Ritorno in Valle Antrona per una escursione in zone parzialmente già visitate dove, con un poco di fantasia e avendo sempre la curiosità di scovare cose nuove da vedere, è possibile combinare un giro piacevole e interessante "sconfinando" in Val Bognanco con discesa all'Alpe Mastino e traversata alla Forcoletta.
Con Andrea partiamo da Cheggio in una giornata con temperature previste verso i 30 gradi (ma fortunatamente, dopo la salita iniziale all'ombra e al fresco, le nebbie hanno in parte oscurato il sole, anche se questo ha limitato parecchio la visibilità in quota, ma non si può avere tutto...); saliamo da Cheggio lungo il percorso per il Passo del Fornalino (inizialmente seguiamo un tratto del vecchio sentiero riportato sulla catastale che sale sulla destra orografica), passando dall'Alpe Meri superiore, qui e più in alto si trovano due manufatti interessanti che visiteremo con calma poi al ritorno.
Arrivati al Passo del Fornalino 2345 m. una breve pausa al sole ammirando il paesaggio circostante (in particolare i sempre affascinanti
contrafforti del Pizzo del Fornalino), attratti anche dagli animali che si vedono in lontananza sulle creste e sui vicini speroni; proseguiamo traversando sul versante della Val Bognanco e salendo verso gli speroni dove si
trovano alcuni canalini che si impennano verso la cresta.
Dopo il caratteristico passaggio di foto 37 arriviamo al dirupato versante dove si trovano due canalini, la "via normale" sale quello a destra (vedi la precedente visita 6 anni prima su : questa pagina), in questa occasione notiamo che il percorso usuale appare poco invitante rispetto alla variante del canalino posto a sinistra, e allora decidiamo per il percorso alternativo; subito dopo lo scioglimento della neve questi canalini sono più insidiosi per la presenza di detriti oltre che dei soliti sassi mobili, e occorre sempre attenzione (in questa occasione anche a causa del terreno in parte bagnato).
Sbucati sulla cresta vediamo che il versante nord appare ancora ben innevato e il sottostante laghetto (uno degli obiettivi di questa escursione) è praticamente sommerso dalla neve; all'uscita del canalino di salita seguiamo sulla sinistra una traccia che traversa in salita il versante e raggiungiamo la cresta, dopo la visita alla cima (ometto) posta a picco sul canalino di salita (che in verità da qui si può solo intuire), proseguiamo lungo la cresta scendendo a un successivo intaglio da dove risaliamo alla cima del Pizzo del Fornalino 2562 m. (che naturalmente raggiungiamo proprio nel momento in cui la nebbia si fa più fitta...).
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Dal Pizzo del Fornalino torniamo all'intaglio e poi scendiamo direttamente il versante innevato poggiando poi verso destra per raggiungere la valletta trasversale dove si trova il laghetto dove la presenza dell'acqua si poteva solo intuire vista la neve presente... interessanti vari "crepacci" visibili, in particolare quelli che delimitavano i bordi del bacino... nella foto 10 si può vedere il laghetto (teleobiettivo dall'alto) a luglio 2018.
Dal bordo della conca cerchiamo un passaggio per scendere il versante in direzione dell'Alpe Mastino (ben visibile anche dalla cresta), e cercando il percorso migliore in ambiente piacevole e pulito, con pochi arbusti, arriviamo al pianoro dell'Alpe Mastino 2127 m. un alpeggio interessante dove si trovano alcune incisioni risalenti ai primi anni del 1900.
Verso est si nota una ben visibile traccia che corrisponde al sentiero riportato sulla Mappa catastale, traccia che avevo già notato durante la salita al Pizzo Montalto dalla Val Bognanco (Link) e che traversa verso la Forcoletta (anche dal versante della Forcoletta avevo notato l'anno precedente, appunto la presenza di un sentiero); da Mastino traversiamo su un bel ponte di neve il Rio Montalto raggiungendo così il sentiero che risulta piuttosto evidente, pur essendo ormai frequentato solo dagli animali... ( in verità è ben più visibile di alcuni sentieri CAI ufficiali...).
Con percorso interessante traversiamo il versante passando prima da un piccolo falsopiano prativo, e poi un passaggio obbligato permette di accedere al versante della Forcoletta e al relativo Passo dove, grazie ad Andrea, troviamo delle incisioni (foto 39) che mi erano sfuggite durante la precedente visita...
Arrivando in questa zona, naturalmente vale sempre la pena di salire alla facile cresta della Punta della Forcoletta 2145 m. sulla cui cima nord si trovano i resti di quella che un tempo era certamente una Croce.
Dal Passo della Forcoletta scendiamo seguendo intermittenti tracce di sentiero puntando al prato sottostante il bel dosso dell'Alpe Fornalino 2032 m. dove ci attende la risalita al passo soprastante (una salita verso il termine del giro risulta quasi sempre "pesante"... in questa occasione la presenza di un interminabile nevaio se da una parte è stata di aiuto permettendoci di camminare su terreno più comodo rispetto alle pietraie, dall'altra rende un poco monotona la salita...).
Raggiunto il Passo del Fornalino scendiamo verso Cheggio e lungo il percorso visitiamo una interessante costruzione realizzata al riparo di una roccia (foto 74 e 75), e presso l'Alpe Meri superiore si può ammirare l'interno della cisterna per l'acqua (foto 78/81 utile la pila per l'interno), una realizzazione veramente notevole e interessante; in questo giro da segnalare il "ritrovamento" tra le sempre belle e piacevoli fioriture di questo versante (sempre che si riesca ad arrivare prima delle mucche...) di alcuni esemplari di Traunsteinera globosa una
varietà di Orchidea che, nonostante i "sacri testi" riportino come pianta comune, personalmente ho visto per la prima volta...
Tempo per questo giro, circa 9 ore incluse soste e divagazioni.
Luglio 2024 - Difficoltà EE (F per il canalino di salita alla cresta).
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