Migiandone - Solivo - Alpe Fornale per la stra di vacch - Alpe "Fornale di sopra" - Alpe Balum - Buciun del Balum - Bocchetta del Balum - La Tagliata - Piazza Grande (Pianezza Grande) - Casali - Anzola - Migiandone.
Dopo la precedente visita (
Link) che, a causa della neve presente, non aveva permesso una visita approfondita della zona, ritorniamo al
Balum (
Balum = balma) per vedere appunto la balma (che la gente di
Migiandone chiama il
Buciun), ma è anche l'occasione per traversare verso il versante di
Anzola passando dalla
Bocchetta del Balum, un percorso che, a parte la gente del luogo, sembra essere quasi sconosciuto agli escursionisti.
Un giro interessante e piacevole, questi versanti della montagna, a quote relativamente basse, mostrano il loro aspetto migliore in primavera, quando in basso inizia la ripresa vegetativa, e si possono ammirare le varie tonalità di verde (tonalità che poi in estate si fondono quasi in un unico colore), mentre in alto la neve è ancora presente, creando così un contrasto molto suggestivo...
Con Andrea partiamo da
Migiandone poco dopo il ponte sul
Rio Blet, qualche possibilità di parcheggio nella zona della pista di pattinaggio; saliamo lungo la stradina sterrata che porta poi alla zona del
Mulin dal Zors dove si continua lungo il sentiero che, dopo la zona delle "case delle miniere", passa dall'
Alpe Nivoia,
Cruseta,
Ita, e raggiunge la panoramica
Alpe Solivo.
Da
Solivo procediamo lunga la
stra di vacch che naturalmente era il percorso seguito dal bestiame per raggiungere la zona dell'
Alpe Fornale, percorso già seguito durante le precedenti visite in zona, che rimane comunque sempre piacevole e interessante, ammirando il
pregevole lavoro effettuato per realizzare questa mulattiera (lungo un tratto si nota ancora il ciottolato...).
Dall'
Alpe Fornale si può salire lungo il percorso seguito in discesa dopo la prima visita all'
Alpe del Balum (vedi
questa pagina), in questa occasione saliamo invece poggiando più a sud cercando un altro itinerario che doveva raggiungere la zona del Balum, ma non abbiamo trovato tracce di sentiero o segni di un possibile percorso, e alla fine siamo arrivato al bivio del sentiero (cartello) che traversa verso
Zeder, ma abbiamo
comunque trovato dei ruderi azzerati su un pianoro a circa 1135 m. che possiamo chiamare "
Fornale di sopra" (in attesa di riuscire eventualmente a scoprire il loro nome).
Come nella visita precedente, troviamo una traccia solo in un primo breve tratto che sale dal cartello, poi si continua salendo alla panoramica giavina,
oltre la quale in questa occasione, continuiamo la salita spostandoci più ad est raggiungendo così una dorsale che, seguita in salita, porta al dosso dove si trova il rudere dell'
Alpe del Balum 1425 m. fino a qui, da
Migiandone, circa 3 ore e mezza.
A sud-est del rudere si nota una traccia che scende traversando verso sud in direzione del successivo poco marcato canale, questo era certamente il sentiero principale di accesso dal versante di
Migiandone, ed era il percorso che avevamo cercato salendo da
Fornale, la traccia però in seguito scompare, si trovano comunque in seguito dei tagli che sembrano indicare il giusto percorso da seguire per salire fino a qui (che pare faccia un giro più "largo" senza seguire la dorsale... (
Aggiornamento : ritornati in zona dopo alcuni giorni, abbiamo seguito in discesa i tagli arrivando così a
Fornale, vedi
questa pagina).
Si sale il versante che è piacevole e suggestivo (qui fuori dal bosco, pare di essere a quote ben più elevate), e si raggiunge la balma del
Buciun del Balum ca. 1450 m. (
Buciun = grosso masso), una balma in cui erano state ricavate alcune "mensole" e che ora è molto frequentata dagli animali (lo si capisce dallo spesso strato di escrementi presenti sul pavimento...).
Davanti al grosso masso si nota anche un muretto realizzato per creare forse un pianoro, o poteva anche esserci una costruzione ai tempi... la mappa
IGM riporta il tratto di sentiero che dal rudere giunge fino a qui, e in questo punto riporta anche il classico simbolo della baita, in ogni caso questa balma sembra
essere stata forse più "importante" rispetto alla baita dell'Alpe del Balum...
Un poco più in alto si trova una balma più piccola (questo fa ricordare il precedenti giro alla
Cà del Marai (
link), anche lì sono presenti due balme), saliamo poi verso la crestina rocciosa dove si trova il passaggio della Bocchetta del Balum; inizialmente si trova anche un muretto, ma è il solo manufatto visibile, il vecchio sentiero è praticamente scomparso, il percorso si svolge su terreno ripido ma senza particolari difficoltà, e poi, poggiando sulla sinistra, si trova il percorso obbligato tra le rocce che porta allo stretto intaglio della
Bocchetta del Balum ca. 1600 m. fino a qui, da
Migiandone, circa 5 ore.
Sul versante opposto, che scende verso il canale del
Rio di Anzola, naturalmente si nota una maggiore quantità di neve vista l'esposizione a nord, si scende poggiando sulla destra e portandosi sulla dorsale boscosa dove, in basso, si vede il poggio della
Tagliata che si deve raggiungere.
Dopo aver dato una occhiata alla parte alta del canale dove scende il
Rio Buca della Valle, si traversa verso nord-ovest per poi scendere nella faggeta dove, intorno ai 1420 m. si incrocia il sentiero che arriva dai
Drosoni e che scende all'
Alpe Tagliata 1221 m. da dove si prosegue la discesa verso
Piazza Grande (chiamata anche Pianezza Grande) ca 920 m.
Dopo la rituale visita al campo da bocce scendiamo lungo il sentiero che passa da
I Casali e che giunge ad
Anzola d'Ossola naturalmente ammirando, lungo la discesa, l'impervia e suggestiva
Valle del Rio di Anzola, (che, in questa occasione a fine aprile dove in basso la ripresa vegetativa è in corso e sono presenti varie tonalità di verde, mentre in alto la neve è ancora presente, presenta forse il suo aspetto migliore...).
Da
Anzola, traversando in direzione dell'azienda agricola La Portea, si ritorna a
Migiandone.
Tempo per questo giro, circa 8 ore e mezza incluse le divagazioni.
Aprile 2019 - Difficoltà
EE
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