Dopo una settimana dall'escursione a Canal Pian (: Link) avvenuta in una bella e limpida giornata dal clima mite, ritorniamo in zona con condizioni meteorologiche molto diverse (nuvole, nebbia, umidità...), e perciò adatte per un giro dedicato alla visita di alcuni alpeggi.
Una escursione sui versanti est del Monte Barone, zone che erano ancora "inedite" per noi e che, anche se naturalmente differenti da quelle più "interne" della Valle Strona di Postua, si sono rivelate comunque interessanti e piacevoli; per questo giro ci siamo basati, per quanto riguarda i sentieri non "ufficiali", alle tracce presenti sulla carta CNS e sulle mappe catastali, tracce che (come quasi sempre su queste fonti, e in particolare in questa occasione riguardo la mappa catastale), si sono rivelate accurate e affidabili.
Con Andrea partiamo come al solito dal parcheggio poco oltre Roncole di Postua dove arriviamo prima dell'alba, oltre che per le previsioni incerte riguardanti il pomeriggio, anche per il fatto che alla fine di novembre le ore di luce non sono molte... arriviamo procedendo lungo la sterrata, nella zona dell'Alpe Cravoso 574 m. gruppo di baite ristrutturate che si raggiungono superando il Torrente Strona sul "Ponte Rosso" 557 m.
Dopo il ponte si continua sulla destra seguendo il percorso segnalato H22 e lasciando le baite, si entra nella valle dove scende il Rio Canale; saliamo a fianco del torrente che poi superiamo sul ponte di foto 9, procediamo in salita sul versante opposto fino a superare un piccolo rio laterale (rappresentato sulla CNS, e sulla mappa si nota anche una piccola zona rocciosa a monte del percorso prima di questo passaggio, qui siamo sulla verticale dell'Alpe Schena che vogliamo raggiungere), oltre il piccolo rio sale sulla destra una costa che appare "agevole", e inizialmente pare di intuire quella che potrebbe essere la traccia di un vecchio sentiero.
(In seguito veniamo a sapere che il vecchio sentiero per La Schena che saliva questo versante, iniziava più in alto nella valle del Rio Canale, in una zona dove si trova la piazzola di una carbonera, il sentiero però è poco visile ed è ormai impraticabile...).
La salita risulta abbastanza disagevole per la presenza di piante cadute, e poi la lieve traccia si perde, continuiamo comunque lungo la costa e usciti su terreno più tranquillo nel bosco troviamo un evidente sentiero che sale traversando verso destra (est) raggiungendo la zona dell'Alpe Schena a 1037 m. (Alpe La Schena); numerosi ruderi sono presenti (forse una decina...), si notano (foto 17) le dimensioni degli alberi cresciuti all'interno del perimetro dei muri di una baita... in zona si vedono anche alcuni grossi alberi caduti sui ruderi, ai tempi era certamente un alpeggio
relativamente importante.
A fianco delle baite poste a nord-est si vede l'inizio del sentiero che traversa i versanti est e nord della soprastante quota 1146 m. sentiero che risulta in gran parte ancora ben evidente, continuiamo nella fitta nebbia giungendo sul versante nord e qui, con riferimento alla mappa catastale di foto 37, proviamo a
scendere lungo una ripida costa a balze in direzione della zona chiamata Bissole, per vedere se eventualmente in quel luogo era presente un rudere (peraltro non riportato sulla mappa), scendiamo avvicinandoci al sottostante Torrente Strona, ma non
troviamo tracce di manufatti, può anche essere che ci fosse qualcosa ancora più in basso, ma preferiamo risalire per continuare l'escursione, comunque una parziale schiarita ci ha permesso di osservare la variegata zona sottostante dove siamo ormai passati diverse volte lungo il sentiero a fianco del torrente...
Risaliti alla zona dove avevamo abbandonato il sentiero che traversa, continuiamo la salita del versante aggirando alcuni tratti rocciosi e arriviamo a incrociare un sentiero che traversa e che seguiamo verso sinistra (est) arrivando ai ruderi dell'Alpe Bocciola 1125 m. (La Ciota sulle vecchie mappe IGM, Bariola sulla carta degli Stati Sardi...), di cui rimangono un paio di ruderi nascosti tra i grossi alberi; nei pressi traversa in leggera discesa un sentiero segnalato che porta all'importante alpeggio di Armitto grande 1105 m. (fontana) le cui costruzioni sono ancora in buone condizioni, ristrutturate nel 1989 come riportato sulla facciata di una baita.
Il nome Armitto dovrebbe derivare dal toponimo dialettale Valsesiano armittu che significa eremita, romito... forse ai tempi qui viveva un solitario alpigiano, oppure (più probabilmente), il luogo era considerato appunto solitario, lontano dai luoghi abitati... naturalmente il dialetto Valsesiano non è identico per tutto il territorio, in particolare ai "confini" come in questa zona, infatti qui l'eremita viene chiamato remittu...
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Dall'Armitto grande il sentiero segnalato prosegue verso ovest, e dopo aver traversato una recente frana si arriva a un bivio non segnalato presso il passaggio di un rialetto, traversando sulla destra un sentiero porta in breve ai ruderi dell'Armitto piccolo 1103 m. (Armittu pittu), qui erano presenti quattro costruzioni; ritornati al sentiero segnalato scendiamo lungo vari tornanti passando prima dall'Alpe Canal di sopra 990 m. e più in basso l'Alpe Canal di sotto 888 m. caratterizzato da una grossa costruzione a due piani, infine scendiamo a un bivio dove sono presenti le indicazioni per il Selletto; a questo punto, visto che era ancora "presto" e il meteo sembrava stabile nonostante le nebbie, decidiamo di allungare l'escursione salendo appunto al Selletto.
Superiamo il Rio Canale e saliamo lungo il percorso segnalato che passa da tre "Piasse del Carbon" (le classiche carbonere) arrivando alla dorsale erbosa del Selletto (Sleutt) 1061 m. con le baite ristrutturate, il luogo dovrebbe essere panoramico ma la nebbia persiste e non permette alcuna veduta; seguiamo poi la dorsale verso est raggiungendo così i numerosi piccoli ruderi di Selletto di sotto 1030 m.
Da Selletto di sotto le mappe riportano un sentiero che traversa il complicato vallone del Rio Gianon, non troviamo subito la traccia anche a causa delle solite piante cadute ma una volta raggiunto il sentiero, esso risulta evidente (sono presenti dei tagli, e certamente lo si raggiunge anche da Selletto di sopra), dopo un traverso si scende con vari tornanti a superare il solco principale del Rio Gianon, lungo il percorso si incontrano alcuni passaggi attrezzati (catene e cavo metallico) che aiutano nel passaggio di alcuni canalini secondari, in ogni caso il percorso richiede attenzione in particolare con terreno gelato o bagnato, e per il fatto che l'esile traccia traversa su versanti ripidi.
Arriviamo infine nella tranquilla zona di Albarei di sopra 924 m. dove transita il sentiero segnalato H21 che seguiamo in discesa passando dalla sottostante Alpe Albarei di sotto 621 m. caratterizzata da una grande costruzione riattata (foto 58), e infine scendiamo al caratteristico ponte in ferro sullo Strona che conduce alla sterrata, e dopo aver salutato gli asinelli che ormai conosciamo, torniamo al parcheggio di Roncole.
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