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Punta del Cugnolaccio dalla Carega sulla Cresta di Celogn...


  Cravoso, sentieri H20bis e H20, l'Aigra, Prejogn, rudere a 1050 m. sella 1653 m. sulla Cresta di Celogn, Punta del Cugnolaccio, bocchetta 1804 m. Alpe Raviciale, sentiero per l'Alpe Vallè, Alpe Panin, sentieri H20 e H20bis, Roncole di Postua...

 

 Con Andrea torniamo (dopo circa un anno...) nella affascinante Valle di Postua che riserva sempre escursioni (e sorprese...) interessanti, in questa occasione saliamo verso la Cresta di Celogn (cresta che sale da Cassiogn), alla sella della Carega (non è del tutto certo che la Carega sia la sella raggiunta, potrebbe anche essere quella posta più a sud-est), e poi proseguiamo la salita verso la remota Punta del Cugnolaccio.

sopra al tratto franato, il pendio che sale alla selletta 1653 m. e accanto alla frana la striscia erbosa tra le rocce che consente l'accesso...
sopra il tratto franato, il pendio che sale alla selletta 1653 m.

 Le zone interessate (a parte la cima del Cugnolaccio) sono note solo ai cacciatori, e grazie a loro si conoscono alcuni toponimi locali fino ad ora tramandati solo a voce, che meritano di non essere dimenticati; per avere qualche informazione o spunto per una visita, le usuali mappe non bastano e come spesso accaduto in passato, vengono in aiuto le fotografie scattate verso questa cresta durante le precedenti visite nella Valle di Postua.

 In particolare l'immagine soprastante del 2021 mostra il passaggio chiave per raggiungere il canale erboso che porta alla selletta, si nota in basso una frana accanto alla quale una striscia erbosa tra le rocce sembra permettere di accedere al pendio superiore, ed è appunto lì che ci dirigeremo durante la salita.

nel cielo della Valle Strona di Postua...
nel cielo della Valle Strona di Postua...

 Partiamo dal Ponte Rosso a Cravoso (Grazie a Lino per il passaggio...) ed entriamo nella valle seguendo inizialmente come al solito la variante di sentiero H20bis che risulta sempre più comoda e piacevole, proseguendo poi sul sentiero H20 arriviamo alla zona delle caratteristiche felci dell'Alpe Prejogn (i ruderi si trovano più in basso, li visiteremo poi al ritorno) poco prima di traversare il canale del Rio Prejogn, presso il faggio di foto 7 abbandoniamo il percorso segnalato per salire (e nel contempo traversare) il versante sulla destra.

 Si prosegue cercando il percorso più logico, sono presenti in verità solo minime tracce di animali su questo versante di rocce ed erba che è risultato molto piacevole da percorrere (a parte naturalmente un poco di fatica, che però deve esserci sempre, altrimenti la soddisfazione nel fare queste cose sarebbe minima...); troviamo "naturalmente" i passaggi logici che permettono di traversare i canali laterali e a conferma di questo "percorso logico" una inaspettata e gradita sorpresa, su un piccolo colletto a circa 1350 m. il rudere di un minuscolo ricovero...

il piccolo rudere a 1350 m.
il piccolo rudere a 1350 m.

 Più in alto guardando sulla destra appaiono alcune suggestive guglie appuntite di un crestone secondario, e intanto arriviamo ai pratoni superiori da dove si dovrebbe poter salire alla soprastante sella 1631 m. (che potrebbe anche essere la "vera" Carega...), ma proseguiamo traversando ancora in salita verso il passaggio chiave che si vede più in alto tra le rocce, raggiunta la stretta fascia erbosa ci affacciamo sopra alla frana nel canalino che scende dalla nostra selletta, notiamo salendo che ci sono buone probabilità che anche questa striscia di erba e terra in futuro scivoli a valle...

 Il pendio verso la bocchetta è a tratti piuttosto ripido ma senza difficoltà arriviamo infine (dopo circa 3 ore e mezza da Cravoso), alla selletta 1653 m. dove troviamo anche la prima neve di questa escursione (naturalmente sui versanti nord la neve, ben gelata in questa occasione, è ancora presente); a destra la parete della quota 1689 m. che separa le due selle, mentre in direzione opposta l'accidentata cresta continua verso la Punta del Cugnolaccio.

sul passaggio presso la frana, in alto la selletta 1653 m. da raggiungere...
sul passaggio presso la frana, in alto la selletta da raggiungere...

 Una breve pausa presso la selletta (lo sperone panoramico nei pressi invitava naturalmente a una visita), e riprendiamo la salita puntando a un evidente passaggio tra le rocce sulla sinistra della inaccessibile parete soprastante, poi in seguito riprendiamo la cresta che con percorso vario, piacevole, e molto panoramico conduce gradualmente verso il panettone finale del Cugnolaccio.

il Barone domina la scena...
il Barone domina la scena...

 Lungo il percorso la vista si apre anche sull'altro versante della Valle Strona di Postua, verso la dirimpettaia Sella Bassa, la sottostante zona di Lanciareccio, la più lontana cresta tra il Massale e il Castello di Gavala, zona visitata durante gli anni precedenti, ma verso sud-ovest anche tutta la zona dominata dal Monte Barone riporta alla mente tutti gli interessanti e suggestivi giri fatti in questa splendida valle...

sulla cresta...
sulla cresta...

 Raggiungiamo la sommità della Punta del Cugnolaccio 1837 m. dopo circa 50 minuti dalla nostra selletta della Carega, qui il panorama si apre sulla sottostante Valmala e le sue cime, la Valsesia e il Monte Rosa, anche se la visibilità non era proprio ottimale; non ci soffermiamo troppo sulla cima anche perchè soffiava aria un po' "fresca" e proseguiamo lungo la cresta in direzione della cima della Montà che avevamo salito dopo la visita al sottostante Alpe Raviciale in una precedente escursione (siamo diretti proprio a Raviciale per il ritorno a valle), scendiamo alle ultime bocchette prima dell'innevato versante della Montà dove iniziamo la discesa del versante.

 Con percorso libero raggiungiamo il sempre suggestivo colletto dove sono i ruderi di Raviciale a circa 1600 m. qui una pausa in questo remoto angolo della Valle di Postua mentre ammiriamo ancora una volta la cresta visitata in parte, intanto avevamo notato la presenza di un traccia ancora piuttosto visibile che scendeva traversando in direzione sud-ovest (traccia che ci era sfuggita durante la precedente visita in questo luogo...), e naturalmente la seguiamo.

a Raviciale...
a Raviciale...

 La traccia nella stagione invernale/inizio primavera è evidente e porta a traversare su una cengia sotto una parete, qui troviamo anche alcuni gradini, e poi traversa un canalino e continua (a tratti meno evidente) sul versante opposto fino alla dorsale che scende sopra l'Alpe Panin, ma la traccia continua scendendo il versante in direzione dei sottostanti ruderi dell'Alpe Vallè.

la traccia del vecchio sentiero da Raviciale a Vallè...
la traccia del vecchio sentiero da Raviciale a Vallè...

 Da Vallè scendiamo il versante con percorso libero per poi traversare sulla sinistra, questo tratto (ormai percorso alcune volte), risulta sempre un poco incerto per la mancanza di una traccia per gran parte del percorso, è un peccato che il sentiero sia in pratica "perso", è comunque il percorso che da Panin poi sale al soprastante Badile, cima ben visibile durante la discesa.

 Arriviamo così all'Alpe Panin dove facciamo una doverosa pausa presso la panoramica fontana dell'alpe, questa è la stagione migliore per ammirare da Panin i dirupati e affascinanti versanti della zona del Molinaccio...

a Panin, vista verso le cime della zona di Canalpian...
a Panin, vista verso le cime della zona di Canalpian...

 Per il ritorno decidiamo di seguire il vecchio sentiero (a tratti ancora ben evidente) che scende passando dall'Alpe Prejogn, sentiero che quasi certamente, ai tempi era il percorso usuale per raggiungere Panin; scendiamo a superare il Rio Prejogn in basso in un punto favorevole per poi traversare in salita verso i ruderi dell'alpe; Prejogn nonostante la vicinanza col sentiero segnalato, è probabilmente uno degli alpeggi meno visitati di tutta la valle... qui eravamo già passati in occasione di una precedente escursione (vista l'infestante presenza delle felci, naturalmente è sconsigliabile venire qui in estate...).

 Infine lungo i sentieri H20 e H20bis torniamo a Roncole di Postua ammirando le belle fioriture primaverili presenti in questo periodo di fine marzo.

 Per questo giro, circa 10 ore.

 Marzo 2023 - Percorso impegnativo.

immagini ↑→  




la Cresta di Celogn che sale al Cugnolaccio vista da Raviciale...

la Cresta di Celogn che sale al Cugnolaccio vista da Raviciale...

Hepatica nobilis...
Hepatica nobilis...
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