Omonima della ben più rinomata cima del Devero, la Punta della Rossa della Valle Antrona è una montagna apparentemente trascurata (in rete si trovava solo la visita di Adriano : Link), vista da nord o anche da ovest appare solo come un
prolungamento della cresta della Punta di Saas, ma guardando in particolare da sud e sud-est si presenta come una massiccia montagna dai cui versanti scendono varie interessanti nervature rocciose.
Attraversata dalla nota galleria dell'ENEL con la condotta da Cingino a Crestarossa, in basso lungo i suoi versanti sono possibili alcune escursioni interessanti e "soddisfacenti" (vedi la pagina sulla : Valle Antrona), in particolare da segnalare il Sentiero della Garansla che traversa con un ardito percorso il versante seguendo il percorso della galleria, però all'esterno... (Link1 e Link2); e alla fine, dopo le varie escursioni sui suoi versanti, era naturalmente opportuna anche una visita sulla sua sommità...
(Per questa cima, che abbiamo spesso visto avvolta dalle nuvole durante i giri fatti in Val Loranco, bisogna avere le idee chiare sui versanti percorribili e farsi dei riferimenti, in modo da non avere incertezze se si va in una giornata con visibilità scarsa...).
Con Andrea partiamo come al solito da Campliccioli seguendo il sentiero segnalato C00 per Cingino e il Passo di Saas fino ai prati dell'Alpe Saler 1912 m. da dove, guardando in alto, si vede la cima con i ripidi versanti che la raggiungono; saliamo alle spalle dell'alpe cercando il percorso migliore tra i poco comodi rododendri, superato il pianoro superiore traversiamo verso le giavine oltre le quali inizia la salita del versante che è a tratti molto ripido.
Cercando quando possibile di seguire le tracce degli animali che saltuariamente si incontrano. si raggiunge faticosamente la zona presso la quota 2319 m. (CNS) quota già raggiunta durante il traverso da Cingino alla Garansla (vedi i link più in alto nella pagina), per la salita alla Punta della Rossa si può arrivare in questa zona anche traversando da Cingino seguendo appunto il tratto iniziale del percorso per la Garansla.
Saliamo nei pressi della crestina, mentre in questa occasione le nuvole arrivano rapidamente ad addensarsi, ma si ha comunque qualche apertura sul versante percorso, invece in alto le nebbie persistono e giunti su un colletto della cresta che sale dalla quota 2319 m. (foto 41 dove si vedono i versanti sottostanti sul traverso per la Garansla), guardando
in alto non si può capire come sia il versante che comunque sembra raddrizzarsi, e allora decidiamo di traversare sulla sinistra (ovest) scavalcando una crestina intermedia, segue un tratto in salita dove la roccia è preponderante e una effimera schiarita permette di vedere un ometto sull'ultima crestina posta
a nord-ovest, ometto che farà da riferimento per la discesa.
Proseguiamo la salita cercando il percorso migliore tra rocce e (poca) erba, e giungiamo in vista del tratto sommitale (per un momento si è vista l'asta del treppiede della cima), infine, con qualche piccola apertura verso i dirupati versanti sulla sinistra giungiamo sulla Punta della Rossa 2911 m. dove sostiamo per qualche tempo in attesa di una improbabile apertura che permetta di vedere qualcosa del panorama circostante. (Fino a qui da Campliccioli, 4 ore e 40 minuti).
Sulla cima notiamo sul versante nord una frana che sembra recente, e scendendo per un tratto si vede (foto 60) che ci sono buone probabilità che un giorno anche il punto più elevato possa essere interessato dal crollo delle rocce fessurate su cui poggia, facendo diventare così questa relativamente "comoda" cima, una crestina affilata e instabile.
Visto che la nebbia persiste iniziamo a scendere tenendoci sempre nei pressi della crestina sud-ovest, quella dell'ometto che ritroviamo più in basso (in quella zona, nonostante la nebbia, si vedevano spuntare a tratti dalle rocce alcuni stambecchi...).
Scendendo, il versante diventa più "erboso" e gradualmente ci spostiamo verso destra (nord-ovest) superando una costa intermedia e puntando alla quota 2497 m. (CNS : Link) che è il riferimento per la zona in cui bisogna prima scendere poggiando sulla destra e poi arrivati sulle giavine, traversare sulla sinistra, in questo modo si aggirano le bancate rocciose che ostacolano la discesa diretta (questo è il percorso "ottimale" e consigliato, a ritroso, anche per la salita diretta alla cima da Cingino, in questa occasione siamo invece scesi dalla quota 2497 m. più "direttamente" verso il lago).
Scesi nei pressi della diga (naturalmente, anche in questa occasione i "famosi" stambecchi equilibristi che vanno a cercare il sale sul muraglione della diga, non li abbiamo proprio visti...), continuiamo in discesa raggiungendo l'ingresso della galleria dove traversa il percorso C99 che in circa 30 minuti di buon passo, permette di raggiugere Crestarossa e il sentiero che scende a Banella da dove, lungo il ripulito (grazie a chi ha lavorato per questo) sentiero C34, torniamo a Campliccioli.
Per questo giro, circa 9 ore.
Settembre 2023 - Difficoltà EE (F se si cercano, o si trovano per sbaglio, passaggi più impegnativi su roccia).
(Le prime quattro immagini della galleria sono state raccolte durante escursioni precedenti, quando le condizioni di visibilità erano certamente migliori di quelle trovate in questa occasione...).
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