Proseguendo con il circuito dei "Sentieri dell'Arte" della Valsesia, questa volta partiamo da Scopa per salire ai Piani Alti, e come per la precedente escursione facciamo una "divagazione" per salire una piccola cima
abbastanza panoramica, il Colmetto di Scotto o Sasso delle Gaie.
Link :
Comune di Scopa CAI Varallo : Sentieri dell'Arte
Con Daniela torniamo in Valsesia raggiungendo la località di Scopa 622 m. dalla quale per salire ai Piani Alti ci sono (inizialmente) due sentieri, il 226 e il 226a, in questa occasione, avendo parcheggiato nella zona più a sud del paese, saliamo per il percorso 226a (se si parcheggia invece presso il Municipio si sale lungo il 226).
Dopo un primo tratto nel bosco dove i due percorsi poi si congiungono, si arriva all'Alpe Pian del Sasso 935 m. con la sua antica Cappella dall'inusuale struttura cilindrica con gli affreschi risalenti al 1573, dopo un altro tratto nel bosco si raggiungono altri alpeggi con baite in buona parte ristrutturate e ancora utilizzate nei
fine settimana, Alpe Cà d'Capello, Alpe Piana di Biagio...
Giunti presso la recinzione dei prati di Piana di Biagio si trova un bivio, lasciamo momentaneamente il percorso 226c del Sentiero dell'Arte che traversa verso l'Alpe Gallina, per seguire il segnavia 226 che sale nella bella faggeta passando dalle baite del Chioso Nero e raggiungendo l'Alpe Ticcarello 1327 m. (dove ci sono altre costruzioni poco lontano dal sentiero, che visiteremo poi al ritorno).
Proseguendo la salita si inizia a trovare la neve che, a differenza dei giri precedenti, in questa occasione non ha richiesto l'uso dei ramponi viste le temperature più miti, e si arriva all'Alpe Giavine 1410 m. da dove si vede in alto, la dorsale innevata da raggiungere.
Si sale il pendio passando dall'Alpe Scotto 1481 m. mentre ad ovest si vedono Le Casere (sono alpeggi probabilmente ancora utilizzati in estate), mentre in alto sempre verso ovest, la bella dorsalina che sale al Monte Ventolaro, poco più a monte dell'Alpe Scotto arriviamo alla Bocchetta omonima a 1533 m. incrocio di sentieri (a esempio, da qui si può scendere a Boccioleto).
Alla Bocchetta di Scotto notiamo che le creste visibili verso nord sono già sotto l'effetto di una piccola bufera che ha "sconfinato" oltre la cresta principale
delle Alpi (come da previsioni), e allora non indugiamo oltre e saliamo verso est sulla tranquilla dorsale del Colmetto di Scotto (o Sasso delle Gaie) 1607 m. una cima in parte boscosa ma con comunque qualche bella apertura panoramica, verso sud-ovest a monte del versante di Mera si vede la Cima d'Ometto visitata qualche anno prima (Link), a nord-ovest il Tracciora (Link), di fronte l'invitante dorsale del Ventolaro, ma non abbiamo tempo per questo...
Ridiscesi alla Bocchetta di Scotto ritorniamo lungo il percorso seguito in salita fino alla staccionata di Piana di Biagio dove riprendiamo il cammino del Sentiero dell'Arte lungo il segnavia 226c e si arriva alla zona dell'Alpe Gallina 1030 m. con il bell'Oratorio di S. Maria Maddalena dalla facciata affrescata (cosa abituale in Valsesia, come abbiamo constatato nelle escursioni precedenti).
Continuiamo la traversata passando dall'Alpe Giavine mentre verso sud la luna sta iniziando a scendere sopra la sempre affascinante cresta dei Denti di Gavala (Link), e verso nord-ovest si vede la cima del Sasso della Colma visitata la settimana precedente : Link.
Si continua la traversata superando un ampio versante dove scendono alcuni riali che confluiscono nel Rio Comba della Valle, arrivando poi all'Alpe Sella 958 m. dove, discosto dalle baite, si trova l'Oratorio di Santa Elisabetta dall'elegante facciata sulla quale però non sono presenti affreschi, invece si possono ammirare guardando dalle finestre gli interessanti e piacevoli affreschi interni (tra i quali uno raffigura la Beata Panacea).
Dall'Alpe Sella il sentiero inizia la discesa nella faggeta passando dai ruderi dell'Alpe Pianaccia 832 m. e poco più a valle si trova la Cappella della Sacra Famiglia, una Cappella "di posa" dove appunto ci si riposava su una sorta di panca durante il cammino da e per gli alpeggi.
Ripresa la discesa, dopo un tratto su una sterrata si giunge infine alla frazione Muro 612 m. con il suo Oratorio di San Rocco, da Muro si ritorna a Scopa camminando sul marciapiede accanto alla strada asfaltata.
Campane a festa a Scopa...
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(si aprirà una nuova finestra)
Durante "l'avvicinamento" a Scopa si ascoltavano le campane della Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo suonare a festa, e giunti presso la Chiesa scopriamo che la prima domenica di febbraio è la ricorrenza di Santa Ammonisia (Link), e mentre saliamo alla strada principale vediamo arrivare la piccola processione che aveva portato le spoglie della Santa per le vie del paese.
(Dal sagrato della Chiesa, su una parete si può leggere una sorta di proclama di chiamata alle armi nel 1306 contro "l'eresiarca invasore Fra Dolcino"...).
Tempo per questo giro, circa 6 ore e mezza incluse soste e divagazioni.
Febbraio 2020 - Difficoltà E
(EE per la salita al Colmetto in presenza di neve).
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