Con Andrea e Martino torniamo dopo una settimana dalla precedente escursione ( : Link) per una nuova visita nella Valle Strona di Postua, e anche questa volta ci dedichiamo alla zona forse più "remota" non tanto (e non solo) per la lontananza, ma per la scarsa frequentazione date le difficoltà del terreno (erano zone frequentate nel recente passato solo dai cacciatori), l'aspro e affascinante versante del Rio Molinaccio.
(Un giro più recente nella suggestiva Valle del Molinaccio, con salita al Monte Barone passando dal Taulin, a questo : Link).
Per un giro di questo genere in zone di cui si hanno poche informazioni, si parte naturalmente con un programma di massima ma aperto a variazioni a seconda di quello che si trova (o non si trova...) una volta sul posto, naturalmente questo non vuol dire che non si studia preventivamente il territorio (in effetti è proprio l'opposto...), bisogna consultare a esempio tutte le mappe disponibili, le foto aeree di varie "epoche" e le spesso utili fotografie scattate verso le zone di interesse durante le escursioni sui versanti circostanti.
Partiamo da Cravoso (grazie a Lino per il passaggio in auto fino a qui) da dove entriamo nella valle seguendo il piacevole sentiero H20bis, raggiunta l'Aigra traversiamo sul ponte per poi salire a Gesiola (o Disiola) del Badina e
proseguiamo lungo il vecchio sentiero nei pressi del Rio Panin, sentiero che ormai conosciamo bene e che alla fine risulta sempre piacevole e veloce per raggiungere le zone di interesse.
Arrivati all'ultimo guado (foto 13) ci accorgiamo della presenza di un paio di vecchie frecce scolorite sui massi che indicano appunto il punto migliore per il guado (e che non avevamo notato nelle visite precedenti...), saliamo lungo il sempre piacevole sentiero nell'erba secca tra le betulle (sentiero che può anche essere una alternativa per raggiungere l'Alpe Panin...), raggiunto l'incrocio con la traccia che scende appunto dall'Alpe Panin traversiamo scendendo al rio omonimo che superiamo per risalire il versante opposto dove si trova l'intermittente traccia che porta a Pianaccia (vedi anche il giro a Canal Pian : Link).
Raggiunta la zona delle carbonere saliamo ancora per un tratto per poi traversare sulla sinistra superando un canalino secondario, raggiungendo una dorsalina (foto 21) da dove si ha una buona visione della zona, traversare il canale sottostante appare forse possibile ma anche delicato e impegnativo, e dopo aver dato una occhiata al versante soprastante (foto 26) a fianco del salto della cascata (pochissima acqua in questa occasione, altrimenti credo che lo spettacolo sarebbe notevole...), ritorniamo al canalino secondario che decidiamo di risalire direttamente per poi sbucare al poggio dell'Alpe Pianaccia 1330 m.
Da Pianaccia continuiamo la salita seguendo il sentierino che traversa nel bosco sulla sinistra, raggiunta una dorsalina si lascia la traccia che sale a Canal Pian per seguirne un'altra (che certamente era il "sentiero dell'acqua" che vediamo scendere dalla zona di Canal Pian), che continua verso il vicino canale in un punto che si può traversare agevolmente, qui siamo proprio sopra al grande salto di roccia a monte della cascata, un luogo piuttosto scenografico... (vedi la foto in alto).
La foto 35 mostra il versante da risalire che si trova sopra la fascia rocciosa ammirata dal basso, un versante con rododendri che inizialmente cerchiamo di evitare salendo più a destra nel canalino (abbastanza umido) dove troviamo tratti con ghiaccio, canalino che più in alto diventa impegnativo appunto anche per il terreno ghiacciato e allora bisogna traversare sulla sinistra e salire tra i rododendri e i radi alberelli che almeno forniscono un qualche appiglio su questo terreno ripido e a tratti gelato, e si sbuca infine sulla crestina nei pressi della cima della "piramide" del Molinaccio circa 1490 m.
Un luogo panoramico veramente notevole... (valeva la pena fare questo giro anche per arrivare solo fin qui), ci si trova in una posizione abbastanza centrale da dove si può ammirare buona parte della affascinante Valle Strona di Postua (questa zona in verità è territorio del Comune di Caprile...).
Una breve pausa panoramica e ragionando sul da farsi, tra le varie opzioni Andrea propone di salire alla soprastante
Sella di Canal Ruinale che vediamo lassù in alto a sud della soprastante Cima Lavazzola, per cui proseguiamo lungo la crestina a tratti rocciosa per poi traversare sulla sinistra seguendo una traccia di animali che porta a un passaggio "obbligato" che permette di entrare nella valle del Canal Ruinale (foto 54 e 55) e traversiamo in salita sugli estesi pratoni dove si trovano alcune zone con piante di lamponi le cui spine sono poco gradevoli...
Raggiunto il canale che scende dalla Sella (canale che si traversa comodamente), risaliamo il versante cercando il percorso migliore (sulla destra orografica), più in alto la neve presente aumenta, scomoda perchè a tratti gelata e a tratti sfondosa, e allora ci portiamo sul versante opposto più pulito dalla neve ma più ripido, e infine sbuchiamo sulla cresta nei pressi della Sella di Canal Ruinale 1826 m. (IGM); fino a qui da Cravoso, circa 6 ore e mezza incluse le divagazioni.
Alla Sella di Canal Ruinale si nota che il versante opposto a quello salito, si presenta piuttosto "diverso"... versanti in buona parte tranquilli e
apparentemente comodi, proprio un "altro mondo" rispetto al versante risalito.
A questo punto (erano circa le 13:50), decidiamo di tornare a valle seguendo un percorso più comodo traversando sui fianchi del Monte Barone; scendiamo alla sottostante dorsalina dell'Alpe Il Campo da dove seguendo il sentiero segnalato G12 si raggiunge il Rifugio Monte Barone all'Alpe Ponasca 1587 m. (Link), dove di fronte si nota la cresta Monte Gemevola - Cornabecco; continuando la discesa lungo il sentiero G8 si traversano alcuni ambienti interessanti dove si notano le belle e profumate fioriture di Daphne cneorum (che personalmente vedo per la prima volta, ma pare che siano comuni da queste parti...), e giungiamo infine a Le Piane dove
ci attende Lino che molto gentilmente è salito a recuperarci con l'auto. Per la discesa, circa 3 ore.
Per questo giro, circa 9 ore e mezza.
Aprile 2022 - Percorso impegnativo.
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