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Dal Vallone di Pena all'Alpe omonima...

 Ritorno all'Alpe Pena...

 Villadossola > Valle Antrona > Schieranco.

 

 Ritorniamo (per la terza volta) all'Alpe Pena, in questa occasione per mettere in atto un progetto già "pensato" nel periodo della prima visita nel 2016 (in verità anche prima, mentre si consultavano le mappe della zona...), e cioè la traversata del canale del Vallone di Pena dal versante dell'Alpe Cavallo; un percorso presente anche sulla carta Svizzera CNS (che naturalmente, per questa zona, ricalca le mappe italiane, come l'IGM).

 La presenza di un vero e proprio sentiero non era affatto certa per varie ragioni, prima di tutto osservando i versanti precipitevoli sul canale del Rio Pena (o Rio Schieranco) si notava che in buona parte la roccia era preponderante, e la presenza di un sentiero voleva dire che dovevano essere state realizzate opere importanti, cosa che non era logica anche per il fatto che i territori dell'Alpe Cavallo e dell'Alpe Pena appartenevano a comuni diversi, e l'accesso degli animali ai pascoli di Pena poteva avvenire lungo percorsi ben più comodi (Cama) rispetto alla traversata del canale.

canale del Rio Pena...
canale del Rio Pena...

 Dalle (poche) notizie raccolte in loco veniamo a sapere che naturalmente gli animali non passavano dal canale e solamente qualche alpigiano o cacciatore lo traversava; alla fine, una volta stati in loco abbiamo la conferma che il tratto di sentiero sul versante dell'Alpe Cavallo riportato in mappa non è corretto, perchè dovrebbe traversare un versante in parte roccioso piuttosto ostico, invece arrivando al canale più in basso lo si può risalire senza eccessive difficoltà (salvo i periodi di piena del torrente o l'accumulo di neve delle slavine), invece il sentiero che risale all'Alpe Pena risulta sostanzialmente corretto rispetto alla mappa.

 Questa ultima visita è stata anche l'occasione per ripetere (in discesa), l'interessante e ardito sentiero che sale direttamente dal paese di Schieranco, che durante la prima visita avevamo "mancato" nel tratto iniziale... l'immagine sottostante del 2017 mostra il complicato e impervio versante che sovrasta Schieranco :

il versante a monte di Schieranco... (foto del 2017)
il versante percorso dall'ardito sentiero Schieranco - Pena...

 Come fatto nello scorso giugno 2023 per l'escursione alla Costa del Cavallo : Link, con Andrea partiamo dal villaggio di Schieranco 770 m. posto sulla sinistra idrografica dell'Ovesca (alcune possibilità di parcheggio), e passando presso l'Oratorio dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano saliamo lungo il percorso segnalato C16 (vedi la Geo4Map) seguendo inizialmente la "Strada Vicinale per le Piane" come riporta la Mappa Catastale; la mulattiera iniziale si trasforma subito in un sentiero che, passando presso la costruzione relativa all'acquedotto, porta al guado sul Rio Pena (Rio Schieranco sulla catastale).

 Saliamo fin verso i 1100 metri di quota per poi iniziare ad attraversare il versante seguendo una lieve traccia di animali che spesso si perdeva tra le felci (non siamo risaliti fino all'Alpe Cavallo perchè, come da visite precedenti, avevamo visto che in ogni caso bisognava scendere abbastanza presto al torrente a causa della presenza di nervature rocciose difficilmente superabili), con percorso a tratti scomodo a causa della rigogliosa vegetazione traversiamo un primo canale laterale salendo per un tratto il versante in modo da trovare il passaggio.

 Dopo un ulteriore tratto tra rocce e vegetazione ci avviciniamo alla prima imponente nervatura rocciosa che ci "invita" a scendere una costa che porta al canale del Rio Pena a circa 1270 m. canale che si presenta relativamente largo e tranquillo con una serie di piacevoli cascatelle (cascatelle che viste da lontano nel mese di giugno erano ben più imponenti...); la risalita non presenta particolari problemi rimanendo sui fianchi del rio con qualche inevitabile tratto ripido da superare con attenzione per il terreno a tratti bagnato.

il Rio Pena...
il Rio Pena...

 Salendo diamo naturalmente sempre una occhiata al versante destro (sinistra idr.) nella remota ipotesi che il fantomatico sentiero riportato sulle mappe esista veramente, ma non vediamo alcuna traccia scendere da quei versanti repulsivi; giungiamo così di fronte al salto di foto 33 (il punto in cui risalire il versante di Pena è proprio a monte del salto a circa 1350 m. ma di questo ce ne renderemo conto solo in seguito...), proviamo invece a risalire il versante in parte erboso a valle della cascatella, dopo un tratto su erba ripida il boschetto successivo sembrava invitante ma in seguito un versante roccioso sbarrava la via, allora scendiamo per un tratto per poi traversare sul fianco raggiungendo finalmente il pendio giusto (foto 36) dove troviamo una traccia di animali più evidente rispetto a quella pur presente sul versante precedente.

 Saliamo il sempre ripido versante sbucando su una costa secondaria un poco panoramica (foto 38 e 39), dove la salita prosegue su terreno a tratti ripido ma senza troppe difficoltà, in pratica è solo fatica...

Alpe Pena...
Alpe Pena...

 Più in alto traversiamo i ripidi pascoli dell'Alpe Pena dove ci si rende conto della loro estensione, l'alpeggio ai tempi era certamente uno dei più importanti della zona, troviamo anche una sorgente e poi dopo un tratto nel rado bosco di conifere vediamo spuntare in alto le costruzioni dell'Alpe Pena 1757 m. (sempre piacevole questo luogo...).

 Prima della "meritata" sosta facciamo il consueto giro delle baite (in verità ruderi, a parte una ancora in discrete condizioni), per vedere se si trova qualcosa di interessante che poteva essere sfuggito durante le due visite precedenti, e infatti vediamo all'ultima baita verso monte, spuntare da sotto le piode cadute, l'architrave con alcune incisioni che non avevamo notato nelle precedenti occasioni... spostiamo alcune piode in modo da liberare l'architrave così che eventuali altri visitatori possono individuare facilmente l'interessante incisione che risale al 1700.

architrave con incisioni "recuperato"...
architrave con incisioni "recuperato"...
  Naturalmente l'incisione più significativa rimane sempre quella dell'architrave di un'altra baita nelle vicinanze che riporta la data 1739, notevole per l'accuratezza della realizzazione...

 Riprendiamo l'escursione scendendo lungo la larga dorsale erbosa sulla quale sono presenti altri ripiani con ulteriori ruderi (a riguardo notiamo tra l'altro che le modalità costruttive degli interni sono spesso identiche...), e ci si affaccia anche sull'alta Valle Antrona dove in basso si vedono Rovesca e Antronapiana, poi si individuano i Laghi di Antrona e Campliccioli e le cime soprastanti, in lontananza si nota che la la neve sui versanti sud della Weissmies è quasi scomparsa del tutto...

 Procedendo lungo la panoramica dorsale arriviamo ad affacciarci sul versante di Schieranco che inizialmente appare tranquillo (ma le zone rocciose iniziano poco più in basso...), rispetto alla prima visita, in salita, dell'aprile 2016 in questa occasione le vegetazione tende a nascondere un poco la traccia da seguire e a tratti occorre soffermarsi a cercare il punto giusto in cui scendere (naturalmente è sempre preferibile fare in salita questo genere di percorsi).
aerea cengia...
aerea cengia...
  Bisogna cercare i tagli in caso di incertezze e comunque si trova spesso una traccia e vari tratti costruiti, con gradini e alcuni muretti (e anche tacche scavate nella roccia) che aiutano a superare i punti più impervi; passiamo dal tratto attrezzato con un grosso cavo elettrico multipolare con due "maniglie" che aiutano nell'ultimo tratto dove ai tempi era certamente presente una sorta di scaletta realizzata con le rocce.
bell'ambiente...
bell'ambiente...
  Il percorso è a tratti aereo e panoramico e si può dire che lo abbiamo apprezzato maggiormente in questa occasione rispetto alla prima visita (anche perchè nel 2016 non avevamo trovato l'inizio del percorso e siamo saliti lungo una variante piuttosto "impervia" più a est raggiungendo poi il percorso corretto prima del caratteristico passaggio sotto le rocce di foto 93, 94 e 95), usciti dalla zona in parte rocciosa entriamo nel bosco soprastante Schieranco dove il sentiero diventa vago e incerto, ma ormai non ci sono più problemi e dopo un rudere si passa dai caratteristici e massicci muri dei terrazzamenti tornando finalmente a Schieranco (in ogni la traccia è ora presente su : OpenStreetMap).

 Questo percorso che da Schieranco sale direttamente a Pena rimane sempre uno dei più interessanti sentieri visti fino ad ora, è però riservato ai non molti amatori di questo genere di itinerari piuttosto "selvatici"...

 Per questo giro, circa 9 ore incluse soste e divagazioni.

 Agosto 2023 - Percorso impegnativo.


immagini ↑→  



tacche poggiapiedi sulla roccia...
tacche poggiapiedi sulla roccia...

il forno di Schieranco...
il forno di Schieranco...
in Valgrande...  ← in Valgrande

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