segnalare che la quota 2426 m. viene anche chiamata da alcuni, Passo Cardù...).
(Sono poi ritornato in zona dopo un mese per completare la visita dell'alta Val Brevettola, in particolare per la misconosciuta Alpe Cardò : Link).
Partenza da Bognanco Fonti ca. 670 m. dalla Chiesa si sale alla strada asfaltata per San Lorenzo che si segue fino al primo tornante dove, sulla sinistra, prosegue in salita una stradina sterrata che passa da San Martino 854 m. e poi raggiunge la piccola centrale elettrica nei pressi della quale si supera sul ponte il Torrente Bogna, passati sul versante destro idrografico della valle si continua sulla destra fino al bivio (cartello per Curtit - Scatta) dove il sentiero D15 inizia la salita del ripido versante boscoso con numerosi e regolari tornanti.
Si traversa il grosso tubo della condotta (che poi si ritroverà anche al ritorno), più in alto si passa presso il bivio per gli interessanti alpeggi di La Baita e La Motta, vedi : questa pagina, continuando la salita si giunge poi al bel pianoro dell'Alpe Curtit 1538 m. (già visitata in precedenza, vedi la pagina della : Val Bognanco), di fronte verso sud, si vede il pendio da risalire che si raggiunge superando prima il piccolo rio, il sentierino che risale non è sempre evidente a causa della rigogliosa vegetazione (e anche per la apparente poca frequentazione...), si arriva in seguito all'Alpe della Scatta 1831 m. poco più in alto sulla sinistra si raggiunge il più evidente sentiero che traversa verso Saudera, proseguendo invece sulla destra in breve si arriva alla Scatta 1906 m. dove noto che la Croce vista a terra nella precedente visita, è stata ripristinata.
Dalla Scatta si scende per un breve tratto verso ovest (versante dell'Alpe Garione), e al bivio si continua sulla sinistra in direzione del grosso masso/balma presso il quale passa il sentiero (sotto il masso si vedono resti di muretti che confermano il suo utilizzo come riparo, il "soffitto" è però molto basso e per entrare bisogna strisciare...),
guardando a ritroso si nota la bella e affilata crestina che sale a nord della Scatta, mentre in direzione opposta si vede in alto, a destra del Passo d'Arnigo, la quota 2221 m. la prima cima della cresta da raggiungere; il sentiero traversa il piacevole ambiente scendendo a
raggiungere il percorso D17 che sale da Garione, e infine risale il versante fino al Passo d'Arnigo 1990 m. (già raggiunto durante la visita alla Cima Camughera, vedi : questa pagina),
affacciandosi così sul versante della bella Val Brevettola, fino a qui dalla partenza, circa 3 ore.
Dal Passo d'Arnigo abbandonato il sentiero, si risale la cresta sulla destra (ovest) che inizialmente per un lungo tratto si presenta piuttosto ripida, e si arriva faticosamente sulla prima sommità, la quota 2221 m. in questa escursione la giornata limpida ha permesso di ammirare un bel panorama circolare, in particolare sulla Val Brevettola e il Pizzo Ciapè, il versante della Scatta e la Camughera, e successivamente la zona del Pizzo e Passo del Fornalino.
Continuo lungo la cresta, meno faticosa in questo tratto, che porta verso la quota 2321 m. che dovrebbe corrispondere al Cardo' della Rabbini... la crestina che la raggiunge appare un poco più impegnativa ma si arriva in cima
senza difficoltà, il tratto successivo si presenta ancora piuttosto "lungo" (più del previsto), e proseguo con numerosi saliscendi (sono presenti più in basso sulla sinistra tracce che permetterebbero di traversare sul fianco evitando parte della cresta, ma lo scopo di questo giro è proprio percorrere la cresta), intanto diversi camosci si allontanano di corsa scendendo il dirupato versante della Val Bognanco...
Continuando il percorso la cresta si fa un poco più rocciosa, e si iniziano a vedere in basso sulla destra i prati dell'Alpe Fornalino (dove scenderò al ritorno), mentre gradualmente appaiono i bei contrafforti rocciosi del Pizzo del Fornalino, mentre sulla sinistra a monte dei prati superiori, si vedono meglio le due cime più elevate della cresta, le quote 2426 e 2451 m. in seguito la cresta cambia direzione svoltando verso sud e si vede il Passo del Fornalino, mentre da questa zona si ha la migliore visione del roccioso Pizzo omonimo raggiunto nel 2018 lungo l'interessante percorso che sale uno dei canali ben visibili in questa occasione (vedi : questa pagina).
A sinistra (sud-est) del Passo del Fornalino si trova la quota 2426 m. che raggiungo salendo la crestina in parte rocciosa con bel percorso senza particolari difficoltà (qui sono sul Pizzo Cardo del Brusoni...), e mentre si sentono alcune voci provenienti da chi sta salendo al Pizzo del Fornalino (unico segno di presenza umana durante tutto il giro), di fronte appare la cima più elevata (e anche la più interessante...), di questa cresta, il versante che si vede appare impegnativo e anche piuttosto infido, e allora visto che la stanchezza ormai si fa sentire (con anche scarsa reattività e lucidità...), decido di traversare sul fianco della Val Brevettola per andare a vedere se la cresta opposta è
più "agibile".
Una traccia scende e traversa l'erboso versante, poi risalgo alla cresta che si presenta in gran parte rocciosa e un poco affilata, ma la salita è abbastanza agevole, naturalmente sono presenti alcuni tratti esposti, è comunque preferibile tenersi sempre sul filo, infine si arriva sulla erbosa sommità della quota 2451 m. da dove la vista si apre sul versante della Valle Antrona, si vedono i laghi e sul fondo, anche Antronapiana; dal Passo d'Arnigo a qui, quasi 3 ore.
Su tutte le sommità della cresta visitata, non ho trovato manufatti (ometti, Croci...), di alcun genere...
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