Un paio di giorni di riposo dopo il giro precedente tra Antrona e Anzasca (Link1 e Link2), poi profittando dell'ultimo giorno utile prima del
previsto cambiamento meteorologico, torniamo per una escursione simile (però in giornata) sempre tra le Valli Antrona e Anzasca.
Con l'occasione cercando inizialmente un vecchio sentiero (non più presente sulle mappe odierne), che saliva direttamente all'Alpe Lareccio senza compiere il "giro largo" del sentiero ufficiale C23 che passa da Larciero; e poi la salita lungo il sempre piacevole altopiano sulla destra orografica della Val Troncone, al Passo Lareccio, raggiunto su sfasciumi instabili, per poi passare in Valle Anzasca dai sempre suggestivi Laghi di Prebianca, segue una bella traversata in quota verso la zona del Bivacco Lamè, e il ritorno in Valle Antrona per il Passo di Valaverta e gli omonimi alpeggi.
Una gradevole escursione guastata solo dall'arrivo delle nebbie alle quote più alte, e dalla pioggia (prevista, e alla fine non eccessivamente fastidiosa) durante il ritorno.
Con Andrea partiamo come al solito di buon ora da Campliccioli e oltre la zona del lago saliamo inizialmente per un tratto il sentiero segnalato C21 fin verso i 1400 m. dove inizia un tratto di salita, qui traversiamo in piano verso destra (sud) verso il canale del Riale della Torgna (dove non si vede l'acqua, che scorre sotto i sassi), sul versante opposto troviamo uno degli sbiaditi bolli di vernice rossa che saranno presenti lungo il percorso, troveremo anche alcuni ometti e qualche taglio (queste non previste segnalazioni renderanno il percorso più agevole e veloce).
Si sale in ambiente molto "selvatico" e impervio prestando attenzione ai non sempre facilmente visibili bolli rossi scoloriti, si trovano anche alcuni resti (gradini) del vecchio sentiero e dopo un ultimo tratto ripido (foto 21 e 22) si trova una traccia che porta al guado del Rio Larciero (prima del rio, sulla sinistra saliva un altro vecchio sentiero che raggiungeva appunto l'Alpe Larciero, percorso non verificato ma che appare agevole...).
Superato il rio presso una bella pozza di acqua limpida l'ambiente cambia e si continua tra rododendri, mirtilli e larici con percorso più tranquillo dove però bisogna sempre cercare le vecchie segnalazioni, in un tratto si trovano ancora dei manufatti (scalini) e infine si sbuca su un pianoro dove si incrocia il sentiero segnalato (e ripulito) C23 che porta all'Alpe Lareccio 1853 m. sempre molto bello l'alpeggio e l'ambiente in cui si trova, in questa occasione illuminato dal sole, certamente uno dei più suggestivi alpeggi della Valle Antrona.
A questo punto cercando di seguire il percorso più "diretto" per il Passo Lareccio saliamo con percorso libero a monte dell'alpeggio nel rado bosco con rododendri e mirtilli, più in alto anche zone erbose che in particolare, essendo già bagnate dalle piogge della serata precedente, hanno reso la salita in questo tratto abbastanza disagevole... Più in alto il terreno migliora uscendo gradualmente dalla vegetazione e salendo sulle giavine alternate a tratti erbosi.
Mentre le nuvole hanno ormai avvolto anche la zona del passo, arriviamo intorno ai 2285 m. dove troviamo una sorgente che, su questo versante e a queste quote, è una rarità... (può essere utile in caso qualche escursionista passasse da queste parti, la sorgente è ora riportata su OSM).
Continuiamo la salita in direzione dell'intaglio a tratti visibile nelle nebbie giungendo inevitabilmente sulle giavine terminali che sono instabili e scomode, e infine si sbuca al Passo Lareccio 2615 m. (fino a qui dalla partenza, circa 5 ore); affacciandoci sul versante della Valle Anzasca che appare molto diverso dal tratto terminale salito dalla Valle Antrona, si vede dell'erba e più in basso i suggestivi Laghi di Prebianca, uno dei luoghi più affascinanti dell'Ossola che meritano certamente una visita in condizioni di migliore visibilità.
Scesi al lago inferiore si trovano i vecchi segni (in parte scoloriti) di vernice che indicano il percorso da seguire, che traversa il versante verso est in ambiente interessante, si passa presso il laghetto a monte del bel Lago Grande che si era intravisto in basso durante una breve schiarita, e continuando tra le rocce raggiungiamo la bella cresta che separa il fornale dei due Laghi Sfondati dove, presso quello inferiore, si trova il Bivacco Lamè che raggiungiamo scendendo dal passaggio sulla cresta attrezzato con catene.
Dal Bivacco seguiamo i segni di vernice che salgono alla Bocchetta 2560 m. (sulla sinistra si sale al Pizzo San Martino, ma oggi non era certamente la giornata adatta... personalmente l'ultima visita a questa rinomata cima, lungo percorsi "alternativi", è stata nel lontano 2015 : Link), continuiamo invece lungo la sempre bella cengia che traversa alta sul versante di Lavazzero verso la bocchetta del Passo di Valaverta 2558 m. (Dal Passo Lareccio al Passo di Valaverta circa 2 ore e mezza).
Immersi nella nebbia scendiamo ritornando in Valle Antrona seguendo tracce di sentiero, più in basso sull'altopiano sono
presenti numerosi ometti che aiutano per l'orientamento, intanto inizia a piovere...
proseguendo la discesa con attenzione per non scivolare sulle rocce bagnate arriviamo all'Alpe Valaverta di sopra
1974 m. mentre la pioggia aumenta ed è meglio ripararsi all'interno della prima stalla raggiungibile in attesa che le precipitazioni
diminuiscano.
Riprendiamo il percorso scendendo velocemente a Valaverta di sotto 1797 m. e al Lago di Campliccioli concludendo questa interessante (come sempre in Valle Antrona...)
escursione.(Dal Passo di Valaverta a Campliccioli, circa 2 ore).
Agosto 2023 - Difficoltà EE
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