Un percorso ad anello che permette di visitare alcuni alpeggi poco frequentati, perchè fuori dai sentieri ufficiali, passando dalla Valle dell'Inferno, alla Valle di Anzola e scendendo lungo la Valle dell'Arsa; una escursione interessante nel tipico ambiente "selvatico" di buona parte di questo versante, che però non presenta particolari difficoltà (anche perchè si svolge in zone in parte già visitate in precedenza, vedi la pagina sulla Bassa Ossola).
Le mappe odierne non riportano più i sentieri della zona (che sono in parte ancora presenti e visibili), e naturalmente (come al solito...), il riferimento è la mappa Svizzera CNS del 1963 : Link, sulla quale i sentieri riportati sono in buona parte corrispondenti alle tracce trovate sul campo (l'Alpe Vingiolo è riportata, però senza nome alla quota 1699 m.).
Con Andrea Francesco e Stella partiamo da Cortavolo 350 m. (qualche possibilità di parcheggio) seguendo la traccia verso est che passa dalla Cappella della Madonna della Pace, e in seguito si raggiunge il pianoro dell'Alpe Albarè 614 m. con la sua caratteristica Cappella rivolta a monte, alpe già visitata in precedenti escursioni, fino a qui, circa 30 minuti.
Si continua traversando in piano verso sud, entrando nella Valle dell'Inferno, traversando il caratteristico torrente laterale che precipita con alcune belle cascate, e arriviamo così al passaggio del Rio dell'Inferno (qui solitamente non si trova acqua, che in questo tratto scorre
sotto il letto sassoso), e sul versante opposto si arriva all'Alpe Pianale 666 m. (circa 1 ora dalla partenza).
Dall'Alpe Pianale si risale il versante seguendo una traccia che inizialmente è poco visibile, ma più in alto diventa un buon sentierino che, nonostante la presenza della vegetazione (anche a causa della poca frequentazione), rimane quasi sempre ben evidente, si giunge poi a un bivio dove la traccia in discesa porta ai ruderi dell'Alpe I Motti 860 m. continuiamo invece la salita lungo il tortuoso sentiero che prosegue con numerosi tornanti e cambi di direzione, più in alto traversa verso sud entrando nella faggeta dove, con altri tornanti raggiunge una costa secondaria dove si trovano dei ruderi azzerati (uscendo dal percorso del sentiero e traversando verso ovest, si può arrivare a una crestina rocciosa dove si hanno alcune belle aperture verso il versante opposto della valle, continuando la salita si arriva al prato e ai miseri ruderi della Cola d'Umenig 1330 m. fino a qui, circa 2 ore e mezza dalla partenza.
(Per questo tratto iniziale, vedi anche la pagina della visita all'Alpe Balmarossa : Link)
Si prosegue sulla dorsale passando presso il "cippo" che segnala il confine comunale, poi si trova il caratteristico pozzo (o forse era semplicemente uno stagno...), dove si trova l'acqua, più avanti si segue una traccia che traversa (passando tra le piante di mirtilli), verso la faggeta presente sul versante est, raggiunta una costola sul versante della Valle di Anzola, si scende lungo una bella scalinata (in gran parte gli scalini sono nascosti dalle foglie), che porta alla base delle rocce, uno sguardo all'indietro e si vede il grande muraglione che sorregge la scalinata, senz'altro il manufatto più interessante presente in questa zona...
Si prosegue risalendo fino a trovare una traccia e poi dei segni di vernice rossa che conducono alla Balma di Balmarossa a circa 1360 m. continuando la salita nella faggeta e rimanendo a valle delle giavine, si arriva al rudere ormai azzerato di Balmarossa dentro 1498 m. (il nucleo principale di Balmarossa si trova più in alto presso la dorsale, vedi anche : questa pagina).
In questa zona il vecchio sentiero non è più evidente, ma senza particolari difficoltà si sale alla dorsale dove si trova una traccia (tagli), che prosegue la salita sul versante di Anzola in direzione sud, si passa in una zona con giavine e poi oltre un canalino, si continua su terreno aperto dove si trovano degli ometti, fino a raggiungere una sorgente e i ruderi dell'Alpe Vingiolo 1699 m. (Vineggiolo sulla Rabbini) il cui pascolo, situato in un fornale ai pedi della cresta del Monte Crotta, è senz'altro il più "lontano" tra quelli del territorio di Anzola. Fino a qui dalla partenza, circa 5 ore.
Una breve pausa in questa giornata "nebbiosa" e proseguiamo l'escursione salendo lungo la traccia a monte dell'alpeggio che poi svolta in direzione nord, salendo a monte di una paretina, e ci si dirige verso la selletta posta sulla cresta tra le due sommità del Monte Crotta a circa 1880 m. che possiamo chiamare Passo di Crotta... qui ci affacciamo sulla Valle dell'Arsa dove scenderemo.
Dalla selletta si scende seguendo tracce di passaggio di animali, verso il sottostante pianoro posto a sud-ovest (dove troviamo in questa occasione, neve residua), e poi si continua nel vallone in direzione nord trovando alcuni segni di vernice blu, e si giunge al terrazzo dove si trovano i ruderi dell'Alpe Crotta 1632 m. da qui si potrebbe anche scendere al sottostante pascolo di Cassinei, ma decidiamo di proseguire sul versante ovest della cresta Crotta-Turi in direzione della remota Alpe Forcoletta.
Inizialmente il sentiero non è più visibile ormai soffocato dalla vegetazione, si traversa verso nord in leggera salita trovando una traccia di animali che porta verso un intaglio di una cresta laterale che scende dal Monte Crotta, scendendo dall'intaglio (appunto la Forcoletta...) si raggiungono i ruderi dell'Alpe Forcoletta 1660 m. situata al riparo sotto la paretina soprastante.
Dall'Alpe Forcoletta la lieve traccia prosegue la discesa traversando prima verso nord in una zona "imboscata" superando tre canalini, poi si raggiunge un prato dove la traccia si perde, continuando nella faggeta sempre verso nord si raggiunge un bivio presso un torrente, qui si segue il sentiero in discesa nel bosco che porta alla zona dell'Alpe Rosso 1397 m. alpeggio già visitato in un interessante giro precedente, dopo la visita dell'Alpe Camoi : Link.
Raggiungendo il bosco sottostante il prato dell'Alpe Rosso si trova l'evidente sentiero che scende superando alcuni canali giungendo al bel falsopiano prativo dell'Alpe Il Ballo (Alpe Bal) 945 m. scendendo al bosco sottostante si passa dalle baite inferiori ormai abbandonate, e infine sulla destra (nord) si arriva a incrociare la larga mulattiera del Sentiero Beltrami che con piacevole e panoramico percorso scende al poggio dell'Alpe Castello 730 m. da dove, prima sulla stradina e poi su sentiero, ritorniamo al parcheggio di Cortavolo.
Tempo per questo giro, circa 9 ore.
Giugno 2019 - Difficoltà EE
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