Dopo il giro fatto tempo fa sul versante ovest della Colmine di Crevola, passando dall'Alpe Saborsone (vedi questa pagina), valeva la pena visitare anche il versante opposto, quello che sale da Oira, anche qui lungo sentieri in parte dimenticati.
Da Oira frazione di Crevoladossola, bella località posta alle porte della Valle Antigorio, si parte dal piccolo parcheggio a lato della strada (da dove si può scendere in direzione della Chiesa), si traversa la strada verso monte e alla fermata dell'autobus si sale il breve tratto di mulattiera che porta alla strada asfaltata che sale verso Pianezzo 480 m.
Si continua lungo la strada sterrata di servizio per le cave della zona fino al fabbricato che ospita i compressori usati per i lavori di estrazione del serizzo, qui si trovano i due "gradoni" che indicano l'inizio del sentiero.
Si sale lungo un bel sentiero a tratti ripido e complessivamente in ottime condizioni, si passano alcuni terrazzamenti e si raggiunge una prima baita [foto 6], poco oltre si trovano dei ruderi e più in basso sulla sinistra una Cappella (che si visiterà al ritorno), in seguito si esce gradualmente dal bosco e il sentiero lastricato si fa via via più panoramico (questo tratto del percorso è molto bello...), si salgono le scalinate costruite di fianco alla roccia che proseguono a tornanti fino ad arrivare ai primi ruderi dell'Alpe Nacchino 1076 m. composta da alcune baite distribuite su questo versante della montagna.
In questa occasione sono prima salito per visitare le baite superiori continuando fino alla balma [foto 17 e 18], oltre la quale il sentiero diventa poco evidente (proseguendo si può traversare verso l'Alpe Coipo e l'Alpe Colmine).
Ritornato ai primi ruderi [foto 13], si traversa verso sud tra le ginestre, all'inizio si trovano solo alcune tracce di passaggio delle capre, poi proseguendo e rimanendo alla stessa quota, si ritrova la traccia che supera una bancata rocciosa [foto 21] dove sono rimasti gli spuntoni di ferro che un tempo reggevano le pontegge, superati alcuni pini il sentiero diventa più evidente e traversa alla base uno sperone roccioso, poi ci si porta in un canale che si risale a tornanti (qualche albero caduto da aggirare), fino a giungere alla sorgente dell'Alpe Balmelle (questo sentiero è complessivamente in discrete condizioni).
All'Alpe Balmelle ca. 1080 m. si trovano un masso coppellato, un altro con delle incisioni, una caratteristica roccia con dei gradini [foto 29], e naturalmente anche una balma (probabilmente ve ne sono altre...), che dà il nome al panoramico alpeggio.
Qui sentiero prosegue ma la vegetazione lo sta nascondendo (in estate, periodo non certo ottimale per venire qui, esso scompare del tutto), ma non ci sono particolari problemi per raggiungere Fontanagoglio, si traversa in salita e in seguito si arriva in vista dei ruderi dell'alpe che indicano la via.
Si passa dalle caratteristiche piodate che preannunciano l'arrivo all'Alpe Fontanagoglio 1175 m. (Alpe Fontanaliöi, come era chiamato un tempo), posto in posizione panoramica sul ripido fianco della montagna (qui in verità, si trovano più rocce che terreno adatto per il pascolo...).
Alle spalle dell'alpe si può anche proseguire verso la sovrastante Colmine di Crevola (col tempo limitato in questa occasione, sarà per la prossima volta...), dopo una visita all'alpe si ritorna lungo il percorso di salita fino alla Cappella incontrata dopo la prima baita nel bosco (a fianco si trova una roccia con inciso un cruciforme); qui sulla destra, si trova un altro sentiero che ho seguito in discesa; anche questo è in discrete condizioni almeno fino al masso con la Croce posto vicino ad una cava [foto 59], dove si perde, ma più in basso si vede la stradina della cava che si raggiunge con percorso libero (per la salita, è preferibile il percorso seguito all'andata...).
Ritornato a valle, vale la pena di dedicare un po' di tempo per visitare Oira, un interessante paesino affacciato sulla piana Ossolana.
Link : Oira giardino dell'Ossola
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