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il Pizzo, il Bric Galline, e le miniere...


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 Visita al versante della montagna di fronte a Varallo Sesia, conosciuto in particolare per la salita alla cima della Res, montagna molto frequentata anche per la presenza dello storico (inaugurato nel 1894) Rifugio Spanna Osella (Link), in questa occasione però ci dedichiamo alla cresta posta più a nord-est dove sono presenti un paio di sommità panoramiche, Il Pizzo e il Bric Galline, e le gallerie scavate per l'estrazione del nickel risalenti al periodo fine ottocento - primi decenni del novecento.

 

 Con Fiorenzo partiamo dal parcheggio situato all'estremità sud di Crevola Sesia 450 m. località che si raggiunge traversando da Varallo sul ponte; entriamo in paese in direzione della Chiesa e poco prima si vedono sulla sinistra le indicazioni del sentiero 605 che percorreremo in discesa al ritorno; la Chiesa di San Lorenzo (dalla "elegante e allegra facciata" come scrive il Ravelli, col quale certamente concordiamo...), Chiesa la cui costruzione è iniziata nel 1694 su una preesistente Chiesa dedicata a S. Marta, costruzione terminata nel 1703, mentre la facciata risale al 1869.

 Nelle interessanti e istruttive descrizioni delle località valsesiane del noto libro del Ravelli si trovano sempre notizie, curiosità, testimonianze di quei tempi, per Crevola tra le altre cose gli statuti del Comune prescrivevano che non si potevano detenere più di due capre, quattro galline e un gallo...

Crevola Sesia...

 Di fianco alla Chiesa (cartelli indicatori), sale il sentiero 601 per il Pizzo che seguiamo, si passa dall'Alpe Alai 645 m. con la Cappella che presenta una poco attraente immagine sacra un po' troppo "plasticosa"... poi si arriva al pianoro dell'Alpe Barca 790 m. con diversi ruderi e una zona con acqua che Fiorenzo ricorda di avere sempre visto in precedenti occasioni (qui traversa verso sud il sentiero 603 in direzione di Casavei), continuando sempre lungo il 601, gradualmente si traversa in salita entrando nella valletta del Rio della Valle (o Croso Pacalotto).

 Piacevole la risalita del versante del Rio della Valle, passando dai numerosi piccoli ruderi dell'alpe omonima disposti a varie quote, mentre il torrente scende velocemente scivolando sul suo letto roccioso... per un buon tratto, a differenza della maggior parte dei torrenti, non ci sono molti massi dove scorre l'acqua, ma la stessa scivola a valle sulla liscia roccia.

 Prima di deviare decisamente a nord si incontra un altro bivio, a sud-est traversa il sentiero 603a (che seguiremo poi al ritorno), verso la Sella Fajel; il 601 proseguendo verso nord raggiunge l'Alpe Baite 1164 m. (o Alpe Ceresei, o Alpe superiore della Valle...), qui un sentiero (il 606) sale alla Sella delle Miniere, ma prima di seguirlo continuiamo lungo il 601 che traversando nella bella faggeta raggiunge la Sella della Gamarra 1167 m. e poi, lungo la dorsale, traversa verso la cima del Pizzo 1192 m. per raggiungere il cucuzzolo dove si trova la bandiera, si trova un breve tratto attrezzato con catene (è sempre presente il precedente cavo metallico).

 Dal Pizzo bella vista sulla zona di Varallo e le montagne che salgono verso la cresta divisoria con la Valle Strona, sul versante opposto la valle principale del Sesia prosegue traversando Valmaggia e Balangera, verso sud-ovest la cresta che dal Bric Galline continua verso la Res.

 Ritorniamo all'Alpe Baite e saliamo lungo il sentiero 606 che appare meno frequentato, ma i segni di vernice sono sempre evidenti, il sentiero passa accanto all'entrata di una galleria (a 1337 m.) della miniera di nickel (risalente ai primi decenni del 1900), una lunga galleria che in questa occasione si presentava allagata e anche piuttosto "gocciolante", e allora la lasciamo proseguendo la salita che porta ai primi ruderi dei baraccamenti usati dai minatori, prima i locali officina e compressori, e più in alto i locali cucina refettorio e dormitorio, poco più in alto si raggiunge la Sella delle Miniere 1400 m. (in precedenza chiamata Sella di Berra), qui bella vista sul versante della Valle di Morca da dove salgono altri percorsi (più impegnativi) che raggiungono questa zona, vedi su : itinerAlp.

 Verso nord si vede la cima del Bric Galline di poco più alta, che si può raggiungere lungo la dorsale (circa 15 a/r dalla Sella delle Miniere), dalla cima del Bric Galline (Becco delle Galline), bella vista verso la Valle di Morca, la cresta che dalla Massa sale al Massale (percorsa in un precedente giro : Link), a sud il Paretone e la cresta che prosegue verso la Res, il Bric Galline può essere raggiunto anche seguendo la cresta dalla Sella della Gamarra, con percorso probabilmente più impegnativo.

sul Bric Galline...

 Dalla Sella delle Miniere un sentiero costruito dai minatori scende sul versante di Morca verso gli ingressi delle miniere, il primo dei quali, di facile accesso, si trova sulla sinistra tenere presente che dopo un paio di metri si trova un camino verticale nel pavimento... personalmente ne ho visto solo uno, ma è anche possibile che ce ne siano altri e se proprio si vuole entrare, oltre alla prudenza è necessaria anche una torcia.

 Ritorniamo quindi per la terza volta ai ruderi dell'Alpe Baite e seguiamo in discesa il sentiero 606 fino al bivio segnalato col 603a, il quale conduce alla Sella Fajel della Lepre 1175 m. dove scegliamo il percorso più diretto per scendere a Casavei, e cioè il sentiero 604 che, passando dalla Sella della Bora 1095 e dall'alpe omonima, lungo una bella e luminosa faggeta giunge ai prati dell'Alpe Casavei 809 m.

 A Casavei cerchiamo e seguiamo il sentiero 605 che scende a Crevola, sentiero che, a parte le varie piante cadute (problema comune in altre zone dopo il maltempo degli inizi di ottobre 2020), si presenta comunque in non eccelse condizioni, forse anche a causa della poca frequentazione, dovuta al fatto che a Casavei sale anche una stradina percorribile in auto, e sembra che molti escursionisti, anche per percorsi relativamente brevi come la salita alla Res, preferiscono sempre salire in auto in quota, il più possibile...

 Tornati a Crevola cerchiamo invano il vecchio lavatoio (indicato da una scritta sul muro), poi una gentile signora ci ragguaglia sul fatto che è diventato un deposito della legna, e la vasca (ancora presente), è appunto sotto il legname... non ci resta che vederlo sulle fotografie esposte nella piazzetta all'Albo Pretorio.

 Tempo per questo giro, poco più di 6 ore.

   Ottobre 2020 - Difficoltà E

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