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Monte Immel e "Sentiero del Diavolo"...


 Morasco, Vallone di Nefelgiù, Sentiero del Diavolo, Vallone di Ban, Monte Immel quota 2807 m. Sentiero del Diavolo, cresta est della Punta di Morasco 2530 m. versante di Nefelgiù, cenge scavate, Alpe Nefelgiù, Morasco.

 

 Dopo le precedenti visite ( Link1 e Link2 ), la zona di Ban meritava una terza uscita, sia per salire una cima visitata solitamente nel periodo invernale da qualche scialpinista, il Monte Immel o Himmelberg (Monte del Cielo...), e anche per completare il percorso del "Sentiero del Diavolo" che collega il Vallone di Ban con i ripidi prati sotto la cresta della Punta di Morasco sul versante di Nefelgiù, in una limpida e abbastanza fresca giornata.

 Il traverso "alto" relativo al Sentiero del Diavolo che collega il Vallone di Ban al versante di Nefelgiù è stato anche utilizzato in tempi relativamente recenti per la realizzazione e manutenzione delle opere idrauliche presenti in zona, ma probabilmente anche in tempi remoti era già presente, utilizzato per accedere al lungo pendio prativo sospeso (foto 1) sotto la cresta ovest della Punta di Morasco, oltre che per la zona iniziale del Vallone di Ban.

panorama dal Monte Immel...
panorama dal Monte Immel...

 Con Andrea lasciamo le torride pianure per salire a Morasco e raggiungere l'inizio del bel Vallone di Nefelgiù (dove stavolta erano presenti alcune mucche al pascolo che vedremo da vicino al ritorno), e seguiamo in salita un tratto del Sentiero del Diavolo che già conosciamo per averlo percorso in discesa al termine di : questo giro; con bel percorso panoramico raggiungiamo le grandi giavine di roccia chiara che caratterizzano l'ingresso del Vallone di Ban, la cresta dell'Immel si vede di fronte ma non conviene traversare direttamente, anche perchè sono presenti tratti con grossi massi dove è scomodo passare, conviene "allungare" il percorso salendo all'inizio della giavina dove si può traversare più comodamente (utilizzando, se presenti, i più comodi nevai).

 Giunti all'ingresso del Vallone di Ban, guardando in alto a sinistra si vede la traccia del sentiero che sale per scavalcare l'inizio della cresta est della Punta di Morasco, e che percorreremo al ritorno dalla cima del Monte Immel; con qualche saliscendo lasciamo le giavine raggiungendo i prati fioriti sulla sinistra orografica del vallone arrivando al pianoro del caratteristico roccione (vedi foto sottostante) a circa 2540 m. dove troviamo anche un inaspettato muretto che appare piuttosto "datato", segno che ai tempi il luogo era utilizzato come spartano ricovero di fortuna; proseguiamo traversando in salita il versante sui ripidi pendii erbosi caratterizzati inizialmente da una notevole fioritura di Astri alpini e anche Stelle alpine.

il caratteristico roccione (con muretto) a 2540 m.
il caratteristico roccione con muretto a 2540 m.

 Saliamo così al bel prato sospeso soprastante da dove continuiamo inizialmente lungo una tranquilla dorsale erbosa, poi il versante si fa più ripido e si cammina sul tipico terreno di queste zone, pietrisco fine in parte quasi trasformato in terriccio, e saliamo seguendo una vaga traccia di animali a una sella della cresta tra l'anticima 2722 m. e la quota 2807 m. del Monte Immel; la pendenza della cresta da risalire in verità non è eccessiva, ma il terreno instabile causa la pessima qualità della roccia rende il percorso poco "rassicurante"...

l'anticima 2722 m.
l'anticima 2722 m.

 Durante la salita troviamo un punto con un affioramento di roccia bianca che appare un poco più solida e che permetterà poi durante il ritorno, di mettere la corda così da scendere con maggior tranquillità, raggiungiamo il tratto finale della crestina (foto 42) che porta alla cima del Monte Immel quota 2807 m. dove arrivano anche i pochi scialpinisti che frequentano la zona (la cresta prosegue poi verso la quota 2876 m. che però non proviamo a raggiungere viste le condizioni del terreno...). Vista la giornata limpida il panorama era naturalmente notevole, in particolare sul versante che scende al sottostante Lago di Morasco con la cresta del Basodino sullo sfondo.

salendo al Monte Immel quota 2807 m.
salendo al Monte Immel quota 2807 m.

 Ritornati alla zona delle giavine, scendiamo per un tratto cercando di rimanere sui più comodi nevai fino a trovare il sentiero che sale verso l'inizio della cresta est della Punta di Morasco, la traccia sale regolare con un tornante verso il piccolo sperone di foto 58 a 2530 m. (questo sentiero è ben visibile guardando le foto aeree svizzere della zona...), e affacciamo sul versante di Nefelgiù dove la traccia, inizialmente poco evidente scende per poi iniziare il traverso alla base del versante roccioso (ma prima naturalmente una foto alla bella e slanciata cresta della Punta di Morasco, è doverosa...).

l'inizio della cresta est della Punta di Morasco, passaggio per il versante di Nefelgiù...
l'inizio della cresta est della Punta di Morasco, passaggio per il versante di Nefelgiù....

 La traccia che traversa il ripido pendio erboso è sempre abbastanza evidente, sul fondo si vedono i prati dell'Alpe Nefelgiù e nonostante non si possa vedere la parete rocciosa che sostiene questo verde versante, si intuisce che più in basso è presente un grande salto... proseguendo troviamo il tratto più esposto del traverso (foto 66), qui per evitare di perdere quota e poi risalire, il sentierino traversa lungo una cengia che permette poi di raggiungere i più tranquilli prati successivi; più avanti (foto 71) si vede un fittone nella roccia, un primo manufatto rimasto della frequentazione passata, e ci portiamo verso il canale che scende dal versante dei Gemelli di Ban, il passaggio del canale risulta in un certo senso "facilitato" dalla presenza delle opere idrauliche presenti su questo versante, opere che sono regolarmente mantenute in condizioni ottimali (pulizia del materiale che naturalmente scende assieme all'acqua).

sul "Sentiero del Diavolo"...
sul "Sentiero del Diavolo"....

 Il traverso continua senza particolari problemi, superiamo un paio di canalini raggiungendo la poco definita dorsale che avevamo percorso in salita in un giro precedente verso la soprastante morena dell'ex Ghiacciaio di Ban (Link); scendiamo lungo il versante dove inizialmente la traccia è poco evidente, gradualmente più in basso il sentierino si fa più visibile e porta alle cenge scavate che permettono di superare una parete rocciosa, un altro canale da traversare e poi un pendio molto ripido porta a una zona franata dove occorre attenzione, e infine scendiamo al sentiero ufficiale del Vallone di Nefelgiù che con percorso tranquillo, passando dall'alpe, riporta a Morasco.

 Per il giro, circa 9 ore e mezza incluse le soste.

 Difficoltà EE/F - Agosto 2024

immagini ↑→  




alle cenge scavate...

alle cenge scavate...
Stelle alpine...
Stelle alpine...
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