Ritorno nuovamente sul versante dell'Alpe Groppo per la ricerca di un ultimo alpetto che ancora non era stato visitato, la cui presenza era già stata notata in precedenza sulla Mappa Rabbini (unico documento che riporta la sua esistenza), ma era poi stato "dimenticato" in favore di altri giri e altri luoghi da cercare...
Si tratta di Prato del Bosco, un alpetto che sembra risultare sconosciuto anche agli abitanti della zona che ho avuto modo di interpellare al ritorno a valle; un toponimo che evoca un luogo tranquillo e sereno, e in effetti è proprio questa la sensazione avuta una volta raggiunto, forse anche perchè l'atmosfera che si percepiva faceva da forte contrasto con l'ambiente "scomodo" e disagevole che si è dovuto traversare per raggiungerlo...
Si parte poco dopo il paese di Passo, seguendo il sentiero segnalato per l'Alpe Groppo; con Francesco e Stella raggiungiamo Pianezza di sopra 1631 m. e proseguiamo ancora per un tratto oltre il Rio Pe di Pilone lungo il percorso segnalato, non avendo indicazioni precise sulla posizione di Prato del Bosco, puntiamo prima al tratto superiore in piano della dorsale che si vede di fronte, in direzione sud.
Giunti in un punto favorevole (come quota, intorno ai 1670 m. non come terreno che in questa zona è veramente "scomodo" per la rigogliosa vegetazione presente...), traversiamo verso la dorsale, si trovano alcuni tratti con erba ma in gran parte è un traverso in leggera salita tra rododendri, ontanelli e rocce.
Raggiunta la dorsale a ca. 1750 m. non ci sono tracce di manufatti umani, ma valeva comunque la pena arrivarci per le belle vedute panoramiche... cerchiamo allora di scendere al pianoro inferiore ma era difficile trovare un passaggio per superare la fascia rocciosa (vedi foto 26), dopo qualche tentativo infruttuoso troviamo un "punto debole" che permette di scendere lungo una sorta di canalino (percorso utilizzato anche dai camosci).
Giunti al falsopiano inferiore traversiamo nuovamente verso la dorsale incontrando un muretto [foto 23] che lascia ben sperare, ma giunti a un piccolo pianoro a ca. 1630 m. troviamo solo un grosso muro la cui presenza suscita degli interrogativi sul motivo della sua costruzione.... l'unica ipotesi attendibile è che sia stato realizzato per contenere l'acqua...
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Non essendoci ruderi nemmeno qui, ritorniamo verso nord e con un ultimo tentativo scendiamo ancora alcune decine di metri, e finalmente Francesco trova una traccia più evidente (nella zona numerose sono le tracce di
passaggio degli animali...), che si rivela finalmente il percorso giusto.
Lo seguiamo in discesa verso ovest passando da una caratteristica formazione rocciosa [foto 30], subito dopo si scende lungo una scalinata [foto 31 e 32], e poi la traccia porta a traversare in un ambiente piacevole e rilassante su quelli che erano i pascoli di Prato del Bosco che si raggiunge a 1580 m. un alpetto costruito al riparo di una paretina rocciosa.
Proseguendo verso ovest si ha qualche veduta panoramica
sul versante opposto della Valle Antigorio e anche sull'impervio e affascinante versante del Rio Usella.
Qui notiamo una traccia che traversa sul versante sud della dorsale, e dopo una piacevole pausa a Prato del Bosco, la seguiamo percorrendo una sorta di cengia (un tratto è costruito), che porta a un canalino, lo si risale e si ritorna al muro misterioso visto in precedenza... (prima di risalire il canalino, si vede un'altra traccia di animali che continua a traversare su una cengia boscosa permettendo il collegamento col vallone del Rio Usella, itinerario percorso in un successivi giro : link).
Raggiungiamo nuovamente il sentierino "giusto" e lo seguiamo
finché non scompare tra la rigogliosa vegetazione (la zona è molto umida), continuiamo in salita superando il Rio Pe di Pilone, fino a raggiungere il percorso segnalato per l'Alpe Groppo.
Dopo questa visita "esplorativa", ecco il percorso per raggiungere Prato del Bosco senza "divagazioni" : dal sentiero segnalato presso una caratteristica roccia "lunga" [foto 55], lo si lascia per traversare prima in piano superando il torrente, poi (dopo un'altra grossa roccia che si vede solo una volta raggiunta e superata), si inizia a scendere tra la vegetazione dove si può trovare una traccia a tratti poco visibile, che si segue fino a raggiungere il più marcato sentiero che traversa in piano e poi in leggera discesa passando dalla roccia di foto 30.
Ritorno a valle lungo il percorso di salita, con sosta a Le Fraccie (La Piana sulla Rabbini), per visitare le baite ormai circondate dalle ortiche...
Luglio 2018 - Difficoltà EE
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In queste torride giornate di fine giugno 2019,
una pausa rinfrescante presso una delle cascate del Rio Pe di Pilone :
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(si aprirà una nuova finestra)
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