Dopo quasi un anno dall'ultima visita (vedi la pagina del : Monte della Meia), ritorniamo in Val Vogna per una salita alla cresta divisoria con la Valle Artogna, l'obiettivo principale è la Punta del Tillio, una cima veramente poco visitata come buona parte delle elevazioni di questa cresta, infatti sulla sommità del Tillio non sono presenti manufatti di alcun tipo...
Anche per questa montagna l'ispirazione arriva dal libro del Ravelli sul quale è riportato un itinerario che sale lungo il versante nord, un genere di percorsi che personalmente trovo più interessanti rispetto alle solite creste che, in questo caso, sono anche piuttosto impegnative e probabilmente non alla portata (a riguardo, in rete si trova solamente questo percorso di Ciolly : Link); di questo versante non abbiamo trovato immagini e perciò bisognava solo interpretare lo scritto del Ravelli rispetto a quello che si sarebbe trovato lungo il percorso.
Su questo versante destro orografico della Val Vogna, per chi non se la sente di provare a salire alle poco conosciute cime, è possibile seguire un piacevole e interessante percorso lungo sentieri segnalati (anche se a volte la traccia non è evidente, ma i segni di vernice sono sempre presenti, vedi sul sito del CAI Varallo i sentieri 207, 206 e 205), che permette di visitare i bei laghi presenti in questa zona, in ambiente più tranquillo e appartato rispetto al frequentato versante opposto...
Con Andrea partiamo da Cà di Janzo di buon ora seguendo la solita stradina della Val Vogna fino a poco prima di giungere a Peccia, sulla sinistra il sentiero 207 scende a valicare sul ponte il Torrente Vogna, e poi risale il versante opposto passando dall'Alpe Fornale di sotto 1833 m. e successivamente da Fornale di mezzo 1862 m. incrociando le mucche che andavano al pascolo (accolti anche da alcuni cani da pastore, quelli che si usavano un tempo, più amichevoli, prima dell'arrivo dei maremmani), superato il torrente si sale infine all'Alpe Bosa 2024 m. dove si trova un bivio segnalato, lasciando il percorso 207 per la Bocchetta del Fornale sulla sinistra, si prosegue in salita seguendo i segnavia del sentiero 206 che porta al vallone del Tillio.
Proseguendo la salita si vede in basso il piccolo Lago della Bosa e le mucche che pascolano nei suoi dintorni, sul versante opposto della Val Vogna la cima del Corno Bianco
è già nascosta dalle nuvole, mentre la tondeggiante Punta Ciampono è ancora ben visibile, si nota anche la lunga cascata del Rissuolo, ma anche l'ambiente che si sta percorrendo è molto piacevole, si sale tra rocce chiare e rododendri fioriti...
Il percorso segnalato raggiunge il colletto a 2370 m. da dove si può scendere nel vallone del Tillio, il cui bel lago si può ammirare traversando per un breve tratto verso ovest; dal colletto sale una dorsale rocciosa (che separa i valloni della Bosa e del Tillio), la quale inizialmente si può aggirare poggiando sulla sinistra (nord), poi più in alto si ha la visione della parte terminale del percorso da seguire, in basso un canale sassoso con poca neve residua porta a una zona con erba, poi sulla destra in alto una sorta di canalino laterale sembra che possa raggiungere la cresta, la Punta del Tillio appare poco definita guardando da questa zona.
Sulla dorsale, raggiunto un punto favorevole, si può scendere per poi traversare in salita in direzione del canale da risalire il quale non presenta particolari difficoltà, a parte il terreno a volte instabile, anche a causa di alcuni smottamenti dovuti alle recenti piogge; più in alto, usciti su terreno meno ripido si poggia sulla destra dove si vede la parte restante del percorso (foto 42 : Link), si traversa in salita con la dovuta attenzione in un ambiente piuttosto suggestivo e infine si sbuca sulla cresta affacciandosi sul versante della bella Valle Artogna.
Salendo a sinistra (nord) in breve si raggiunge la sommità della Punta del Tillio 2675 m. (Cima La Teja sulla Rabbini, in verità ci sono due sommità che si contendono l'onore della cima, ma è difficile capire quale sia il punto più elevato, non essendoci ometti o altri manufatti che lo segnalino..). Fino a qui dalla partenza, circa 3 ore e mezza.
Una doverosa pausa su questa poco definita ma panoramica cima quando ormai le nuvole nascondono le montagne più alte, ma permettono comunque di ammirare un notevole panorama, dal sottostante Lago del Tillio con la sua piacevole forma "a punta" verso nord-ovest, alla cresta che da un parte prosegue accidentata verso la Pala d'Erta, e dall'altra continua affilata verso la Punta del Cortese (l'unica cima relativamente frequentata di questa cresta).
Ma lo sguardo è attirato dal versante opposto dove si estende lasciandosi ammirare, la lunga e grandiosa Valle Artogna con i suoi estesi pascoli, i suoi laghi, e le cime rocciose che la racchiudono in alto, una valle che personalmente non ho (ancora) mai visitato, ma che probabilmente offre la migliore visione di sè proprio dalle creste che la circondano.
Panorama dalla Punta del Tillio...
Clicca sull'immagine per vedere il video su Vimeo...
(si aprirà una nuova finestra)
immagini ↑→
immagini ↑→