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Dal Tuzzo Grande alla cresta dei Toni e discesa a Pradotra...


 Ponte della Gula, Vallone del Tuzzo Grande, Giavinoni, bocchetta 1234 m. sulla cresta tra i Toni e la Cima di Grignano, discesa per il versante della Bonda delle Ortiche e il Rio della Lama a Pradotra...


 

 Ritorno nella zona dei Toni dopo il bello e impegnativo percorso lungo la cresta dell'ottobre 2022 : Link, questa volta per una traversata dal negletto versante del Tuzzo Grande all'ultima bocchetta a 1234 m. sulla cresta prima della Cima di Grignano, e discesa sul versante opposto nei dintorni della Bonda delle Ortiche e del Rio della Lama a Pradotra.

 Un percorso impegnativo in particolare nel tratto sottostante la bocchetta, con passaggi esposti su terreno molto ripido.

al centro la bocchetta da raggiungere...
al centro la bocchetta da raggiungere...

 Con Andrea partiamo dallo spiazzo (limitate possibilità di parcheggio) presso il rinomato Ponte della Gula in Val Mastallone, si scende brevemente lungo la strada asfaltata (attenzione al traffico, in particolare riguardo i mezzi in discesa...) per salire sulla destra (foto 2) dove si trova una traccia che sale all'inizio piuttosto ripidamente, più avanti si traversa una piodata dove si trova una corda e in seguito si arriva al sassoso canale del Rio del Tuzzo Grande che si traversa per poi continuare per un tratto sulla sua sinistra idrografica e continuando verso nord si sale a un poggio panoramico dove si trovano i ruderi di un alpetto, nei pressi un piccolo ricovero costruito utilizzando un grosso masso presente e accanto uno spiazzo artificiale dove si nota un basamento di una probabile vecchia teleferica.

il faggio del Tuzzo Grande...
il faggio del Tuzzo Grande...

 Continuiamo la salita sul fianco della dorsale passando da un altro rudere, più in alto si nota un lungo muretto che sale seguendo più o meno il filo della dorsale, ma traversiamo in leggera discesa sulla sinistra raggiungendo un canalino dove si trova il "faggio di riferimento" un interessante albero piuttosto contorto, qui si traversa sempre verso sinistra seguendo una vaga traccia di animali su terreno piuttosto ripido; poi "girato l'angolo" si continua la salita su terreno più agevole raggiungendo la zona dei Giavinoni che, come dice il nome, è caratterizzata da alcune giavine (qui si trova anche una carbonera), mentre in alto, parzialmente nascosta dalle piante, si vede la cresta da raggiungere.

passaggio per accedere alla cresta...
passaggio per accedere alla cresta...

 Saliti vicino alla base delle pareti rocciose soprastanti facciamo prima una divagazione sulla destra per vedere il versante otre la costa (zona raggiunta da Andrea durante una precedente visita), poi continuiamo il percorso traversando verso sinistra seguendo una vaga traccia di animali che porta allo stretto canalino che sale alla bocchetta da raggiungere; il canalino però non ha sbocchi verso l'alto, l'uscita è chiusa da un masso e poi dalla parete, salendo comunque il ripido canalino si notano due rampe che salgono sulla destra, la più favorevole è la seconda che porta al versante di foto 44 che risulta meno impegnativo di quello che appare, poi però l'uscita presenta un passaggio delicato dove ci si deve aggrappare all'erba, seguito da una placca esposta, e finalmente arriviamo alla bocchetta quota 1234 m.

sulla cresta...
sulla cresta...

 Dalla bocchetta saliamo prima verso nord alla sommità 1244 m. dove la cresta continua verso i Toni (cresta che presenta uno spuntone intermedio affilato difficile da superare), mentre in direzione opposta la cresta sale verso la Cima di Grignano e si presenta anch'essa impegnativa e anche poco invitante... scendiamo quindi sul versante ovest su terreno ripido cercando i passaggi migliori, siamo nella zona del canale della Bonda delle Ortiche che più in basso si congiunge col Rio della Lama.

il piccolo "alpetto" ritrovato...
il piccolo "alpetto" ritrovato...

 Si scende a vista cercando il percorso logico (per un tratto abbiamo usato la corda per sicurezza), scendiamo poi lungo una costa dove troviamo resti di muretti, e anche il rudere di un piccolo ricovero a 1023 m. non riportato sulle mappe; proseguendo raggiungiamo una zona in parte pianeggiante che sulla mappa catastale è chiamata Baita (ma non abbiamo trovato manufatti di alcun genere...); dal pianoro una traccia scende sulla sinistra verso il canale del Rio della Lama che traversiamo per poi continuare la discesa sulla sinistra idrografica cercando di seguire il percorso del sentiero (ora ben poco evidente) riportato sulla catastale.

Hepatica nobilis...
Hepatica nobilis...

 Passati in una zona con numerosi muretti sbuchiamo infine sul piano non lontano dal Torrente Mastallone, passiamo dalle costruzioni abbandonate di Pradotra per poi continuare nei pressi del torrente verso il ponte che collega la soprastante frazione Selva, e infine scendiamo lungo la poco trafficata strada asfaltata verso il Ponte della Gula ammirando il Torrente Mastallone che scende verso la profonda e suggestiva Gula...

 Per questo giro, circa 7 ore.

 Marzo 2023 - Percorso impegnativo.

immagini ↑→  



la Gula...
la Gula...

i Toni...
i Toni...
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