Salendo in Val Quarazza lungo la bella e frequentata mulattiera che porta al Passo del Turlo (vedi questa pagina), non si può ignorare, guardando il versante opposto della valle, l'imponente cascata della Pissa, e prima o poi bisognava andare a vederla da vicino...
Aggiornamento riguardante la Val Quarazza :
Il Bivacco Lanti sarà sostituito. Il vecchio bivacco è già stato smantellato e sarà sostituito da una struttura più comoda e "moderna" (come segno dei tempi odierni, basta segnalare che nel nuovo bivacco saranno presenti anche delle prese USB...), informazioni sul sito de Il Rosa : Link
Con Fiorenzo partiamo da Borca, se si va durante la settimana ci sono possibilità di trovare un parcheggio vicino al paese (altrimenti si lascia l'auto a Isella, vedi anche la partenza di questo giro); superato il ponte sull'Anza, sulla destra si vede (foto 2), che, per giri in partenza da qui, c'è la possibilità di approvvigionarsi di una buona acqua minerale, la Fonte Scheber...
Si prosegue per la Val Quarazza lungo il sentiero che sale da Fornarelli, e dal Lago delle Fate 1315 m. si continua per la stradina che entra in valle per un lungo tratto in falsopiano lungo il percorso segnalato che rimane sempre sul versante sinistro orografico della valle e che raggiunge l'Alpe Prelobia di sotto 1510 m. interessante (foto 16), una baita che riporta sull'architrave la data 1743, con il piano inferiore interrato così da ricavare una ottima cantina...
Si continua sempre in piano, poi il sentiero segnalato porta a traversare sulla sinistra (sud) e superando su un ponte il torrente si raccorda col percorso che sale al Passo del Turlo, invece si prosegue diritto lungo una traccia che traversa tra i larici (il percorso che segue, verso Prelobia di sopra, l'Alpe Pissa e Scarpia, non è segnalato, se ci fosse qualche dubbio sul giusto percorso, solo per il tratto iniziale si possono anche seguire le "tracce" lasciate dalle mucche...).
Si arriva nella zona dell'Alpe Prelobia di sopra 1628 m. (Chiamata Alte Staffel sulla Mappa Rabbini), in alto si vede la cascata della Pissa e sulla destra il pendio da risalire; da Prelobia di
sopra si sale sui prati poggiando sulla sinistra fino a trovare il sentierino che poi risale con diversi tornanti il ripido pendio, il percorso è a tratti esposto e naturalmente non si deve scivolare...
Si trovano alcuni tratti su roccette e infine si sbuca sopra la cascata in vista del più tranquillo versante superiore del Rio della Pissa; si vede una traccia che
traversa subito verso il canale, ma è il percorso usato dagli animali... meglio continuare la salita lungo il sentiero e traversare comodamente più in alto.
Si sale sui prati giungendo all'Alpe Pissa 1869 m. (Alpe Piscia sulla Mappa Rabbini... Pissa è un toponimo spesso usato in montagna per le cascate, in particolare in Valsesia...); l'alpeggio, posto in bella posizione panoramica sulla Val Quarazza, consisteva in ben 14 costruzioni tra casere, stalle, ricovero per i maiali e depositi per il latte e il formaggio...
Dall'Alpe Pissa, guardando verso sud, si vedono i pascoli di Scarpia che raggiungeremo; si traversa il leggera salita il versante tra erba e massi (non si può
proseguire in piano perchè il pendio è interrotto dal profondo canale del Rivo Scarpia che a questa quota non si può traversare), raggiungendo una rampa dove si ritrova la traccia che porta sulla dorsale superiore da dove si può superare facilmente il Rivo Scarpia.
Si prosegue raggiungendo un piccolo sperone panoramico da dove si scende lungo un sentiero dove si trovano i resti di gradini, raggiungendo così i prati dell'Alpe Scarpia 1920 m. l'alpeggio è stato ormai cancellato anche dalle mappe... qui erano presenti 10 costruzioni ora ridotte a ruderi poste su un pendio senza ripari naturali e perciò soggetto alle slavine.
Da Scarpia ci sono due possibilità per proseguire e scendere a valle, si può continuare la traversata in salita (dall'Alpe Pissa si vedeva in lontananza una traccia), raggiungendo la mulattiera che sale al Passo del Turlo, oppure, come fatto in
questa occasione, cercare il sentiero che scende verso est in direzione dell'Alpe La Piana.
Dai ruderi principali di Scarpia si scende per un tratto fino
a incrociare la traccia, in parte imboscata ma ancora evidente, che con percorso interessante, scende tortuosa per superare il complicato versante; si passa presso un bel
scivolo roccioso dove scorre un torrente (questo versante della Val Quarazza è ricco di acqua), e si giunge sui tranquilli prati inferiori.
Volendo andare a vedere la cascata da vicino, lasciamo il sentiero (in questa zona segnalato da ometti), per traversare in direzione del Rio della Pissa; dopo un tratto tra i prati frequentati dalle mucche al pascolo, per non perdere quota finiamo per traversare un tratto parecchio "scomodo" tra gli arbusti e il terreno sconnesso, passiamo anche in una zona con l'erba ad "altezza d'uomo" (foto 60), non avevo mai trovato dell'erba così alta...
Superato il rio, si sale lungo il suo versante sinistro idrografico, da dove si può anche arrivare fino alla base della bella Cascata della Pissa.
Ritorno a valle lungo il percorso seguito in salita, mentre il sole, nascosto per tutto il giorno, si fa vedere (è una di quelle
escursioni, relativamente frequenti, in cui diventa sereno solo al termine del giro...)
Da Borca all'Alpe Pissa, circa 3 ore.
Dall'Alpe Pissa a Scarpia e visita alla cascata, circa 1 ora e mezza.
Dalla cascata della Pissa a Borca, circa 1 ore e mezza.
Ottobre 2018 - Difficoltà EE
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