Dopo le precedenti visite sui due versanti della Val Cavaione, da Boccioleto (Link) e da Rossa (Link), torniamo in zona per un altro percorso del circuito dei "Sentieri dell'Arte" della Valsesia, all'inizio della Val Sermenza con partenza da Cerva, ed è stata anche l'occasione per salire un poco più in alto su una cima secondaria (il Sasso della Colma), che, vista la presenza di neve sulla sua crestina nord, è risultata oltre che piacevole e interessante, piuttosto "scenografica"...
Link: CAI Varallo : Sentieri dell'Arte
Con Daniela da Balmuccia saliamo brevemente in Val Sermenza fino al primo paesino che si incontra, Cerva 600 m. parcheggio sulla sinistra di fianco alla strada; una breve discesa lungo la strada asfaltata e poi si sale tra le case verso l'Oratorio di S. Bernardo d'Aosta e S. Eligio sulla cui facciata al centro, spicca un affresco raffigurante San Bernardo sul Monte Giove.
Si sale lungo la mulattiera (percorso 405) che conduce alla frazione Folecchio 733 m. divisa in due nuclei di abitazioni, in quello inferiore si trova l'Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano che pare sia il più antico della zona di Rossa; proseguendo la salita si continua nella bella faggeta su terreno ripido ma lungo una comoda mulattiera che sale a tornanti, sentiero che in questa occasione troviamo pulito dalle foglie, i possessori delle baite delle Piane erano evidentemente passati col soffiatore, in modo da rendere il percorso più agevole (in attesa della prossima giornata ventosa in cui molto probabilmente le foglie torneranno al loro posto...).
Si passa dalla Cappella Mater Angelorum in località Pisole dove si nota, tra i vari santi raffigurati, la Beata Panacea, si giunge poi alle Piane di Folecchio 983 m. un bel pendio prativo panoramico con alcune baite ristrutturate (qui un cippo segnala che siamo al confine tra i territori di Balmuccia e Rossa), e qui si trovano le costruzioni più interessanti (sotto l'aspetto religioso) di questo giro, oltre al campanile, l'Oratorio di S. Giacomo e S. Francesco di Sales e la bella Cappella dedicata a San Giovanni nominata già nel 1591.
Anche sulla facciata dell'Oratorio si trova un affresco raffigurante la Beata Panacea, pastorella uccisa verso la fine del 1300 a cui erano devoti gli alpigiani, la sua immagine è spesso presente sugli affreschi della valle; questo "trittico" religioso, Oratorio, Cappella e campanile, costruito in questo luogo panoramico risulta molto interessante e suggestivo, e merita senz'altro una visita.
Superate le ultime baite, la mulattiera entra nella faggeta e prosegue lungamente la salita con pendenza poco sostenuta, si giunge a un bivio, sulla sinistra traversa il sentiero per Lavaggi dove andremo poi al ritorno, proseguiamo invece lungo il sentiero 405 e più in alto la neve gelata che si incontra suggerisce di mettere i ramponi (ramponi che saranno comunque indispensabili alle quote superiori), e si arriva così al bel pendio innevato (quasi immacolato...) che precede l'Alpe La Bonda 1350 m. che si raggiunge traversando sulla destra (sud).
Da La Bonda traversiamo in salita verso nord dove in seguito si entra nel bosco raggiungendo la selletta della Colma Gallinella 1463 m. qui saliamo direttamente il pendio soprastante (ripido) che porta alla crestina superiore dove si apre un bel panorama (nonostante un
po' di foschia); la presenza della neve su questa altrimenti (forse) poco attraente dorsalina, rende tutto più interessante e suggestivo... numerose le impronte degli animali (che evidentemente gradiscono questa zona...).
A sinistra (nord) la dorsale scende alla Colma di Lavaggio (dove andremo poi al ritorno, e dove arriva il sentiero estivo che traversa dalla Colma Gallinella), proseguiamo invece verso sud lungo la variegata crestina che raggiunge il punto
culminante del Sasso della Colma 1565 m. bel panorama in particolare verso est e la Valle del Sesia che prosegue tortuosa verso Varallo (di fronte si vede la crestina della Cima di Grignano visitata la settimana precedente, Link).
La crestina prosegue e più avanti si trovano i pannelli riflettori per i ripetitori della zona, andando oltre la neve scompare, vista l'esposizione a sud, e si può vedere dall'alto il fondovalle, in particolare l'abitato di Isola (che vista da qui, giustifica il suo toponimo...); torniamo ripercorrendo tutta la dorsale fino alla Colma di Lavaggio 1523 m. (qui arriva il sentiero 220
che sale da Vocca).
La cresta prosegue salendo alla vicina Cima Lavaggio 1594 m. che in verità saliamo per un tratto, poi però ci rendiamo conto che il tempo disponibile è scarso, anche per il fatto che al ritorno il programma prevede di andare a visitare l'Alpe Lavaggi, e allora ritorniamo alla Colma di Lavaggio dove, seguendo tracce di animali (che anche loro, se non disturbati, cercano sempre di seguire il percorso logico dove c'è minor dispendio di energie, e cioè il sentiero...), tornando così alla Colma Gallinella.
Scesi lungo il percorso seguito all'andata fino al bivio visto in salita, traversiamo in piano verso nord-ovest e in breve, dopo aver superato un torrentello si sale a Lavaggi di sotto dove si può ammirare un bell'affresco ancora in buone condizioni che raffigura la Madonna del Latte, e sul muro di un'altra baita una meridiana in condizioni meno buone.
Guardando in alto si vede la Cappella che bisogna raggiungere, e salendo il ripido pendio si arriva appunto alla Cappella della Crocifissione che, come recita la scritta in latino fu eretta nel 1834 da Emilio Novarina e fu poi completata dal figlio nel 1848; poco oltre si trova l'interessante baita di Lavaggi di sopra (Alpe Dosso riporta invece un cartello in loco), dove sono visibile i resti di un affresco raffigurante alcuni angioletti e San Giuseppe dormiente, lavoro eseguito da Jacopo Novarina che era anche il proprietario dell'alpe.
NOTA: al bivio per Lavaggi attualmente non è più presente il cartello indicatore (ne è rimasta solo una piccola parte su un faggio), inoltre i toponimi (e anche le quote) dell'Alpe Lavaggi non corrispondono a quelli riportati sulla mappa IGM, e infine la carta Geo4Map riporta il sentiero che traversa a Lavaggi a una quota più elevata del reale... (in ogni caso, quello che conta è arrivarci senza difficoltà...).
Ritorno a Cerva lungo il percorso seguito all'andata.
Tempo per questo giro, circa 7 ore e mezza incluse soste e divagazioni.
Difficoltà E/EE - Gennaio 2020
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