Dopo il giro alla Loccia di Lei (link), ritorno in zona con Andrea Francesco e Stella per visitare uno degli alpetti più "appartati" e meno conosciuti di questo versante della Valle Antigorio (e non solo...), l'Alpe Pec' Negher che sulle mappe recenti (quando è riportata, su alcune è stata ormai "cancellata"...), è nominata Alpe Pizzonero; l'ennesimo caso in cui cercando di "tradurre" in italiano un termine dialettale, il risultato ha prodotto un nome che non corrisponde al significato originale.
Il toponimo originale (che naturalmente è quello ancora usato dalla gente del posto), sembra
chiaramente derivare dalle peccete presenti in zona, i boschi di Abete Rosso (Picea Excelsa), da cui si ricavava la resina che veniva poi trasformata in pece.
Link : Abete rosso - la pece
Durante il giro precedente alla Loccia di Lei, avevamo constatato che, oltre alla ripidezza dei versanti, il "problema" maggiore era l'attraversamento dei canali, il cui accesso in molti tratti era impedito dalle fasce rocciose presenti vicino al solco dei canali, per cui siamo partiti con diverse possibili opzioni...
Da Maglioggio saliamo lungo il percorso per Aleccio seguendo la mulattiera che interseca la stradina asfaltata, giunti alla costruzione dove transita la condotta d'acqua seguiamo sulla destra la stradina che porta a Pidei 1189 m. (riportato ma non nominato sulle mappe odierne), qui diamo una occhiata al torrente Antolina e al canale che sale, il quale appare parecchio "scomodo" per una eventuale risalita, e con molte incognite circa la possibilità di riuscire a raggiungere Pec' Negher dal basso, per cui appare più ragionevole e logico l'approccio dall'alto.
Riprendiamo la salita passando da Salera 1184 m. lungo il percorso segnalato che porta ai prati di Aleccio da dove continuiamo verso La Colla 1653 m. qui è riportato sulle mappe un sentiero che traversa verso il Rio Antolina e Pec' Negher (sentiero che si è rivelato non corrispondente alla realtà, in particolare per il tratto che continua dopo il canale del Rio Antolina, sulle mappe il sentiero raggiunge direttamente l'alpe, in realtà arriva alla dorsale circa 100 metri più in alto...).
Da La Colla traversiamo lungo il versante che porta al torrente, scendendo per superare alcuni tratti rocciosi e
sbuchiamo su una buona traccia (tagli e qualche segno di vernice) che si rivela il sentiero giusto (al ritorno scopriremo poi che la partenza avviene più in basso rispetto a La Colla, vedi foto 72); con bel percorso raggiungiamo il canale del Rio Antolina (sempre belli questi canali quando sono ancora presenti le slavine di neve residua, che a volte rendono anche più "comodo" il loro superamento...).
Sul versante opposto non troviamo più tracce evidenti di passaggio o segnali, traversiamo allora con percorso libero rimanendo alti sul canale (si nota che la scelta di non salire dal basso, è stata quella giusta, guardando il canale sottostante...); salendo per cercare di uscire da una zona disagevole tra massi e rododendri, troviamo segni di
vernice rossa e tagli che portano a continuare più in alto lungo una traccia evidente.
Il sentierino porta alla dorsale di Pec' Negher a circa 1660 m. (l'alpe è posto un centinaio di metri più in basso), mentre i segni di vernice continuano in salita lungo la dorsale; decidiamo di seguirli per capire dove possano condurre e dopo un tratto lungo la dorsale, portano a traversare verso sud sugli aperti e panoramici pendii posti prima di arriva al canale del Rio Pec' Negher, giunti
intorno ai 1800 m. decidiamo a questo punto di ritornare (l'obiettivo principale è naturalmente l'alpetto, e comunque il meteo appare in peggioramento...).
Ritornati alla dorsale e ridiscesi al punto in cui giunge il percorso dal Rio Antolina, scendiamo senza sentiero lungo la dorsale cercando i passaggi migliori e giungendo ai ruderi di Pec' Negher 1568 m. i ruderi presentano il tipico aspetto di un alpetto costruito in un tempo ormai molto lontano... i sassi sono più scuri e anche di fattura più grossolana; la zona non appare molto adatta per il pascolo, anche solo per le capre; può essere che un tempo fosse utilizzato dai boscaioli magari anche per l'estrazione della resina
utilizzata per produrre la pece...
Ritorniamo lungo il percorso seguito all'andata, naturalmente seguendo il sentiero posto sul versante destro idrografico della Valle del Rio Antolina fino al suo termine, quando incrocia il percorso segnalato che sale da Aleccio; poco prima di arrivare alla baita di foto 72, si passa presso un piccolo pianoro dove si vedono i ruderi quasi azzerati di Casarola 1562 m.
Tempo per questo giro, circa 5 ore e mezza (senza contare le divagazioni...).
Maggio 2018 - Difficoltà EE
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