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Alpi Banecia, Brunni, Cazoli...

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  San Michele, vecchio sentiero per l'Alpe Banecia, Alpe Berg, In der Läch, Alpe Brunni, cresta ovest del Pizzo Cazzola, sentiero "svizzero" per il passo Cazzola, Alpe Cazoli, Alpe Bedriola, Valdo, San Michele...

 

 Visita ai poco frequentati versanti che salgono verso le creste del Pizzo Cazzola (o Punta Cazoli), inizialmente seguendo le tracce del vecchio sentiero che da San Michele portava alla zona dell'Alpe Banecia, nei tipici ambienti "selvatici" e dimenticati (che ricordano quelli della Valle Antigorio...), e poi oltre gli alpeggi il giro diventa una escursione panoramica in quota, in una piacevole e fresca giornata estiva.

la cresta dell'Hireli e il versante del Rio Fulstuder...
la cresta dell'Hireli e il versante del Rio Fulstuder...

 Con Andrea partiamo da San Michele 1265 m. e seguiamo la stradina che porta alla costruzione del Centro Fondo (foto 2) oltre la quale entriamo nel bosco e traversando verso valle troviamo la traccia del vecchio sentiero riportato sulla IGM e sulla Mappa catastale, la traccia è spesso ancora visibile (in basso incrocia altre tracce di animali) e porta a traversare il Rio Ecco a 1396 m. dove si vede il classico foro quadrato scavato nella roccia che testimonia che ai tempi era presente un ponte (o pontegge) che facilitava il passaggio.

scalinata del vecchio sentiero per Banecia...
scalinata del vecchio sentiero per Banecia...

 Continuiamo in salita con alcuni tornanti per arrivare al canale di foto 13, superato il quale saliamo e svoltando a sinistra si vede l'inizio del pendio/canale che permette di superare la zona rocciosa, in particolare la grande parete sulla destra è quella che sostiene il pianoro dell'Alpe Banecia.

 Saliamo inizialmente nel canalino, che si può anche percorrere fino in cima, ma il vecchio percorso a un certo punto traversava su una cengia verso sinistra per poi continuare la salita (qui si trovano dei gradini), segue un tratto nella vegetazione e si arriva al muretto di foto 26 oltre il quale, poco più avanti, si incrocia il sentierino segnalato che traversa dall'Alpe Bedriola (sentierino riportato sull'edizione aggiornata della Geo4Map), e seguendolo verso sud si arriva a una baita isolata probabilmente costruita in tempi abbastanza recenti visto che non risulta sulla mappa catastale, continuando poi raggiungiamo il nucleo dell'Alpe Banecia circa 1800 m.

il versante da risalire...
il versante da risalire...

 Risaliamo il versante raggiungendo i ruderi superiori che sulla Catastale sono chiamati Alpe Berg a 1952 m. (Barc sulla Mappa Rabbini) da dove riprendiamo la traversata in ambiente piuttosto imboscato, arrivando al rudere di In der Läch 1978 m. mentre ammiriamo, guardando verso sud, la bella cresta dell'Hireli.

 Il prossimo alpetto in programma è l'Alpe Brunni che però non si trova lungo il percorso segnalato (a riguardo, mentre sono presenti segni di vernice, una traccia non è sempre evidente...), e allora dopo aver proseguito ancora per un tratto lungo il sentiero cerchiamo una via "comoda" per raggiungere i versanti superiori, ma la zona è ricoperta da una fitta e scomoda vegetazione... traversiamo quindi alla base dello scivolo roccioso di foto 46, e più avanti risaliamo il versante cercando il percorso meno faticoso tra i rododendri, e infine raggiungiamo i ruderi dell'Alpe Brunni 2142 m.

all'Alpe Brunni...
all'Alpe Brunni...

 Dall'Alpe Brunni proseguiamo la salita del versante con percorso libero in ambiente aperto, oltre alla bella cresta dell'Hireli si poteva ammirare anche il versante opposto della bassa Val Formazza, in particolare il massiccio del Monte Giove; saliamo lungo le pietraie alternate a tratti erbosi puntando sulla sinistra, alla cresta ovest del Pizzo Cazzola che raggiungiamo poco sopra ai 1600 m. dove si trova un piccolo pianoro panoramico (si vedeva lontano la "famosa" cascata del Toce...).

 Saliamo per un tratto la cresta fino a un punto in cui si può traversare sulla sinistra scendendo sulla estesa giavina intervallata da nevai residui, saliamo alla dirimpettaia e affilata cresta nord dove transita, sul versante italiano, il "sentiero svizzero" contrassegnato dal classici colori bianco/azzurro, qui ci si affaccia sul versante della Val Calnègia.

in alto, la cresta nord del Pizzo Cazzola...
in alto, la cresta nord del Pizzo Cazzola...

 Continuiamo il percorso in direzione del Passo Cazzola "affrontando" la vasta pietraia, la quale in verità non è poi così fastidiosa da percorrere... la roccia è buona e generalmente i massi sono stabili, in questa occasione il "problema" è stato la presenza dei nevai dove era facile infilare la gamba in qualche buco, anche a causa delle temperature ormai estive.

 Passando sotto le belle rocce lisce della cresta scendiamo infine al Passo Cazzola 2411 m. (dove non abbiamo trovato le solite incisioni di confine come capitato in altre zone, questo vuol dire che questo valico non era certo importante ai tempi...).

sulla pietraia...
sulla pietraia...

 Non ci soffermiamo troppo al passo vista l'ora tarda e scendiamo tenendoci sulla destra orografica del canale del Rio Ecco, i segni di vernice del sentiero G16 sono piuttosto rari e non si nota una traccia evidente nella parte alta, perciò si scende a vista ritrovando un vago sentiero nelle vicinanze dei prati dell'Alpe Cazoli (prima di arrivarci fortunatamente si può trovare acqua nei piccoli ruscelletti...), e si arriva così all'Alpe Cazoli 2228 m. circondata dai classici lavazz.

 Da qui in avanti il percorso del sentiero diventa più evidente ed è ottimamente segnalato, in particolare con ometti subito dopo l'alpe nella bella zona di massi piatti e vegetazione; il sentiero scende tortuoso tra i rododendri che tentano invano di nascondere la traccia, e con un ultimo tratto in salita traversiamo scendendo poi sul versante dell'Alpe Bedriola che raggiungiamo a 1800 m. (qui si trova anche una Cappella).

verso l'Alpe Bedriola...
verso l'Alpe Bedriola...

 Entriamo poi nel bosco scendendo sul fondovalle nei pressi di Valdo, e seguendo la strada sulla sinistra idr. del Toce in breve torniamo a San Michele concludendo questa lunga ma anche piacevole escursione in Val Formazza.

 Per questo giro, circa 12 ore incluse le divagazioni.

 Giugno 2023 - Difficoltà EE

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i Laghi della Crosa...
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