Una prima visita in Valle Cervo per salire la montagna probabilmente più frequentata della zona, il Monte Bò (omonimo del vicino valsesiano : Link); da Piedicavallo si sale alla frazione Montesinaro 1040 m. posteggi presso il cimitero e anche più in alto vicino alla sbarra (nei fine settimana estivi trovare posto può essere difficoltoso, come in questa occasione...).
Con Daniela, superata la sbarra seguiamo per un tratto la sterrata per poi seguire sulla destra il percorso segnalato E70, una larga mulattiera sale passando inizialmente dalle Alpi Pianlin 1154 m. e Piane 1320 con le baite ancora ben conservate, salendo si esce gradualmente dal bosco e si supera un rio (sulla destra si vede la Piana degli Agnelli, bivio
segnalato), salendo si giunge a un altro bivio, quello per il Colle della Ronda, nella zona dell'Alpe Finestre.
Intanto dopo un inizio di giornata sereno ecco arrivare una nuvola che si posiziona esattamente sopra la cima del Monte Bò, nuvola che si è poi gradualmente estesa, e questo ci ha risparmiato in parte dal temuto calore estivo previsto...
Continua la salita, molto graduale e a tratti monotona con larghi tornanti, e arriviamo a un ultimo bivio dove si abbandona il percorso E70 per la soprastante Bocchetta del Croso per continuare sulla destra lungo il sentiero E74 che passa dall'Alpe Giasit 1921 m. e poi si sale all'alpeggio più
interessante del percorso, l'Alpe Balmone 2177 m. costruito al riparo di un enorme masso.
Salendo di quota l'ambiente cambia diventando più "roccioso" e anche interessante, il percorso è sempre evidente con i segni di vernice e gli ometti, a proposito di ometti si arriva a circa 2340 m. a un esteso pianoro chiamato "Piazza d'Armi" caratterizzato appunto dalla presenza di una miriade di ometti (rimane sempre irrisolto l'interrogativo sulle motivazioni per cui gli escursionisti di passaggio si mettono a costruire questi ometti... comunque per chi sentisse la necessità di farlo, c'è ancora spazio...).
Oltre il pianoro si sale più ripidamente il versante verso la soprastante cresta, e troviamo anche un paio di comodi nevai e arriviamo a un colletto a circa 2450 m. sulla cresta che si affaccia sulla Val Dolca, mentre la giornata si mantiene ancora abbastanza limpida, anche se le nuvole impediscono la vista delle montagne più lontane; troviamo anche un paio di tratto con le corde fisse che, con terreno in buone condizioni, non sono indispensabili, e infine con percorso sempre ben segnalato arriviamo sulla sommità del Monte Bò 2556 m. (fino a qui dalla partenza, circa 3 ore e mezza).
Dalla cima un bel panorama circolare, dove spiccano in particolare le attraenti creste circostanti, poco sotto si trova la piccola costruzione del Bivacco Antoniotti; dopo una doverosa piccola pausa ritorniamo lungo il percorso seguito in salita dedicando un poco di tempo ai non troppo numerosi fiori presenti e anche alla visita della Chiesetta della Madonna della Neve a Pianlin.
(Durante la discesa abbiamo visto un elicottero passare diretto verso la Valsesia, era andato a recuperare un toro caduto nel torrrente... : Link).
Per il giro, circa 8 ore incluse soste e divagazioni.
Difficoltà E/EE - Agosto 2024
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