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Pizzo di Leur...


 Pizzo di Leur 2659 m. da Foppiano per il Lago del Cramec.

 

 Il Pizzo di Leur è una delle cime poste lungo l'accidentata e variegata cresta che si sviluppa a nord del Corno di Cramec, unica cima (oltre al Corno di Cramec) nominata sulle vecchie mappe (in verità solo sulla Mappa Rabbini...), prende il nome dall'omonimo alpeggio situato a 1997 m. lungo la cresta ovest del Pizzo di Leur.

sulla cresta...
sulla cresta...

 L'Alpe Leur era stata visitata nell'ormai lontano 2016 : Link, e naturalmente in quella occasione l'idea di ritornare per salire il pizzo omonimo soprastante è stata logica conseguenza, ma poi passando il tempo con l'arrivo di nuove idee in altre zone, non c'è più stata l'occasione per tornare, e intanto la cima era stata raggiunta dagli amici... (Corrado : Link, Emanuele : Link, Manuel : Link).

 In questa occasione decidiamo di salire al Pizzo di Leur dal versante di Cramec, in una giornata dal meteo non certo favorevole che, a differenza delle due uscite precedenti dove alla fine le condizioni erano risultate buone, in questo caso le previsioni non sono risultate corrette e la giornata tra le nebbie su terreno bagnato e scivoloso (a tratti piovigginava) non era certo l'ideale per una escursione in questo genere di ambienti...

il torrione "uncinato"...
il torrione "uncinato"...

 Con Andrea partiamo di buon ora dal solito parcheggio a lato della strada poco oltre il ponte dopo Foppiano, e saliamo lungo la stradina di servizio delle cave per poi continuare lungo il sentiero che sale all'Alpe Cramec presso il lago omonimo a 1981 m. qui, come per la precedente visita al soprastante Pizzo Quadro (Link) saliamo sulla destra cercando la traccia del sentiero in parte imboscato che porta al "lago" superiore, usciti dalla boscaglia si trovano numerosi ometti che indicano il percorso.

 Non scendiamo alla zona del lago ma saliamo sempre sulla destra seguendo una costa prima erbosa e poi sulle giavine (vedi foto 74), salendo cerchiamo per quanto possibile di salire passando dalle zone erbose, che sono meno scivolose rispetto alle rocce bagnate che richiedono sempre attenzione; più in alto iniziano ad apparire tra la nebbia le sagome dei contrafforti della cresta da raggiungere (naturalmente con queste condizioni di scarsa visibilità bisogna già avere una "idea" della zona verso cui si è diretti...), passiamo accanto un interessante torrione "uncinato" e raggiunto una sorta di fornale superiore (qui una provvidenziale breve schiarita è stata di aiuto), ci portiamo sotto una caratteristica parete chiara oltre la quale si trova il Pizzo di Leur.

il passaggio per accedere alla cresta...
il passaggio per accedere alla cresta...

 Traversiamo verso sud alla base delle pareti cercando un passaggio per salire sulla cresta, una prima possibilità è stata scartata perchè in apparenza troppo impegnativa e dubbia, poi più oltre ecco che si notava nella nebbia una apertura su uno sperone laterale che faceva ben sperare, infatti avvicinandovi si vedeva una lieve traccia di animali che saliva, giunti all'intaglio si sale sulla destra su terreno che in buone condizioni non presenta particolari problemi, in questo caso essendo bagnati, procediamo con prudenza e in breve usciamo sulla cresta a 2630 m.

Croce sul Pizzo di Leur...
Croce sul Pizzo di Leur...

 Dalla sella raggiunta continuiamo sulla destra verso nord salendo infine su roccia gradinata sulla sommità del Pizzo di Leur 2659 m. il cui toponimo era presente solo sulla Mappa Rabbini e naturalmente è relativo alla sottostante Alpe Leur; sulla cima oltre a un reperto "d'epoca" di magnesia San Pellegrino... si trova una incisione Cruciforme dalla quale scendiamo verso ovest (percorso più sicuro per la discesa con le rocce bagnate e scivolose), scendiamo presso alcune rocce di genere "diverso" da quelle circostante (foto 46) per poi traversare sul fianco e tornare verso la sella 2630 m.

la cresta...
la cresta...

 Prima di scendere andiamo a dare una occhiata lungo la cresta sempre sperando (invano) in una più duratura schiarita fino alla base del grande torrione scuro di quota 2694 m. dove continuare a traversare appare eccessivamente pericoloso visto il terreno bagnato, e allora torniamo sul versante di Cramec lungo il percorso seguito in salita; più in basso una schiarita un pò più persistente permette di apprezzare meglio l'ambiente che risulta piuttosto suggestivo e interessante.

il laghetto a 2220 m.
il laghetto a 2220 m.

 Dopo una pausa decidiamo di traversare il versante sottocresta verso il canale dove sale la "via normale" per il Corno di Cramec per poi scendere lungo il versante su terreno non sempre stabile, in basso avevamo notato un piccolo laghetto e naturalmente puntiamo in quella direzione cercando il percorso migliore, avvicinandoci si vedono una paio di ruscelli che scendono verso il laghetto che probabilmente non sarà mai a corto d'acqua, e raggiungiamo le sue limpide acque a 2220 m.

 Traversando in discesa dal laghetto verso sinistra raggiungiamo gli ometti che indicano il percorso che porta al Lago di Cramec e al sentiero seguito in salita; sulla stradina della cava a un tornante si vede sulla roccia la scritta Foppiano e un freccia che indica una variante che segue il percorso della vecchia mulattiera usata ai tempi, che scende per un buon tratto regolare con diversi tornanti arrivando presso un grosso rudere da dove, traversando sulla destra, si può tornare sulla stradina. (Questo tratto di sentiero meriterebbe di essere valorizzato con qualche segnalazione più evidente circa la sua presenza...).

 Per il giro, circa 10 ore incluse le soste e varie divagazioni.

 Difficoltà EE/F - Settembre 2024

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nebbie vaganti...

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