In questa occasione, saliamo la (lunga) crestina che dal Ponte di Valpiana raggiunge il Piz di Galin, poi alla sommità della Crus dul Jacam a ricordo di un pastore qui caduto (sul versante ovest), all'inizio dell'inverno del 1949 mentre cercava di recuperare alcuni animali; quindi si prosegue verso una sommità del cui (eventuale) nome non abbiamo notizie, e allora ci è parso giusto chiamarla "Cima di Meri" visto che è l'apice della crestina che sale dall'Alpe di Meri, e infine giungiamo (con un aggiramento...), alla Cima del Forno (che su alcune mappe non è nemmeno nominata, e ci sono discordanze anche sulla sua quota...), sulla cresta di confine con la Valsesia.
Un altro di quei percorsi "selvatici" consigliabile agli "amatori" di questo genere di escursioni...
Con Andrea partiamo nei pressi del ponte di Valpiana (qualche possibilità di parcheggio), e saliamo lungo il sentiero segnalato per I Cerf (vedi questa pagina), che inizia a fianco della condotta.
All'inizio si sale sul bel sentiero "dell'ENEL" attrezzato per la manutenzione della condotta che prende l'acqua dal Rio Rosenza, quando questo sentiero traversa a sinistra verso la valle, si continua invece seguendo i segni di vernice in salita fino a quando questi indicano di traversare sulla destra (sud); si abbandona il sentiero per salire direttamente il versante boscoso (all'inizio si passa presso una massiccia baita).
Si sale cercando di rimanere sempre sulla dorsale (non sempre ben definita), e si giunge a ridosso di una parete rocciosa (foto 7 e 8) che si aggira sulla destra (ovest), si continua salendo su terreno ripido incontrando qualche tratto "intricato" a causa della bassa vegetazione, e un tratto su roccette (foto 17 e 18) infide perchè molto scivolose in questa occasione, bagnate dalla condensa notturna; traversando sulla destra si può salire su terreno migliore che, con un ultimo tratto ripido con rododendri porta alla piccola sommità del Piz di Galin 1963 m. (qui finalmente al sole...), sommità la cui collocazione sulle mappe non è certa...
Si prosegue lungo la panoramica e accidentata cresta con diversi saliscendi, qualche spuntone si aggira sui fianchi, e si arriva sulla sommità della Crus dul Jacam 1991 m. con la Croce ormai piegata dal tempo (la Croce è stata qui posta almeno 60 anni or sono...).
In seguito si scende leggermente al punto che avevamo già raggiunto in un giro precedente dopo la traversata del Fosso di Meri (link), qui si può eventualmente scendere nel fornale sul versante Rosenza; continuando la salita, si giunge poi alla erbosa Cima di Meri 2124 m. da dove si vede il successivo tratto di cresta che si preannuncia più impegnativo.
Dopo un primo "muro" (foto 50) che comunque si supera facilmente, si sale verso la Cima del Forno che però presenta un tratto roccioso verticale in verità breve, ma esposto, certamente qualcuno con maggiori capacità "arrampicatorie" di noi lo salirebbe senza particolari problemi, ma decidiamo di non rischiare ulteriormente... e allora scendiamo sul versante di Rosenza grazie a un provvidenziale canalino con vegetazione che si trova proprio alla base del tratto incriminato.
Una volta scesi, volendo comunque salire alla Cima del Forno traversiamo verso la cresta (si vede in alto una traccia di sentiero), in direzione della Bocchetta di Rosenza o del Chastal 2153 m. (mentre dal versante Valsesiano è salita la nebbia...); proseguendo lungo la cresta si giunge alla base del versante est della cima, non saliamo però da questo versante, ma continuiamo traversando lungo una lieve traccia sul pendio erboso fino allo sbocco del profondo canale del Fosso di Meri.
Saliamo alla cima lungo il pendio erboso molto ripido del suo versante ovest (ma in questa occasione l'erba "tiene" bene ed è asciutta), e in breve si giunge sulla Cima del Forno 2205 m. che sembra veramente poco frequentata, una delle poche cime rimaste su cui non si trovano ometti o altro... Sembra che i pochi che percorrono la cresta tra il Passo di Riale e il Colle Dorchetta, trascurino la salita a questa cima secondaria (come in verità ho fatto anche io nel 2011 in : questo giro...).
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