in Montagna...
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La cresta dei Toni in Val Mastallone...

 

  Tono della Selva, Tono dei Turchi, Tono Piatto e Tono di Nona da Selva in Val Mastallone...




 

 Entrando in Val Mastallone, prima di arrivare a Cravagliana si notano sul versante destro orografico della valle alcune sommità della cresta che sale verso la rinomata Cima di Grignano, si tratta della cime dei Toni; sono le tipiche montagne "selvatiche" a quote relativamente basse che interessano a un numero limitato di escursionisti, altri invece salendo in Val Mastallone verso le più rinomate montagne dell'alta valle, spesso neppure le notano... il Ravelli menziona sul suo libro queste cime chiamandole "recesso da camosci" un appellativo che ben fa comprendere il genere di ambiente in oggetto.

 Da tempo (subito dopo averli visti per la prima volta qualche anno fa...) avevamo in mente di provare a salire per una visita, e finalmente in una calda (e anomala in questo senso...) giornata di fine ottobre è arrivata l'occasione...

la cresta dei Toni al ritorno dalla loro visita...
la cresta dei Toni...

 Avevamo trovato solo scarne informazioni riguardo queste cime, era nota qualche salita al primo, il Tono della Selva e all'ultimo, il Tono di Nona, mentre per i due intermedi nulla... nonostante la vegetazione visibile anche in cresta, era chiaro che non si prospettava una escursione facile, inoltre (come constatato...) le informazioni sulla qualità della roccia non erano incoraggianti; osservando alcune foto del versante si era visto che, oltre alla possibilità di proseguire lungo la cresta verso la Cima di Grignano, era forse presente una via di uscita apparentemente tranquilla lungo un canale boscoso che saliva a una bocchetta sulla cresta.

 NOTA : la roccia questa cresta è spesso di pessima qualità, molti appigli /appoggi sono instabili e per questo occorre attenzione (in questa occasione per ben tre volte la roccia ha ceduto, fortunosamente senza conseguenze...). Rimane senza risposta l'interrogativo riguardo l'insolito e curioso toponimo di queste cime...
Tono Piatto e Tono di Nona...
Tono Piatto e Tono di Nona...
 Con Andrea partiamo dal largo parcheggio a lato della strada della Val Mastallone presso il ponte sul torrente omonimo, che permette di traversare e salire all'abitato di Selva 584 m. saliamo tra le case a monte dell'abitato cercando l'incerto inizio del sentiero (vedi su OSM) che passando presso una costruzione relativa a un acquedotto poi sale nel bosco verso Pianello 665 m. dove si trova una fontana che è stata provvidenziale al ritorno, avendo esaurito l'acqua già lungo la cresta... (fino a qui, seguire il "sentiero degli gnomi"...), la traccia poi prosegue traversando in salita verso il pianoro di Pian Lera dove si trovano alcuni ruderi.

 Poco oltre i ruderi di Pian Lera lasciamo il sentiero che traversa il versante (e lungo il quale qui ritorneremo poi al termine del giro), per salire il versante cercando il percorso migliore, più in alto si traversa verso destra in direzione del canale che però non si raggiunge, costeggiata in seguito la roccia di foto 16 si sale ripidamente sulla sinistra (tracce di animali) raggiungendo un motto con betulle dove in alto domina il Tono della Selva, continuando la salita si traversa nuovamente verso il canale che si presenta "bifido" (foto 20), il solco principale sulla sinistra presenta un piccolo salto non superabile, occorre invece salire il versante sulla destra che appare infido e in parte repulsivo anche a causa della inevitabile umidità presente su questi versanti nord.

 (Abbiamo anche fatto una "divagazione" sulla sinistra per vedere se era presente un passaggio che poteva eventualmente condurre a una ben visibile cengia erbosa in alto a sinistra, ma il versante appariva impegnativo e senza certezza di poter raggiungere la cengia).
il passaggio che permette di salire alla bocchetta sulla cresta...
il passaggio che permette di salire alla bocchetta sulla cresta...
 A causa della roccia umida, salire il primo tratto del versante per raggiungere gli alberelli soprastanti era obiettivamente rischioso, e allora decidiamo di provare a mettere la corda intorno a un piccolo alberello (il più vicino), e l'unico modo era quello del "lancio" di un capo della corda legato a un sasso in modo da farla poi ridiscendere... cosa avvenuta con successo al terzo tentativo (e dopo aver sostituito il sasso che era troppo pesante... tecnica senz'altro da affinare con un po' di allenamento...).
in salita...
in salita...
 Dalla bocchetta sulla cresta 984 m. si sale in breve sulla cima del Tono della Selva 1015 m. dove il panorama è in parte nascosto dalle betulle presenti, verso sud-sud-ovest spicca la prossima sommità da raggiungere, il Tono dei Turchi che si sale agevolmente trovando anche una traccia di animali nel tratto iniziale, vicino alla bocchetta troviamo un vecchio segno di vernice (l'unico visto in tutto il percorso) che conferma le informazioni avute secondo cui intorno al 1960, il percorso era stato segnalato dal locale CAI.

 Senza particolari difficoltà raggiungiamo la sommità del Tono dei Turchi 1145 m. da dove si nota che il tratto di cresta verso i due successivi Toni non sarà così agevole... scendendo dalla cima troviamo un tratto roccioso che eventualmente si può aggirare sulla sinistra raggiungendo la zona con vegetazione, in seguito raggiungiamo una bocchetta da dove scende un canale boscoso, uno dei possibili percorsi valutati per il ritorno.
la cresta tra Tono Piatto e Tono dei Turchi...
la cresta tra Tono Piatto e Tono dei Turchi...
 Continuiamo salendo la cresta verso il Tono Piatto che nel tratto iniziale aggiriamo leggermente sulla sinistra per poi rimontare sulla variegata e accidentata cresta (vedi foto 49) e arriviamo così sulla cresta finale del Tono Piatto 1179 m. che è appunto piatta ma inteso come pianeggiante, infatti è anche abbastanza stretta; il punto sommitale (di alcune decine di cm più elevato di dove eravamo) in verità non lo abbiamo raggiunto perchè il tratto che lo precede si presentava un poco rischioso, si vedeva un tratto affilato probabilmente a causa di un crollo, ma più che altro perchè mentre stavo per continuare, il grosso blocco di roccia a cui ero aggrappato è fragorosamente caduto...
la cresta che sale al Tono Piatto...
la cresta che sale al Tono Piatto...
 A questo punto per continuare scendiamo sul fianco sempre verso sinistra raggiungendo una zona con vegetazione (poco piacevole, con anche i rovi) e traversiamo seguendo una traccia di animali verso la successiva selletta rocciosa dove inizia la cresta per l'ultimo Tono, il più alto, che da quanto si vedeva avvicinandoci non pareva molto agevole... anche in questo caso aggiriamo il primo breve tratto di cresta per poi rimontare, e con percorso a tratti esposto e impegnativo (un bel passaggio "aereo" su una sorta di cengia rocciosa), raggiungiamo la sommità del Tono di Nona 1248 m. dove è presente un'asta che portava una bandiera (ora non è più presente danneggiata dagli agenti atmosferici).

 Una "meritata" sosta su questa isolata montagna (dove si notava anche una bella fioritura nonostante la stagione ormai avanzata), ammirando il bel panorama circostante; intanto si poteva vedere la continuazione della cresta verso la Cima di Grignano ( : Link al percorso della sua via normale) che era un'altra possibilità per proseguire ma in questa occasione non avremmo avuto il tempo necessario, considerando anche il ritorno, e poi da quel che si vedeva il tratto finale verso la cima appariva piuttosto ostico, almeno per noi...

 A questo punto, sapendo di un percorso lungo il versante nord-ovest del Tono di Nona, lo raggiungiamo proseguendo prima ancora lungo la cresta per poi scendere e traversare, ma giunti in un punto un po' "incerto" e non conoscendo il percorso (in questi casi è sempre meglio percorrerlo prima in salita), decidiamo di tornare lungo il percorso seguito all'andata, più sicuro anche se non troppo agevole.
autunno in Val Mastallone...
autunno in Val Mastallone...
 Lungo la discesa dal Tono di Nona abbiamo usato la corda quattro volte per maggiore sicurezza (qui niente fotografie, avendo ritirato nello zaino la custodia contenente la macchina fotografica e il telefono, custodia che in certi frangenti può risultare pericolosa magari incastrandosi in qualche appiglio indesiderato...), infine tornati alla sella tra il Tono Piatto e il Tono dei Turchi decidiamo di scendere fidandoci di quello che avevamo visto sulle foto di quel versante, e in effetti il percorso nel bosco di questo largo canale risulta tranquillo, richiede solo attenzione per i sassi instabili presenti sotto le scivolose foglie dei faggi.

 Giunti intorno agli 880 m. traversiamo sulla destra trovando poi una traccia di animali che, arrivati su una costa, la discende fino a un piccolo pianoro da dove, continuando la discesa sulla destra troviamo un vecchio sentiero che porta al largo canale sassoso del Rio dei Merletti (a poca distanza dal percorso seguito in salita all'andata), traversando ancora ritorniamo a Pian Lera e poi a Pianello, e dopo una sosta alla provvidenziale fontana scendiamo a Selva concludendo questa "remunerativa" escursione da lungo tempo in programma.

 Per questo giro, circa 10 ore (incluse però varie divagazioni...).

 Ottobre 2022 - Difficoltà F
immagini ↑→  



i Toni in inverno
(teleobiettivo dalla cresta della Valbella), Andrea ha tracciato il percorso seguito...
i Toni in inverno...

Val Mastallone...

Val Mastallone...

la Chiesa di San Rocco a Selva...

la Chiesa di San Rocco a Selva...
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