Torna alla Home Page

Da Case Cini al Court di Martinitt per il canale del Rio Sungiamotta...


 Traversata "bassa" del canale del Rio Sungiamotta (Scheggianotta), da Case Cini al Court di Martinitt,

   Ritorno per Il Cugnò e Nascina...



 Valle Antigorio > Premia > Rivasco.

 

 Dopo alcuni anni, ritorno sul versante sinistro idrografico della Valle Antigorio nella zona dove scende il Rio Sungiamotta (Scheggianotta sulle mappe "moderne"...) dopo una prima traversata "alta" nel 2018 che era iniziata a monte della caratteristica grande parete della Pioda (Mittag blattu) : Link, in questa occasione con Andrea, seguiamo invece un vecchio percorso riportato sulla mappa catastale che salendo da Case Cini traversa poi il versante a una quota inferiore rispetto alla visita precedente.

 La mappa catastale si rivela anche in questa occasione molto precisa, e può essere utile in caso di incertezze lungo il percorso, in particolare nel tratto che precede il guado del Rio Sungiamotta.

Rio Sungiamotta...
canale dello Scheggianotta...

 Essendo trascorso parecchio tempo dall'ultima visita da queste parti, era utile e necessario rivedere le immagini raccolte in passato per cercare di "rinfrescare" la ormai labile memoria, e così facendo la voglia di ritornare si è naturalmente fatta più intensa... e arrivando in Valle Antigorio tornano alla mente le numerose e interessanti escursioni fatte negli anni precedenti; in questa occasione la tipica roccia antigoriana si presenta in buona parte più scura dell'usuale a causa delle piogge frequenti in questo mese di maggio 2023.

la scalinata che sale da Case Cini...
la scalinata che sale da Case Cini...

 Partiamo da Case Cini 850 m. interessante piccolo gruppo di case poste sulla riva sinistra idr. del Toce di fronte a Rivasco; guardando verso le case prima di superare il fiume sul ponte, si vede sulla sinistra dietro le abitazioni, la scalinata iniziale del vecchio percorso che partiva appunto da Case Cini, raggiunta la frazione e dopo la rituale foto alle tipiche case in legno, ci portiamo alla scalinata (la schkarpija) che risale il versante, il percorso è segnalato in parte da vernice gialla, segnalazioni che terminano nei pressi di un traliccio dell'alta tensione.

 Lasciato il traliccio sulla destra, si continua la salita giungendo al muro di blocchi che sostiene il terrapieno della soprastante cava, qui naturalmente il vecchio sentiero scompare e continuiamo traversando sulla destra per aggirare gli ostacoli, infine sbuchiamo alla zona della cava che, durante le precedenti visite appariva in disuso, mentre ora invece l'estrazione è ripresa; traversando verso il bosco sulla destra ritroviamo comunque la traccia che, costeggiando la parete di roccia liscia, porta alla scaletta metallica che aiuta nel saltino iniziale permettendo di accedere alla giavina soprastante (Giavina dei Savoni sulla mappa catastale...).

tacche poggiapiedi sulla roccia...
tacche poggiapiedi sulla roccia...

 Risaliamo per un tratto la giavina per poi trovare sulla destra una piccola scalinata (foto 13), continuiamo sempre sulla destra trovando alcune tacche sulla roccia (foto 14 e 15), sempre bello "scoprire" questi segni che testimoniano la passata frequentazione di questi scomodi versanti... più avanti passando nella zona del piccolo rial dal'arvina si trovano altri resti di manufatti, in questo tratto una vera e propria traccia non è presente, mentre in seguito sarà più evidente e si troveranno segni di vernice di vario colore e tagli (anche recenti).

al canale del Rio Scheggianotta, il sentiero prosegue sul versante opposto...
al canale del Rio Scheggianotta, il sentiero prosegue sul versante opposto...

 Arriviamo così alla piccola balma di foto 21 dove, sulla destra, due ometti indicano il proseguimento del percorso verso il canale del Rio Sungiamotta, prima però facciamo una deviazione per vedere il piccolo rudere a 1380 m. (che avevo trovato nel corso del primo giro "esplorativo fatto in questa zona nel 2016 vedi : questa pagina, arrivandoci però con un percorso più comodo traversando sotto la parete della Pioda), in questa occasione è stato un po' "complicato" arrivarci per la presenza delle fasce rocciose dove non è semplice trovare un punto debole per superarle...

 Tornati al percorso della catastale traversiamo passando un tratto roccioso bagnato che richiede attenzione, di fronte sul versante opposto del canale dello Scheggianotta, si vede la parete rocciosa sopra la quale si trova una fascia boscosa che, guardando le foto scattate dal versante opposto della Valle Antigorio (durante il giro all'Alpe Malagrin e Picanzolo : Link), sembrava essere l'unico punto in cui si poteva traversare il canale a quelle quote...

 (In verità il percorso sulla mappa catastale traversa un po' più in alto rispetto a quello segnalato attualmente dai due ometti e dai tagli, non sempre si riesce a recuperare integralmente gli antichi sentieri...).

il passaggio del Rio Sungiamotta...
il passaggio del Rio Scheggianotta...

 Sempre seguendo i tagli raggiungiamo il canale nel punto in cui la catastale riporta una quota piuttosto precisa, 1252,8 m. molto bello questo ambiente... grazie anche alla presenza di una buona quantità di acqua del Rio Sungiamotta che scende spumeggiante dalla forra superiore, il passaggio del canale non presenta particolari difficoltà, solamente il tratto iniziale lungo il versante opposto ha richiesto attenzione essendo bagnato, gli animali passano sul bordo del canale ma in questi casi è preferibile tenersi più vicino possibile alla parete, vedi foto 34.

la grande balma...
la grande balma...

 Superato il Sungiamotta il percorso diventa più lineare e per un buon tratto si traversa in leggera ascesa prima di salire più decisamente arrivando alla grande balma col rudere a circa 1350 m. era probabilmente una "succursale" del soprastante Court di Martinitt, anche se il fatto che il sentiero riportato sulla mappa catastale termina proprio qui, potrebbe far pensare che questo "alpetto" fosse di pertinenza di gente di Case Cini o Rivasco, mentre il Court di Martinitt era caricato da una famiglia di Cadarese, in ogni caso sarebbe comunque interessante riuscire a sapere il nome di questo luogo... spostandosi pochi metri verso sud ci si affaccia sul bordo del profondo canale del Rio Castone, e si può ammirare un bel panorama.

punto panoramico...
punto panoramico...

 Riprendiamo la salita poggiando sulla sinistra seguendo i segni di vernice, il percorso comunque non è obbligato, in alto diventa un poco più ripido e si passa presso la sorgente che precede l'arrivo al pianoro del Court di Martinitt dove il tempo pare essersi fermato, le costruzioni sono rimaste immutate non solo rispetto alle visite precedenti, ma in particolare rispetto alle foto aeree del 1956... le baite erano state realizzate a regola d'arte, lo si nota guardando a esempio i particolari della giunzione delle travi; è presente anche un piccolo cruciforme, le incisioni sulle rocce non sono frequenti da queste parti, mentre quelle sulle architravi in legno sono più comuni.

al Court di Martinitt...
al Court di Martinitt...

 Una breve pausa su questo piacevole e tranquillo pianoro (che contrasta con la severità dell'ambiente circostante), e riprendiamo il percorso che continua verso la zona del Cugnò (percorso seguito durante la prima visita da queste parti nel 2016 : Link.

 Il sentiero a tratti non è molto evidente ma si trovano comunque tagli e qualche ometto, e si arriva in discesa al pianoro de Il Cugnò dove notiamo che rispetto all'ultima visita, il tetto della baita che era ancora parzialmente presente, è crollato definitivamente...

Il Cugnò...
Il Cugnò...

Il Cugnò nel 2016...
il Cugnò nel 2016...

 Continuiamo scendendo un versante con erba e sassi instabili, poggiando poi sulla destra nella faggeta si può passare da un rudere senza nome a circa 1400 m. più in basso c'è il sedime di un'altra costruzione; infine si arriva all'interessante nucleo di baite ancora in discreto stato di Nascina (o Nessina, o l'Assina... ma il toponimo corretto usato in loco, è Nascina), sulle porte delle baite numerose le scritte presenti, a ricordo di un tempo ormai lontano...

 Da Nascina si continua lungo il sentiero segnalato che passa sopra la cava (anche qui notiamo qualche cambiamento rispetto all'ultima visita), usciti sulla stradina della cava, per evitare di seguirla fino alla piana presso il Toce, dalle baite di Le Fracce seguiamo il vecchio sentiero in parte ormai imboscato (che meriterebbe di essere recuperato...), e che presenta un caratteristico tratto scalinato ricoperto di morbido muschio... (vedi foto 114).

"morbido" sentiero...
morbido sentiero......

 Seguendo il percorso tra i prati sul versante sinistro del Toce (prati in attesa dello sfalcio fino ad ora rimandato a cause delle frequenti piogge di questo anomalo mese di maggio 2023), torniamo verso Case Cini ammirando i suggestivi e impervi versanti visitati...

 Per questo giro, circa 7 ore e mezza incluse le divagazioni.

  Maggio 2023 - Difficoltà EE

immagini ↑→  




la parete della Pioda (Mittag blattu) e il Rio Scheggianotta...

la parete della Pioda e il Rio Scheggianotta...
in Valgrande...  ← in Valgrande

© www.in-montagna.it
(e-mail)