Una facile escursione nei dintorni dei torrenti Terzago e Vevera (che termina il suo corso nel Lago Maggiore); in verità lo spunto, la curiosità per questo percorso è stata la vista dei tempi riportati sui cartelli indicatori dello stesso... tempi indicati "al minuto", a esempio 1 ora e 56 minuti, 1 ora e 34 minuti...
Non ricordo di avere mai visto dei tempi indicati in questo modo, probabilmente chi li ha rilevati e/o ha preparato i cartelli, non conosceva le convenzioni usate normalmente in questi casi, e cioè l'arrotondamento ai 10 minuti (o anche ai 5 minuti nei tratti iniziali); per chi fosse interessato, un manuale operativo sulla segnaletica si può leggere su questo : file PDF .
Naturalmente il giro si può organizzare anche in altro modo (in questa occasione, sono partito a piedi da casa...), utilizzando magari il servizio di autobus di linea : Link; da Oleggio Castello si potrebbe proseguire su strade secondare verso Arona e ritornare con l'autobus, oppure con partenza e arrivo da Ghevio, salendo a Colazza a piedi oppure con l'autobus.
Escursione consigliabile nel periodo inverno-inizio primavera.
Cartografia : Mottarone 1:25 000 - Carta
Escursionistica Geo4Map (Link)
[A proposito di segnaletica, per coloro i quali la ritengono fondamentale, in montagna e magari anche nella vita, possono gradire questa nota citazione da "Il messaggio della montagna" di Reinhold Stecher :
"Come si gioisce quando nella nebbia si riesce ad intravvedere la tabella segnaletica! Si può guastare tutta la giornata per un errore di percorso e può succedere di dover rinunciare alla cima perché non è rimasto più tempo a disposizione.
Non si richiedono grandi requisiti ad una tabella segnaletica. Non occorre che sia bella; non è necessario che sia fatta con criteri artistici. Ma deve, questo si, corrispondere alle aspettative. Svolge la sua funzione, non stando in mezzo al sentiero, ma di lato.
Anche nelle strade della vita abbiamo bisogno di uomini che siano in grado di indicarci la via giusta. Uomini che ci rendono felici quando emergono dalla nebbia che ci avvolge e ci tranquillizzano illuminandoci. Ad essi ci rivolgiamo con fiduciosa attesa, analogamente a come si guarda alle tabelle segnaletiche di montagna. Questi uomini devono innanzitutto essere solidi e dritti nell'indicare la mèta.
Una segnaletica distorta conduce troppo in alto verso l'illusione oppure in basso verso la banalità. Questi uomini devono corrispondere al vero, cioè irradiare tranquillamente la verità indicando la direzione giusta per
mete che realmente valgono e che sono realisticamente raggiungibili. Dio ci salvi dagli utopisti, dai fantasiosi, dai manipolatori che si spacciano per guide."]
Si parte nei pressi del Palazzetto del Ghiaccio a Colazza, che si può raggiungere salendo da Piazza Milano sulla sinistra, ma naturalmente è preferibile salire alla Chiesa Parrocchiale includendo così una visita al paese; dalla Cappella dietro alla Chiesa e al Cimitero [foto 5], si va a sinistra costeggiando il Torrente Terzago e giungendo al pannello informativo.
Seguendo i cartelli indicatori poi si scende a Silvera (frazione del Comune di Meina), da dove si prosegue verso la piana di Ghevio, qui si traversa il Terzago (bivio per Invorio superiore) e il sentiero conduce al sottopassaggio della SP34 che porta al pianoro dove scorre il Torrente Vevera e dove passa l'autostrada A26 della quale naturalmente si ascolta il rumore del traffico, ma a parte questo, la zona è tranquilla.
Il percorso segnalato per un tratto si svolge sul versante sinistro orografico dell'autostrada, ma la stradina [foto 24], può
essere a volte "bagnata" e ai lati sono presenti i rovi... però questo tratto si può evitare continuando sul lato opposto dell'autostrada seguendo in parte il percorso del metanodotto.
Si passa sotto gli alti sostegni della A26 e costeggiando il Vevera si arriva a un bivio [foto 29], a sinistra si va direttamente a S. Eufemia (a destra si può allungare il giro andando prima verso Parruzzaro), e si arriva alla bella Chiesetta di S. Eufemia a cui segue un tratto su asfalto, prima lungo Via S. Eufemia che poi si immette in Via Monte Oleggiasco (l'antico nome di Montrigiasco...), qui cartello indicatore per Campagna (Arona).
Si segue Via Monte Oleggiasco verso Prato Grande dove il cartello riporta a seguire la traccia nei pressi del Vevera, in seguito la traccia si perde (qui probabilmente non c'era la possibilità di recuperare un chiaro percorso pedonale a causa della
antropizzazione del territorio), e l'ultimo cartello porta a traversare un prato fino al pannello informativo dove termina il percorso segnalato alla
periferia di Oleggio Castello (naturalmente è preferibile non traversare i prati in estate, calpestando l'erba... in questo caso conviene seguire la strada asfaltata).
Giungendo a Oleggio Castello si vede di fronte in alto, il Colle di San Martino con la sua panoramica Chiesa che si può raggiungere (da S. Eufemia, vale la pena continuare verso Oleggio Castello solo se si intende visitare appunto la zona della Chiesa di San Martino...).
[Una possibile alternativa (non verificata), potrebbe essere quella di seguire il sentiero per Campagna menzionato sopra, il percorso VA1 verso la zona del Lago San Carlo, e da lì continuare lungo la stradina sterrata che, passando da Monferrina (vedi cartina del Mottarone della Geo4Map), ritorna verso la zona di Via Valle].
A Oleggio Castello, si trova il "confine" geografico tra la Pianura Padana e il Vergante...
Dal pannello informativo del percorso seguito, si continua lungo Via Valle fino al ponte sul Vevera che si traversa salendo così alla Chiesa Parrocchiale di San Martino posta su un colle panoramico; qui (dopo una breve divagazione seguendo il Sentè d'la Costa che porta al ponte sul Vevera di Via Monte Oleggiasco), ritorno lungo il
percorso di andata a S. Eufemia dove proseguo lungo il percorso VA3 verso Montrigiasco (nel tratto iniziale si trova un bivio segnalato per la cascata di Incocco), si passa dalla Chiesetta della Madonna delle Grazie (ora sconsacrata e "riciclata" a uso turistico...).
Si sale così a Montrigiasco (frazione di Arona), e dopo la rituale visita tra le vie del paese, si segue la strada asfaltata per Ghevio fino al Monumento dei Partigiani dove traversa il percorso A6 per Dagnente; si segue la stradina trovando
poi un bivio non segnalato, dove sulla sinistra scende una stradina in parte imboscata e all'apparenza poco frequentata, con qualche scorciatoia si scende alla SP35 che si segue verso Ghevio (frazione di Meina).
Da Ghevio si sale alla soprastante Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta da dove si prosegue verso la Cappella di foto 87, qui si continua sulla destra e poco dopo si trova un sentierino sulla sinistra che sale di fianco a una recinzione, poi in una zona di terrazzamenti si incrocia la mulattiera che, sulla destra, riporta a Colazza.
Tempo per il giro descritto, circa 4 ore e mezza incluse le divagazioni.
Febbraio 2018 - Difficoltà T/E
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