Torniamo in Valle Antrona per una escursione con due principali motivi di interesse, la salita alla Punta Turiggia che è la sommità più elevata presente lungo la cresta delle Cime di Pozzuoli, cresta che per la sua posizione centrale, permette di ammirare un notevole panorama circolare sulle montagna della Valle Antrona (non è stato questo il caso, ma già sapevamo prima della partenza che le condizioni meteo non erano certo ideali per ammirare il panorama...), il secondo motivo (che era forse anche quello di maggior interesse) riguardava il traverso dall'Alpe Scarone alla zona dell'Alpe Turiggia (le vecchie mappe qui riportano un sentiero), traverso che avevamo già "provato" alcuni anni prima, ma sbagliando il percorso proprio nel tratto iniziale e salendo subito invece di continuare a traversare...
Riguardo la "giusta" partenza del traverso, un ringraziamento a Emanuele che ha documentato su Hikr (Link) la sua esperienza riguardo questo percorso (doveroso il riconoscimento, quando si ripetono escursioni di cui esiste una sola fonte sul web, cosa che non tutti sentono il bisogno di fare...), e alla fine il nostro percorso è stato in buona parte simile al suo, uscendo nello stesso punto sulla dorsale a monte dell'Alpe Turiggia.
Dopo il primo tentativo, nel corso di altre escursioni in zona, alcune immagini raccolte in una giornata favorevole mostravano abbastanza chiaramente il percorso da seguire, almeno per la prima parte dove era visibile una traccia, vedi la panoramica sottostante (immagine di 15 mb) sopra il tratteggio giallo il percorso seguito solo nella prima parte oltre le giavine, mentre in seguito giunti alla prima costa con i rododendri, siamo saliti più direttamente verso la cresta.
Con Andrea partiamo da Campliccioli con un occhio all'evoluzione della situazione meteorologica che in verità non è proprio l'ideale per un giro di questo genere... le ultime previsioni danno possibili rovesci, oltre che nel primo pomeriggio anche in mattinata, per cui saliamo con calma lungo il ben noto sentiero C34 per Camposecco e dedicando poi del tempo a visitare il nucleo principale dell'Alpe Banella, questo in modo da non trovarci sotto la pioggia proprio nel tratto più "critico" (alla fine le previsioni non sono state del tutto precise, e le precipitazioni sono state leggere e non troppo fastidiose).
Dopo la visita all'Alpe Banella 1807 m. continuiamo sul sentiero segnalato che sale il caratteristico "Scalone" e arriva all'Alpe Scarone 2031 m. dove lasciamo il percorso che sale a Camposecco per traversare in direzione est verso le giavine (se non si gradiscono i sassi, meglio tenersi più in basso alla base delle giavine), proseguendo si nota sullo sfondo un ometto che bisogna raggiungere, e si arriva presso un canale che si può traversare sopra al salto seguendo una lieve traccia di sentiero che anche successivamente, per la prima parte del percorso, è sempre visibile.
Passiamo presso la vecchia Croce in legno posta al riparo sotto la roccia, croce che riporta la data 1936 e che molto probabilmente ricorda un incidente occorso su questo percorso oggettivamente un po'
rischioso; in seguito e "girato l'angolo" ci si affaccia sul tratto più delicato ma anche uno dei più interessanti del percorso (foto da 38 e successive), la lieve traccia presente permette di traversare con relativa "tranquillità" in ogni caso è chiaro che una scivolata su questi ripidi versanti sarebbe fatale.
Più avanti si nota un tratto "bagnato" che inizialmente appariva piuttosto "repulsivo" ma poi una volta in loco si è rivelato agevole e più tranquillo del tratto precedente, procedendo si arriva a una costa con rododendri dove la traccia pare scomparire (qui il vecchio sentiero probabilmente continuava senza salire di quota), qui saliamo e proviamo successivamente a traversare con una divagazione in discesa, ma alla fine decidiamo di salire decisamente e poggiando inizialmente un poco sulla destra, con percorso via via sempre più panoramico e anche piacevole (molto bella la grande piodata che si vede sul fianco del versante...), infine si sbuca su una dorsalina da dove si vede più in basso (forse un centinaio di metri), il pianoro sassoso dell'Alpe Turiggia (già visitata in precedenza nel corso di una delle più interessanti e "remunerative" escursioni fatte in Valle Antrona : Link).
Dalla dorsale raggiunta si ammira un notevole panorama (la giornata è ancora meteorologicamente buona, ma già si vedono le prime avvisaglie del previsto peggioramento), sul fondo si vede Antronapiana mentre in direzione opposta in alto, la cresta delle Cime di Pozzuoli e il pendio con le estese giavine che sale verso la cresta della Punta Turiggia; salendo inizialmente sulla dorsale si nota una tratto di sentiero in parte costruito che porta a una sorgente, poi si prosegue con percorso libero e per chi non gradisce molto le giavine, conviene poggiare sulla destra dove si trovano per un buon tratto, zone con erba dove è
più piacevole camminare, e si arriva su un dosso a 2386 m. dove si trova un interessante rudere di forma
semi rettangolare che probabilmente aveva anche il tetto viste le piode a terra presenti all'interno.
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Proseguiamo la salita trovando anche alcuni nevai residui e in vista del soprastante Passo Turiggia non lo raggiungiamo, ma saliamo direttamente il pendio sulla sinistra (percorso più diretto) che conduce sulla sommità della Punta Turiggia 2810 m. qui bel panorama, visto che le nuvole rimangono intorno ai 3000 m. in basso verso sud il dirupato versante dell'Alpe Scarone, poi il Lago di Camposecco, e il Lago Ciapivul ancora in "versione" quasi invernale, in direzione opposta si intravedono molto lontani i laghi della pianura (o forse era nebbia...).
Una breve sosta ed è tempo di tornare, anche perchè inizia a piovigginare e le pietraie bagnate non sono certo l'ideale per camminare... tornati alla dorsale scendiamo al pianoro dell'Alpe Turiggia 2213 m. da dove traversiamo in direzione sud-sud-ovest verso una selletta sulla cresta dove si trova un altro rudere, e ci si affaccia sul ripido (e lungo...) pendio del vallone del Riale del Bisign dove scendiamo (come fatto durante la precedente visita all'Alpe Turiggia), in basso poggiando
sulla destra si arriva alla zona dell'Alpe Curzel 1886 m. da dove si traversa nuovamente a
sinistra verso il canale e più in basso si trovano tracce e qualche ometto del vecchio
sentiero che scende (poggiando nel finale sulla destra) al poggio di Pian la Bandera 1747 m. da dove si scende ai gruppi di baite dell'Alpe Loro sopra il lago di Campliccioli lungo un tortuoso e interessante sentiero non sempre evidente.
Per questo giro, circa 9 ore e mezza.
Difficoltà EE (impegnativo il traverso da Scarone a Turiggia).
Giugno 2022
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