Ritorno dopo qualche tempo nella suggestiva e affascinante Valbella... in questa occasione (viste anche le previsioni meteo incerte), per un giro relativamente corto verso la cresta delle Cime di Lagarej, la cresta che separa
il tratto iniziale della valle con i nuclei di Valbella inferiore e superiore (e Dietrosella), con l'area interna più "selvaggia" e interessante dove scorre tortuoso il torrente (percorsa in parte durante la prima visita in questa zona : Link).
Le Cime di Lagarej anche se poco frequentate, sono comunque conosciute e visitate dai non molti appassionati di questo genere di percorsi; in questa occasione cerchiamo di arrivarci con una escursione più "completa" includendo inizialmente la visita al quasi dimenticato Piano delle Orchere, e in seguito anche la salita della slanciata Punta del Miarel situata più a ovest sulla cresta.
Con Andrea partiamo da Ferrera 715 m. e saliamo in Valbella seguendo questa volta la vecchia stradina (sulla sinistra della galleria) che passa a fianco del torrente, per il fatto che in galleria si sentiva una corrente d'aria gelida poco invitante... e arriviamo in circa 10 minuti a Valbella inferiore 764 m. (dove ci sono alcune possibilità di parcheggio, ma vista la brevità del percorso da Ferrera non vale la pena venire in auto fino a qui...).
Traversato il ponte si sale tra la case poste sulla destra (est) cercando l'inizio (attualmente non segnalato) del sentiero che sale a incrociare (qui cartelli indicatori), quello che traversa verso destra (est) in direzione di Dietrosella; si passa presso la baita di Ca' di Sulif che raggiungeremo poi anche al ritorno scendendo lungo il versante soprastante; raggiungiamo il nucleo ormai abbandonato di Dietrosella dove rimane una sola grande casa ancora in discreto stato, presso la quale ci sono i ruderi della Chiesetta dedicata alla Beata Vergine delle Grazie (se non fosse per il fatto che è riportata e nominata sulla mappa OSM, non si capirebbe che era un edificio religioso...).
Saliamo alla soprastante sella da dove continuiamo per un breve tratto lungo la dorsale raggiungendo una zona con muretti e resti di terrazzamenti da dove si traversa in piano verso destra (nord), inizialmente il vecchio sentiero non è chiaramente distinguibile dai resti dei terrazzamenti, poi più avanti (da masso di foto 15) la traccia diventa più visibile, in ogni caso fare riferimento al sentiero riportato sulla mappa catastale e anche sulla più moderna : OSM.
Il percorso verso la Piana delle Orchere è stato più interessante (e anche più impegnativo) del previsto, la traccia non è sempre evidente a causa dell'abbandono e la presenza di erba e cespugli, si
trovano alcuni tratti su cenge che richiedono attenzione, superato il tratto roccioso di foto 22 ci si affaccia su un versante con alcune giavine e poi si arriva alla zona chiamata sulla catastale "sopra e sotto il cengio" (si presume che il cengio possa riferirsi alle pareti rocciose soprastanti e
probabilmente anche sottostanti, ma la cosa non è certa...), si raggiunge una nervatura rocciosa (foto 27 e 28) oltre la quale si continua nella faggeta, e si vede più avanti sulla destra la zona da raggiungere, continuando alla base delle rocce e dopo un ultimo traverso, si sale infine alla dorsale del Piano delle Orchere 1067 m. (Fino a qui dalla partenza, circa 2 ore); lo strano e suggestivo toponimo, è riferito ai camosci... così chiamati localmente.
Naturalmente cerchiamo eventuali tracce di manufatti e troviamo solo un poco evidente sedime di quello che era un ricovero di fortuna utilizzato dal pastore che portava le capre in queste zone, mentre verso ovest si vede in alto il versante che abbiamo in programma di risalire;
avvicinandosi alla montagna si vede sulla destra un pianoro certamente artificiale che poteva essere una carbonera o anche il basamento di una teleferica, e inizia la salita del ripido versante dove troviamo a tratti tracce del passaggio di animali.
Con aperture panoramiche via via più estese nonostante la presenza degli alberelli tipici di questo genere di crestine, saliamo (con anche qualche passaggio interessante), alla prima sommità, la cima est di Lagarej da dove si prosegue verso il punto più elevato di questo tratto di cresta, la Cima di Lagarej 1295 m. (Fino a qui dalla partenza, circa 3 ore).
Continuiamo lungo la cresta verso ovest mentre la vista si apre sulla destra verso la zona più interessante della Valbella che però non è possibile apprezzare (fotograficamente) al meglio vista la mattinata piuttosto grigia... intanto si intravede più avanti la cima finale da raggiungere, la rocciosa Punta del Miarel; si incontra un tratto ripido in discesa che richiede attenzione (foto 61) e poi raggiungiamo il verticale versante est di una cimetta intermedia (la saliremo poi dal versante opposto) che aggiriamo traversando brevemente sul versante nord seguendo una buona traccia di animali, giunti sotto la Punta del Miarel saliamo alla selletta a est della parete rocciosa (da qui scenderemo poi lungo il versante sud al ritorno).
Traversiamo verso la parete rocciosa che naturalmente non è abbordabile da questo versante, grazie ad Andrea che era già stato qui l'anno precedente non perdiamo tempo a cercare una via di salita e traversiamo sul versante sud per poi risalire al versante ovest della cima che si può raggiungere con attenzione ma senza particolari difficoltà, e siamo sulla bella Punta del Miarel 1283 m.
Una pausa panoramica su questa cima mentre il meteo sta migliorando (il nevischio previsto a metà giornata è stato minimo e non ha recato fastidio) e con visibilità leggermente migliorata, verso nord in basso si notano anche l'Alpe Guletto e le curve del torrente nella zona della "Cengina brutta" percorsa nel 2020; tornati alla selletta, per concludere la visita a tutte le sommità di questo tratto di cresta saliamo anche la cimetta posta a est dove si vede bene un bel tratto della cresta percorsa, e poi tornati alla selletta iniziamo la discesa verso sud sul ripido e a tratti franoso versante.
Il percorso di discesa non è lineare, e se non lo si conosce preventivamente ci possono essere difficoltà nel trovare il percorso giusto, e non è comunque facile descriverlo... (sarebbe preferibile seguirlo in salita almeno per la prima volta, comunque la mappa IGM rappresenta molto bene il versante, si notano le zone rocciose e i canalini), in questa occasione non ci sono stati problemi per la presenza di Andrea che era già passato di qui; si scende fino alla zona in cui il canale si restringe e poi più in basso si traversa in discesa sulla sinistra entrando per un breve tratto in un altro canalino laterale dal quale, poco più in basso, si traversa in direzione opposta (ovest) sul pendio ripido raggiungendo la dorsale che scende dalla Punta del Miarel.
Continuiamo per un buon tratto a scendere sulla dorsalina con bel percorso panoramico, più in basso ci si trova sopra un salto di roccia che aggiriamo scendendo prima sulla sinistra, e poi traversando verso destra arriviamo in un tranquillo bosco da dove si scende alla baita di Ca' di Sulif e al sentiero percorso all'andata, seguendo il quale torniamo a Valbella inferiore e a Ferrera.
Per questo giro, circa 7 ore incluse le divagazioni.
Febbraio 2022 - Difficoltà EE/F
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