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Denti di Gavala...

 Denti di Gavala (o Pale dell'inferno) 1414/1676 m.

 In Valsesia, nella Val Grande tra la Valmala e la Val Gavala, vicino a Balmuccia e Scopello, una singolare e caratteristica cresta dentellata, i Denti di Gavala; un ambiente impervio e selvaggio, frequentato solo dai cacciatori, dove i pochi sentieri sono quasi scomparsi.

 La salita verso i dieci denti, è impegnativa e la traversata per cresta presenta difficoltà di carattere alpinistico, è indispensabile una buona conoscenza di tutta l'area circostante prima di avventurarvisi.

 

 Traversata dalla Cima Scaletto al Pizzo Piccolo.

 (Tempo necessario per questo giro, 8/10 ore).

 

 Partenza con Dario da Balmuccia, attraversato il Sesia su un ponte si segue il suo corso in discesa fino a Otra di Guaifola qui per tracce di sentiero si sale all'Alpe Porcile, attraversato il Croso del Porcile si sale a Oro di Sopra, dove si incrocia il sentiero proveniente da Isola di Vocca, entrando nel Vallone di Gavala dopo circa 30min si raggiunge l'Alpe i Cengi, in una bella posizione panoramica, riadattata ed usata dai cacciatori.

 Seguendo ora la dorsale che divide il Croso di Boera da quello del Porcile si arriva al Passo dello Scaletto, (fin qui, circa 2 ore), passaggio che permette l'accesso al primo dente, la Cima Scaletto o Pizzo 1414 m. (Un tempo per facilitare il passaggio esposto, a sinistra la parete cade verticalmente per un centinaio di metri, c'era una piccola scaletta, ora è presente una vecchia catena).

 Dal Pizzo si scende alla Spianata 1406 m. e poi alla sella quotata 1365 m. salendo in seguito al Dente Grosso o Turlo 1458 m. poi si scende verso due forcole contigue (sulla prima è presente un grosso faggio ultrasecolare), separate da uno sperone; dalla seconda forcola quotata 1395 m. si sale al terzo dente, la Mognetta Grossa 1473 m.
sul Dito di Dio...
 Dalla Mognetta Grossa, poggiando a sinistra, si individua una cengia erbosa che scende alla sella successiva per poi salire all'Orello Arioso 1475 m. dalla sella seguente, posta sotto la strapiombante parete della Mognetta Storta, si sale a destra un ripido canale umido, che porta sulla cresta; a sinistra si sale in cima alla Mognetta Storta, o Dente Gobbo o Penna 1575 m. Il dente più caratteristico, strapiombante verso est per circa 200 m.

 Si prosegue lungo la cresta salendo alla cima più alta, il Dente Centrale 1676 m., (circa 3 ore dal Passo dello Scaletto), proseguendo verso nord-ovest, si arriva all'Ometto 1671 m. così chiamato per la presenza di un caratteristico monolito, ben visibile da lontano, chiamato il Dito di Dio, che si può salire, (esposto).

 Dalla base del Dito (ancoraggio per la corda), si scende in doppia (circa 20 metri), alla sella successiva e poi si risale al Pozzo 1667 m. dalla cima, poggiando sulla destra nella bassa vegetazione, si scende a una piccola selletta con nel mezzo una specie di pozzo o imbuto (che è anche la "casa" di una grossa vipera che ci ha accolti, sia all'andata che al ritorno, con il suo caratteristico (e "indimenticabile"...), "soffio"...), dalla selletta si risale al Pizzo Piccolo 1660 m.

 Di fronte si trova l'ultimo dei Denti di Gavala, la Reinauda 1619 m. Per andare alla Reinauda dal Pizzo Piccolo, Il Ravelli scrive nella sua guida della Valsesia, di poggiare sul versante di Balmuccia e " destreggiarsi per passi non scevri di difficoltà", ma in più tentativi effettuati in questa occasione, la discesa è parsa eccessivamente pericolosa e forse non possibile..... invece dal Pizzo Piccolo, con l'attrezzatura necessaria, imbrago e corda, si può scendere direttamente alla selletta prima della Reinauda (probabilmente una corda da 60 metri non è sufficiente....).

 La salita alla Reinauda non presenta difficoltà tecniche impegnative, ma i sentieri sono pressoché inesistenti rendendo difficoltoso l'orientamento.

 Da Pra di Prello si segue il bosco ripidissimo passando attraverso uno carbonera quotata circa 1050 m., si raggiunge la dorsale che precipita verso il Croso del Riale, qui si piega a destra per un canalino, e vinto un secondo canalino attraverso ontanelli e betulle si raggiunge una piccola cresta sassosa abbastanza affilata e panoramica (quota 1476 m.), sempre precipite verso il Croso del Riale, si scende ad una piccola sella boscosa, [dove piegando a dx si scende a Piana Zublina], si sale seguendo la dorsale per altri 5min poi una traccia di sentiero entra a destra nel bosco e sale ad un'altra sella [dove piegando a destra (ovest) si scende a Sulle Selle, vincendo un passaggio attrezzato con una corda d'acciaio, da qui piegando a destra (nord ovest), si può raggiungere il ponte romano dei Dinelli attraverso Pianetta e Pian Pierino, oppure alla Stalle di Tranta seguendo la dorsale sud e piegando in fondo a sinistra (est)].

 Alla sella, salendo invece a sinistra su prati misti a roccia si raggiunge l'anticima della Reinauda in 10 min. Proseguendo per cresta, vinto un dentino si scende ad una sella da cui piegando a sinistra (versante di Balmuccia), in mezzo a rododendri a cui bisogna aggrapparsi per continuare a salire su terreno molto ripido si raggiunge la Reinauda, da qui con tutta facilità si scende alla sella che la divide dal Pizzo Piccolo.

    - Vie di uscita dal percorso :

 Dall'Orello Arioso, un costone scende in direzione di Balmuccia, tra i due rami del Croso del Riale, che si attraversa, prima a destra e poi a sinistra arrivando a Pra di Prello 850 m., e a Otra di Balmuccia. (Via di discesa percorsa in questa occasione).

 Dal Dente Centrale, piegando a sud est attraversando una crestina instabile, e scendendo una canaletto abbastanza facile si raggiunge una sella (forcella) chiamata Bocchetta del Fò, per un faggio che era presente da tantissimi anni, ora scomparso; da qui seguendo la dorsale si scende in Valmala presso le Stalle di Tranta, oppure aggirando prima la cresta a sinistra (nord), e poi uno spuntone a destra (sud), si scende all'Alpe Sella Boera e da qui per tracce di sentiero in direzione sud, alla Ruschera e all'Alpe Valmala di Sopra ove è presente un bivacco del CFS (corpo forestale dello stato) sempre aperto al pian terreno, da qui a Scopa per sentiero segnalato.

   Luglio 2007.

 

panoramica da Balmuccia :
Panoramica da Scopa  
panoramica da Scopa :
Panoramica da Balmuccia

Bibliografia :
D. Luigi Ravelli
Valsesia e Monte Rosa
Guida Alpinistica - Artistica - Storica
 

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