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Visita alla Punta Pater e l'Alpe La Rossa...


  Alpe La Rossa e Punta Pater 2412 m. in Val Vogna...

 

 Ritorno in Val Vogna diretti a una cima apparentemente trascurata (avevamo notato comunque durante le escursioni in zona, che sulla sommità erano presenti alcuni ometti), la Punta Pater 2412 m. posta in posizione centrale che permette, nonostante la relativa bassa quota, di ammirare un notevole panorama su gran parte della Val Vogna; era anche l'occasione per vedere uno degli alpeggi meno frequentati di questa valle, l'Alpe La Rossa che presenta un accesso diventato scomodo e faticoso a causa dell'abbandono del sentiero che la raggiunge.

 In passato avevamo naturalmente "studiato" la zona in previsione di una visita, in particolare dal versante opposto della Val Vogna durante l'escursione alle Punte del Tillio e del Cortese ( : Link), nel corso della quale era stata raccolta l'immagine sottostante dove si vede la cima e la zona dell'Alpe La Rossa con l'intuibile e probabile percorso dall'alpe verso il versante della Pater.

a sinistra la Punta Pater, a destra la zona dell'Alpe la Rossa...
a sinistra la Punta Pater, a destra la zona dell'Alpe la Rossa...

 Come sempre succede quando arriva una nuova idea per un giro si controllano le varie mappe, si cercano eventuali immagini e informazioni e si progetta l'escursione ("il bello" è anche questo...), solo che se lo si fa con molto anticipo e se non ci si rinfresca la memoria prima di andarci, può accadere che ci siano delle difficoltà, come capitato inizialmente in questa occasione anche a causa della presenza della nebbia a inizio giornata, ma principalmente per il fatto che ci siamo fidati del sentiero riportato sulla mappa catastale, ormai abituati e sicuri della sua affidabilità, ma in questo (e per ora unico) caso il sentiero era riportato in modo erroneo. (Il percorso corretto è ora riportato su : OSM).

 In compenso il tempo perso nei tentativi iniziali ha permesso di arrivare nella zona della Punta Pater nel momento giusto in cui le nebbie si stavano diradando, regalandoci così una giornata molto bella anche sotto l'aspetto meteorologico (in attesa del previsto peggioramento iniziato velocemente già al ritorno sulla SP299 della Valsesia).

la Punta Pater...
la Punta Pater...

 Con Andrea arriviamo di buon ora a S. Antonio in Val Vogna e seguiamo il percorso del sentiero 205 fino a poco prima dell'Alpe Pioda di sotto dove il torrente forma un'ansa e la mappa riporta il punto del guado che comunque è intuibile per la presenza del sentiero creato dal passaggio delle mucche; saliamo il versante opposto in direzione dell'evidente canale (vedi la prima foto della galleria dove si vede tutto il versante, e come scritto inizialmente perdiamo del tempo perchè il sentiero presente sulla catastale è collocato sul versante opposto del canale).

 Il sentiero che raggiungeva l'Alpe La Rossa saliva lungo il pendio posto sulla sinistra idr. del canale (che poi percorreremo integralmente al ritorno), in salita vediamo tracce di animali che salgono direttamente il versante in parte roccioso (foto 12/13), saliti sul fianco del canale proseguiamo tra rododendri e ontanelli giungendo a una roccia (ometto) dove si trova una scritta con vernice rossa ormai indecifrabile; qui si vede il tratto superiore del canale, più pulito dalla vegetazione ma che presenta a tratti terreno instabile.

la cengia che traversa il canale iniziale...
la cengia che traversa il canale iniziale...

 Arriviamo così al passaggio chiave del percorso, una cengia in parte costruita (si vede un muretto) che permette di traversare sulla sinistra superando anche il canalino successivo dove scende l'acqua, poi il sentiero continua sul versante opposto dove per un buon tratto si risale con varie curve e tornanti praticamente "immersi" nella vegetazione (ontanelli e alte felci) seguendo una sorta di trincea non sempre evidente, poi si sbuca su terreno più aperto traversando verso sud e giungendo finalmente al falsopiano dove si trova l'Alpe La Rossa 2108 m. che era composta da diverse costruzioni che furono colpite da una valanga negli anni 1950/60 e per questo abbandonata; intanto la Punta Pater rimane ancora nascosta nelle nuvole, ma siamo speranzosi nel previsto miglioramento...

 Dalla zona dell'alpe ci affacciamo sul versante sud che precipita nel Canale della Rossa, ma a queste quote non si può traversare, e bisogna salire a monte seguendo una vaga traccia di sentiero che porta al passaggio dove si trova un muretto, qui vi era anche la possibilità di scendere nel canale e risalire il versante opposto, ma sembrava più logico continuare verso il pendio che si vedeva di fronte, e dopo una zona con rododendri e ontanelli si sbuca su un poggio panoramico dove (piacevole sorpresa) troviamo il rudere di un piccolo ricovero a 2240 m. costruito utilizzando anche un grosso masso già presente; non avendo notizie riguardo all'eventuale nome possiamo anche chiamarlo Alpe Pater... la cima omonima la si vede proprio di fronte.

all'Alpe La Rossa...
all'Alpe La Rossa...

 Siamo affacciati su un largo altopiano in buona parte sassoso dominato dalle alte pareti della cresta tra il Corno del Pallone e la Punta Carestia (o Corno Rosso), per accedere al fornale sottostante saliamo ancora alcune decine di metri trovando un punto favorevole, scendiamo e traversiamo in direzione della Punta Pater che si presenta piuttosto rocciosa alla base; puntiamo all'accidentata cresta sud-ovest (più vicina, un'altra possibilità poteva essere la più regolare cresta nord-est che sembra percorribile senza troppe difficoltà).

 Avvicinandoci alla cresta troviamo tracce di animali che salgono direttamente il versante, naturalmente le seguiamo continuando su erba e roccette sbucando infine sulla bella e accidentata crestina da dove ci si affaccia sul versante opposto; la cresta verso la cima presenta un tratto più impegnativo (ma non proibitivo) seguito da un intaglio e non avendo certezza sulla possibilità di proseguire, preferiamo aggirare sui ripidi pendii erbosi a sud e ritornare alla cresta salendo un canalino molto ripido (poi al ritorno vediamo che è molto più comodo e sicuro traversare sul versante opposto...).

la cresta che sale alla Punta Pater...
la cresta che sale alla Punta Pater...

 Continuiamo lungo la facile cresta che in breve conduce sulla sommità della Punta Pater 2412 m. dove troviamo ben tre ometti... segno che qualcuno visita questa cima, anche se non avevamo trovato informazioni sui libri o in rete a riguardo; intanto la giornata, a parte qualche piccolo banco di nebbia vagante, era diventata molto piacevole e limpida permettendo così di ammirare il notevole panorama visibile da questa "piccola" montagna.

 Da segnalare che sulla Mappa Rabbini la Punta Pater sembra essere collocata più in alto sulla cresta di confine con la Val d'Aosta, mentre sulla Mappa Catastale non è nemmeno riportata...

 Diamo anche una occhiata al versante sud che sembrava adatta per un percorso alternativo in discesa, ma non si capiva se poi più in basso vi era la possibilità di scendere dai salti di roccia presenti (in questi casi è sempre meglio provare in salita se non si hanno informazioni sicure).

 Ritorniamo lungo la cresta aggirando appunto sul versante destro (nord-ovest) dove si trovano anche saltuarie tracce di animali, risaliamo alla nostra Alpe Pater e torniamo a valle lungo il percorso seguito in salita; giunti vicino allo sbocco del canale iniziale, continuiamo la discesa lungo la sinistra idrografica su un pendio piuttosto scomodo per la presenza di una fitta vegetazione (rododendri in particolare), più in basso su una roccia scura troviamo anche un segno rosso, certamente ai tempi il vecchio sentiero passava di qui.

in Val Vogna...
in Val Vogna...

 Tornati sul sentiero segnalato della Val Vogna l'addensarsi dei sempre suggestivi cirri nel cielo e la bella luce del tardo pomeriggio in questa limpida seconda parte di giornata, hanno reso il ritorno molto piacevole, in attesa del cambiamento delle condizioni meteo le cui avvisaglie si notavano già durante il ritorno sulla provinciale della Valsesia.

 Infine, dopo aver fatto lo slalom tra le mucche raggruppate presso l'Alpe Buzzo superiore (che sembravano amichevoli, ma le lunghe e appuntite corna della razza Highlander incutono comunque un po' di timore...), prima di tornare a S. Antonio facciamo una sosta per acquistare l'ottimo formaggio dell'azienda agricola Vaira a Peccia.

 Per questo giro circa 10 ore (se non si sbaglia, bastano 8 ore...)

 Settembre 2022 - difficoltà EE (percorso "scomodo" fino all'Alpe La Rossa)

immagini ↑→  




all'Alpe Buzzo superiore in Val Vogna...

all'Alpe Buzzo superiore in Val Vogna...
in Valgrande...  ← in Valgrande

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