Dopo la visita alla valle del Rio Cramec (vedi questa pagina), ritorno con Fiorenzo sul versante sinistro orografico della Valle Antigorio per visitare gli alpeggi situati sul versante che sale sopra San Rocco di Premia verso la Corona di Groppo e il Pizzo dei Croselli.
Un versante aspro e severo, ben diverso dalla dirimpettaia zona di Salecchio, qui gli alpeggi sono ormai tutti abbandonati (anche se qualche baita è ancora in discrete condizioni), sul panoramico dosso dell'Alpe Groppo una baita, ancora in buone condizioni, è utilizzata dai cacciatori.
Salendo da San Rocco lungo il bel sentiero/mulattiera dove si trovano innumerevoli scalini che permettono una agevole progressione, viene spontaneo riflettere sul duro lavoro fatto in passato per realizzare questo tipo di percorsi per raggiungere gli alpeggi superiori, ora che gli alpigiani non salgono più, solo i cacciatori e qualche raro escursionista sembrano ancora frequentare questa zona...
Il percorso è segnalato da cartelli e dai classici segni di vernice che in buona parte sono però ormai scoloriti, in alcuni tratti si incontrano numerosi ometti e sono presenti anche tagli sui rami che aiutano per l'orientamento nelle zone dove la vegetazione è rigogliosa.
Si parte da San Rocco di Premia 755 m. interessante paesino che un tempo era un centro importante per la Valle Antigorio, lo si intuisce anche guardando gli edifici "storici" dove si nota che qui era presente anche la Stazione dei Carabinieri, possibilità di parcheggio vicino alla Chiesa di San Rocco la cui costruzione è iniziata nel 1554, poi nel 1589 fu aggiunto il campanile, restaurata nel 1885 dopo i danni subiti nell'alluvione che colpì l'Ossola nel 1839.
Dopo le ultime case del paese (in direzione di Passo), si trova sulla destra (cartello), il sentiero che traversa il prato e poi supera il Toce sul ponte, sulla sponda opposta si incrocia la stradina (sulla sinistra) che si percorrerà al ritorno, si prosegue (altro cartello indicatore) di fianco a un muretto per poi salire nel bosco dove si incontrano i primi tratti "scalinati", si sale traversando sulla destra lungo la cengia sopra la parete rocciosa, ambiente tipico di questa zona della Valle Antigorio.
Si giunge all'Alpe I Bochi 930 m. (I Bocchi sulle mappe più antiche), proseguendo si arriva ai ruderi dell'Alpe Busin di sotto 1431 m. posti sulla destra del sentiero (I Busini) dove si trova anche una bella balma, poi si raggiunge un altro nucleo di baite a 1527 m che potremmo chiamare Busin di mezzo, e infine, salendo un costone si esce su terreno aperto sul pianoro dell'Alpe Busin di sopra 1696 m.
Il sentiero traversa sulla sinistra entrando nel vallone del Rio Usella (Rio Isella) al cui culmine si trova il Passo del Groppo, la traccia diventa meno evidente ma sempre riconoscibile, si traversa il largo canale dove scorre il rio e poi si sale sulle pietraie dove in seguito si ritrovano gli scalini, si prosegue salendo sulla sinistra fino al bel dosso panoramico dell'Alpe Groppo 2017 m. (Alpe Crup), su una roccia di fianco alla casera si trovano incise delle iniziali e le date 1943/1945.
Dall'Alpe Groppo si può salire all'altipiano soprastante e al Corno di Cramec, vedi questa pagina, e anche alla cima della Corona di Groppo per un interessante percorso alternativo, link.
Dopo una doverosa sosta (molto piacevole anche per via della giornata tiepida e veramente limpida), per la discesa abbiamo seguito il sentiero che scende sul versante opposto in direzione di Passo, l'inizio del percorso può essere poco chiaro, comunque bisogna cercare gli ometti vicino al pianoro erboso posto a nord, una volta scesi sulle pietraie sottostanti, il percorso diventa più evidente, si scende cercando gli ometti e la traccia che diventa in seguito più chiara.
Il sentiero scende traversando lungamente sulla sinistra, in questo tratto, prima di raggiungere il successivo rio, la vegetazione è molto rigogliosa nascondendo parzialmente il sentiero, e il terreno è molto umido, per questo occorre attenzione
perché non si sa mai dove si appoggia il piede... (personalmente credo sia preferibile percorrerlo in salita questo sentiero, oppure aspettare il tardo autunno prima che giunga la neve).
Più in basso si traversa sulla destra per raggiungere e superare il Rio Pe di Pilone (Rio del Crup sulle mappe più antiche), traversando tra i rododendri si giunge ai ruderi dell'Alpe Pianezza di sopra 1631 m. da dove si continua nel bosco con percorso più comodo scendendo all'Alpe Pianezza 1434 m. (sull'architrave di una baita si legge la data 1799), continuando la discesa si passa vicino ad altre due baite raggiungendo poi il canale del Rio di Nessina (molto bello il passaggio di questa gola... le fotografie non riescono a "rendere" al pieno la bellezza di questo ambiente), dopo la cengia sul bordo del precipizio si scende nel bosco passando dalla zona dell'Alpe Assina 1166 m. (Nessina) che si trova spostata un poco sulla destra (nord), fuori dal percorso del sentiero ufficiale.
Proseguendo la discesa nel bosco si giunge nella zona delle cave di serizzo, il sentiero traversa sul bordo della cava e poi scende sulla strada di servizio, lungo la stradina si arriva a un bivio e si prosegue sulla destra (segno di vernice), giungendo al ponte di cemento sul Toce che però non si traversa (traversando il ponte si esce sulla statale poco dopo Passo), la presenza di una stradina erbosa sulla sinistra, permette di evitare la strada asfaltata e in circa
mezzora, con percorso piacevole e rilassante, si giunge al ponte in ferro superato all'andata, e poi a San Rocco.
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