In questa occasione (con Fiorenzo), partiamo da Pontetto proseguendo verso la frazione Croppo, qui cerchiamo il percorso non segnalato che traversa verso la zona di Croppola; può esserci qualche difficoltà nel trovare l'inizio del sentiero (ma naturalmente si può chiedere ai gentili abitanti del luogo), bisogna traversare a monte di un'ultima casa oltre la qualche si trova un recinto con dei daini.
Si prosegue lungo una bella mulattiera tra vecchi terrazzamenti, dopo un tratto con
qualche apertura panoramica verso il versante di Crevoladossola e la Colmine di Crevola, la mulattiera diventa un sentiero a tratti poco visibile (si trova qualche ometto), e si raggiunge la zona dove si trova una cava di "beola argentata" che si deve
aggirare (questa cava non era attiva in passato, e il sentiero che dal sito archeologico di Croppola scende a Castelluccio è stato in parte modificato).
Il sentiero sbuca sul percorso "ufficiale" per il sito di Croppola, prima di continuare per Castelluccio andiamo a visitare la Chiesa della Madonna di Viganale per una mulattiera non segnalata che sbuca sulla strada asfaltata; dalla Chiesa ritorniamo per il percorso segnalato dai cartelli e scendiamo verso il vecchio nucleo di baite di Croppola ora abbandonate (altre baite ancora in uso, sono poste più a monte).
Si segue per un breve tratto la nuova stradina di servizio della cava, e poi si scende presso la Cappella d'votchàn (Cappella della Valle dei Cani), qui si continua in discesa lungo la bella mulattiera (in parte rimessa a nuovo, lavoro probabilmente collegato con la presenza della cava), e a un
bivio si scende sulla destra arrivando prima al sito archeologico e poi al nucleo abbandonato di Castelluccio.
Si scende al pianoro sottostante dove il cartello indica il percorso per Piaggino, andiamo invece nella direzione opposta lungo un percorso non segnalato che porta a Roledo, una delle frazioni di Montecrestese poste più in basso; qui spicca in alto, il Palazzo Azari (un ricco commerciante del settecento); interessante la struttura abitativa del paese, con gli stretti vicoli, spesso coperti, e i numerosi "archi" di pietra.
Oltre Roledo si scende ai prati successivi e si traversa in direzione della soprastante superstrada raggiungendo
una caratteristica costruzione, qui in breve si può anche raggiungere Oira (che può anche essere un punto alternativo di partenza e arrivo per un giro di questo genere).
Si continua salendo lungo la traccia posta alla destra (sud) dei piloni della superstrada, e si arriva alla frazione Ghesc (Gesio sulla Rabbini), un villaggio che si sta cercando di recuperare mantenendo per quanto possibile le caratteristiche costruttive originali (link: Associazione Canova - su: La Stampa); da Ghesc si raggiunge Croppomarcio, una
delle frazioni più "isolate" di Montecrestese (almeno questa è stata l'impressione avuta, forse anche per il fatto che qui non ci sono aperture panoramiche come nella gran parte delle altre località...); il villaggio si presenta in buona parte in stato di abbandono, ma sempre interessanti i particolari costruttivi delle abitazioni, come le porte ad arco e le scale a rampa o ad arcoponte rampante : Link.
Da Croppomarcio traversiamo in direzione di Lomese che, assieme alla vicina frazione Chezzo, avevamo già visitato
durante una precedente escursione : Link; in breve si raggiunge poi Chiesa, sede comunale di Montecrestese con la sua bella Chiesa romanica e naturalmente il famoso campanile.
Una breve sosta e riprendiamo il percorso seguendo le indicazioni per Piccioledo salendo lungo la bella mulattiera,
giunti a un bivio (freccia blu verso destra), lasciamo la mulattiera per continuare lungo un sentiero non segnalato che traversa lungamente il versante boscoso giungendo a una baita isolata (di cui
abbiamo cercato invano di sapere il nome, tutte le persone trovate non ne erano a conoscenza...), e si scende alla stradina asfaltata vicino ad Alteno; prima però andiamo in direzione opposta per la visita alla piccola frazione Prone.
Da Prone andiamo ad Alteno, villaggio caratterizzato dalle alte costruzioni, in particolare la Casa Forte De Rodis, che però è ormai crollata; da Alteno traversiamo a Naviledo e
iniziamo la discesa a valle, scendiamo cercando un percorso alternativo a quello usuale segnalato, e visitiamo l'interessante frazione Oro, poi Casamotello, Giosio, e tra i vigneti si passa da Cardone giungendo a Burella con il suo torchio e le belle arcate in pietra.
Da Burella si scende a Roldo e infine a Pontetto concludendo questo piacevole giro, allietato anche dalle numerose fioriture primaverili, che su questo versante (nonostante la quota ), sono in anticipo rispetto ad altre zone..
Tempo per questo giro, circa 6 ore (tempo che naturalmente include le varie divagazioni).
Difficoltà T/E - Marzo 2018
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