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Visita all'Alpe Cicognana...


  Ai due alpeggi di Cicognana sul versante nord-est del Monte Barone...

 Roncole di Postua, Alpe Aigra, Gesiola del Badina, ruderi a 853 m. presso il Rio Panin, Rio Cicognana, Cicognana vecchia, Alpe Cicognana, dorsale del sentiero H31, Alpe Farina, Alpe Buggie, Alpe Faudel, Alpi Albarei, "Scarpia del lavel", Roncole.

panorama da Cicognana...
panorama da Cicognana...

 Dopo i vari giri nella Valle Strona di Postua alla ricerca degli alpeggi più remoti e meno frequentati di questa estesa valle, era rimasta ancora l'Alpe Cicognana da visitare... un progetto che, ormai giunti nella stagione invernale, era stato rimandato a una stagione migliore, ma visto lo scarso innevamento del periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022, e soprattutto vista la giornata "anomala" (meteorologicamente parlando) prevista per il 1° gennaio 2022, con temperature elevate, ecco che poteva essere l'occasione per realizzare questo progetto da lungo tempo in gestazione...

 Come fonti per i vecchi sentieri della zona, anche in questa occasione il riferimento (per quanto riguarda il tratto iniziale dal guado del Rio Panin all'Alpe Cicognana), è la mappa Svizzera CNS del 1963 dove il sentiero è riportato con buona precisione (e naturalmente anche per il fatto che è la migliore come rappresentazione dell'orografia del territorio), mentre per il tratto successivo dall'Alpe Cicognana alla cresta soprastante l'Alpe Farina dove transita il sentiero segnalato per la Bocchetta di Ponasca, il riferimento è la Mappa Catastale che riporta la "Strada Vicinale di Cicognana"; a riguardo vale la pena precisare che, come per l'altra Strada Vicinale percorsa in una precedente escursione all'Alpe Canal Pian ( : Link), non ci si deve aspettare una strada nel vero senso della parola, ma un normale sentiero che col passare del tempo presenta sempre di più tratti, poco o per nulla visibili.

 Come per tutti i giri in zone "selvagge" (ma forse la definizione corretta dovrebbe essere "selvatiche"), la ricerca di informazioni (che richiede sempre molto tempo, impegno e costanza), deve prendere in considerazione tutte le fonti possibili tra le antiche mappe e le guide cartacee di una volta, mentre le mappe più recenti come a esempio la nota Geo4Map non possono essere utili in questi casi, ma sono dedicate e riservate a chi preferisce i più agevoli e tranquilli sentieri "ufficiali" (CAI).

salendo a Cicognana...

 Con Andrea partiamo, in questo primo gennaio del 2022, dall'usuale parcheggio posto dopo l'abitato di Roncole di Postua; per il tratto iniziale seguiamo il solito sentiero H20 con però una variante segnalata che fino ad ora non avevamo ancora percorso, e cioè l'H20bis che scende a raggiungere e a traversare il Torrente Strona nella zona dell'Alpe Morcei, un percorso che permette di vedere da vicino le belle lanche del torrente in un ambiente piacevole e suggestivo, una variante senz'altro consigliabile ma naturalmente da evitare in caso di acqua alta.

 Raggiunta l'Alpe Aigra e superato sul ponte il Rio Gavala, entriamo nella valle del Rio Panin raggiungendo le baite dell'Alpe Gesiola (o Disiola) del Badina 826 m. (fino a qui, circa due ore); a monte delle baite continua un discreto sentiero inizialmente in buone condizioni, più avanti si raggiunge una zona in cui (foto 21) una frana interrompe per un breve tratto la traccia, si può aggirare traversando sui massi del torrente, oppure risalendo a monte sulla destra, e poco più avanti si raggiungono alcuni ruderi a 853 m. situati su un piccolo poggio nei pressi di una giavina, si tratta di un alpetto "inaspettato" non riportato sulle mappe e che probabilmente faceva parte della precedente Alpe Gesiola, questi ruderi sembra che siano chiamati semplicemente le "Baite Vecchie"....

 Intanto ci siamo avvicinati al canale dove scende il Rio Cicognana, e si nota che il suo versante destro idr. si presenta più "agibile" di quello visto in precedenza durante l'avvicinamento, presentando un apparentemente tranquillo bosco che si raggiunge traversando da un enorme masso (foto 28) che fa da riferimento; inizialmente si trova una discontinua traccia a volte poco evidente che risale il versante, in seguito si raggiunge un bivio dove la traccia più evidente prosegue la salita traversando nel contempo sulla sinistra, bisogna invece traversare sulla destra in direzione del Rio Cicognana (come riportato sulla carta Svizzera CNS del 1963).

la cresta tra il versante di Cicognana e quello dell'Armitto...
la cresta tra il versante di Cicognana e quello dell'Armitto...

 Si scende al torrente in un punto favorevole e si nota che più a monte, il canale presenta sul suo versante destro idr. una parete verticale inaccessibile; passati sul versante opposto salendo si ritrova la traccia (come sempre, in questi punti in cui si traversano i canali, le tracce dei vecchi sentieri scompaiono); inizialmente il percorso è abbastanza "imboscato" ma poi la salita si fa un poco più agevole e bisogna sempre tenere come riferimento la traccia della CNS, più avanti in alcuni tratti il sentiero diventa esile fin quasi a scomparire, bisogna seguire il percorso più logico che con qualche bella veduta sulla zona del canale del Rio Cicognana poi raggiunge la zona dove si trovano i miseri ruderi dell'Alpe Cicognana vecchia a 1106 m. qui erano presenti tre piccole costruzioni ora ridotte quasi a sedime, la zona presenta comunque un buon panorama in direzione dell'Alpe Cassiogn e la cresta che sale al Cugnolaccio, e più lontano la cresta del Castello di Gavala.

 Si prosegue la salita sempre traversando nel contempo il versante fino a raggiungere la zona sottostante i prati dell'Alpe Cicognana, qui la traccia a tratti si perde e risaliamo il ripido versante ritrovando i tornanti del vecchio sentiero prima di raggiungere l'impervio e suggestivo versante di foto 48, e sbucati presso gli ultimi alberi ormai al caldo sole di questa anomala giornata invernale siamo infine sui pascoli inferiori dell'alpeggio che si raggiunge salendo e traversando sulla sinistra (foto 52) verso il poggio con la neve ancora in ombra, e siamo finalmente all'Alpe Cicognana 1419 m. Fino a qui dalla partenza, circa 4 ore e mezza.

 Il luogo è piacevole e piuttosto panoramico, e verso mezzogiorno viene anche raggiunto per un breve periodo dai raggi del sole che illumina i diversi ruderi presenti, il cui numero è giustificato dai relativi ampi pascoli presenti; una sosta al (troppo...) caldo sole, e poi bisogna proseguire verso il tratto che si presentava con più incognite di questa escursione, il lungo traverso in salita della "Strada Vicinale di Cicognana" che appare impegnativo anche perchè il sole non lo raggiunge in questo periodo, e oltre alla poca neve si nota anche la presenza di ghiaccio.

canalino ghiacciato da superare...
canalino ghiacciato da superare...

 Dal poggio di Cicognana traversiamo in discesa (foto 66) raggiungendo un primo sassoso canalino (foto 66/69) per poi risalire il versante opposto su terreno abbastanza scomodo causa la più abbondante neve e la bassa vegetazione, risaliti a un primo dosso con rododendri (foto 71) si traversa salendo sulla sinistra verso il successivo versante (foto da 73 in avanti) dove bisogna proseguire cercando le tracce del vecchio sentiero che si intuiscono solo a tratti (la presenza delle neve a volte aiuta a riconoscere il percorso dei vecchi sentieri, ma in questo caso spesso li nasconde...).

 Si superano alcuni canalini cercando il punto migliore in cui traversare per evitare il più possibile le colate di ghiaccio (i canali sono comunque molto belli... vedi a esempio le foto 75 e 76), e il punto migliore sembra corrispondere proprio al percorso del vecchio sentiero... dopo un ultimo canalino si continua ancora in direzione della crestina che sale dall'Alpe Farina dove passa il sentiero segnalato H31, crestina che raggiungiamo a circa 1593 m. Dall'Alpe Cicognana a qui, circa 1 ora e mezza.

 Notevole il panorama da questa cresta, alle spalle del Badile spunta anche il Monte Rosa, e la buona visibilità si spinge fin verso le lontane pianure; scendiamo lungo la crestina e dopo un ultimo sguardo alla zona dell'Alpe Cicognana ormai tornata all'ombra invernale, si cambia completamente ambiente divallando verso la tranquilla Alpe Farina 1433 m. da dove traversiamo verso sud lungo il largo sentiero H31 che conduce alla successiva dorsale che scende verso i sottostanti alpeggi di Faudel e Albarei.

la crestina che sale dall'Alpe Farina...
la crestina che sale dall'Alpe Farina......

 Un paio di minuti di sosta al sole prima del suo tramonto dietro la cresta Punta delle Camosce - Cornabecco, e proseguiamo il traverso in discesa fino a un bivio segnalato, svoltando a sinistra lungo il sentiero H21 si passa dai ruderi dell'Alpe Buggie 1357 e successivamente dall'Alpe Faudel 1178 m. più in basso si arriva all'erbosa dorsale con i due alpeggi di Albarei di sopra e di sotto già raggiunti in una precedente visita in zona.

 Continuando la discesa lungo il comodo sentiero arriviamo alla zona in cui il percorso cambia versante, zona chiamata Sella della Robba o anche Scarpia del lavel questo perchè tra la formazione rocciosa poco a monte si trova una sorta di incavo (probabilmente naturale) nella roccia dove può rimanere l'acqua, qui si racconta che fu "battezzato" un infante nato in uno degli alpeggi soprastanti, nel timore che non riuscisse a rimanere in vita fino a raggiungere il paese a valle...

 Per trovarlo, prendere come riferimento la foto 113 con la pianta tagliata, il lavel si trova tra le rocce in secondo piano sulla destra, a circa un paio di metri sopra il sentiero.


 Scesi infine al caratteristico ponte sullo Strona, ritorniamo al parcheggio presso Roncole di Postua. (tempo per la discesa, dalla quota 1593 m. sulla cresta sopra l'Alpe Farina a qui, circa 2 ore e mezza).

  Per questo giro, circa 9 ore.

  Gennaio 2022 - Difficoltà EE

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inverno sul versante di Cicognana...
inverno sul versante di Cicognana...
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