Una visita nel solitario Vallone dell'Alpe Capia in Valle Anzasca, dal rinomato borgo di Mondelli seguendo inizialmente il percorso che sale all'omonimo passo, per poi traversare all'Alpe Capia sulle tracce (nascoste dalla vegetazione) del vecchio sentiero, e infine la risalita del vallone verso la cresta divisoria con la Valle Antrona in un ambiente sempre molto interessante e suggestivo.
(In questa occasione, raggiunta la cresta a 2810 m. e facendo una "divagazione" sul versante della Valle Antrona, ho "trovato" una interessante cengia discendente (foto 51 della galleria) che naturalmente è stata da subito fonte di ispirazione per una successiva interessante escursione... : Link).
Con Andrea partiamo da Mondelli 1181 m. salendo lungo il sentiero segnalato che porta al Passo Mondelli, inizialmente passiamo dal bivio col percorso che sale alla frequentata Alpe Colla e poi a Cortenero (sentiero che seguiremo al ritorno); passiamo dall'Alpe Corte Vecchio 1500 m. ancora caricata per poi proseguire verso il passaggio del canale del Rio Capia (dove ero transitato nel giugno 2018 quando nel canale era presente una slavina che si poteva superare solo "passandoci sotto"... : Link).
Superato il canale saliamo nel bosco di conifere e rododendri, in ambiente piacevole con il solo "fastidio" della bassa vegetazione molto bagnata a causa della pioggia del giorno precedente, arrivati nelle vicinanze dell'Alpe Predenon cerchiamo il vecchio sentiero che traversa a Capia (sentiero riportato sulla mappa catastale), inizialmente non ne troviamo traccia, a causa della bassa vegetazione che copre il terreno (si cammina non avendo ben chiaro dove si appoggi il piede...), solo giunti sul bordo superiore di una giavina (foto 13) troviamo i resti del sentiero, che subito dopo scompare nuovamente nella vegetazione.
Traversiamo cercando di seguire un percorso logico per poi salire, e nei tratti con erba si riconosceva ancora la presenza del sentiero, in seguito il percorso diventa più evidente e troviamo anche alcuni ometti; usciamo su terreno aperto per traversare nuovamente il canale del Rio Capia (qui largo e tranquillo), raggiungendo infine l'Alpe Capia 2070 m. al riparo del caratteristico enorme masso e dominata dalla cresta omonima (che si notava salendo) la quale impedisce al sole di illuminare l'alpe nelle prime ore della mattina; qui una pausa conversando con i proprietari dell'alpe alle prese con i lavori di mantenimento dei rustici, e veniamo a sapere che in alto sulla cresta dovrebbero essere presenti delle gallerie che faciliterebbero il passaggio in Valle Antrona...
Lasciata l'Alpe Capia saliamo con percorso libero il versante notando sulla destra una traccia che porta alla cresta erbosa posta a est, seguiremo al ritorno questo percorso che permette di scendere all'Alpe Colla; continuiamo la salita passando su zone erbose alternate alle giavine, ci portiamo verso destra su una panoramica crestina intermedia, mentre più in basso naturalmente si nota l'affilata Cresta di Capia (toponimo riportato sulla Mappa Catastale).
Raggiunto l'ultimo nevaio residuo di questo versante continuiamo verso la soprastante cresta notando in alto anche alcune "cavità" che naturalmente suscitano interesse, ci portiamo verso un canale detritico (e franoso...) che sembra permettere di raggiungere la cresta senza particolari difficoltà, ma andiamo prima a vedere la grotta visibile sulla sinistra che però si rivela ben poco profonda... riprendiamo la salita su terreno instabile e infine si arriva a una selletta sulla cresta a 2810 m. dove ci si affaccia sul versante della Valle Antrona (dove notiamo che l'acqua presente nel Lago di Campliccioli sembra essere a un livello più "normale" rispetto a quanto si era visto l'anno precedente).
Dalla bocchetta vediamo che la cresta che prosegue verso est si presenta piuttosto impegnativa, e
allora scendiamo lungo il canale salito per poi traversare sulla destra al termine di una costa rocciosa intermedia salendo infine a vedere le altre cavità notate durante la salita, ma anche queste risultano poco profonde; notiamo qui alcune belle fioriture di Doronico e Linaria e anche alcune piantine di Genepì bianco...
Riprendiamo la discesa e più in basso ci portiamo gradualmente sulla sinistra raggiungendo la labile traccia che porta sulla crestina che sale a monte della bella Cresta di Capia che da questa posizione appare piuttosto suggestiva, qui si nota in basso la dorsalina erbosa dove si trova l'Alpe Colla che dobbiamo raggiungere.
Oltre la crestina raggiunta non troviamo evidenze di un qualche sentiero (solo qualche ometto nelle vicinanze dell'Alpe Colla), e si scende con percorso libero traversando nel contempo sulla sinistra; non ci sono difficoltà ma naturalmente in caso di nebbia occorre attenzione, e arriviamo così all'Alpe Colla 2001 m. con la sua caratteristica Cappelletta posta sulla dorsalina in direzione del dirimpettaio versante di Lavanchetto (visitato in passato durante alcune interessanti escursioni : Link).
Una breve pausa alla Colla e poi scendendo lungo il sentiero segnalato che passa dall'Alpe Motto torniamo a Mondelli concludendo questa interessante e piacevole (nonostante il "bagnato" iniziale) escursione.
Per questo giro, circa 8 ore incluse le soste.
Luglio 2023 - Difficoltà EE
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