Percorso impegnativo, su sentieri non segnalati e in parte scomparsi...
[Vedi anche la pagina : da Anzola al Rio Inferno]
Dalla Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo a Megolo di mezzo si segue una stradina asfaltata (cartelli indicatori) che porta a Cortavolo 350 m. in zona i ruderi di alcune baite, dove si può notare il caratteristico architrave in sasso tipico delle costruzioni Walser della zona di Ornavasso; su alcuni è stata incisa una croce; qui si trova la Cappella della Madonna della pace.
- Cortavolo è il punto di partenza/arrivo del Sentiero Beltrami.
Si segue la traccia che sale in diagonale sul fianco della montagna in direzione sud, con belle vedute sulla piana Ossolana e le montagne circostanti, verso il colletto boscoso che si vede circa 300 m. più in alto; il sentiero passa sotto alcune pareti rocciose e giunge al pianoro dell'Alpe Albarè 630 m. dove è presente la Cappella Madonna della Salet, rivolta verso la montagna (cosa inusuale...).
Da Albarè si segue il sentiero (ancora in buone condizioni) che con un lungo traverso sul fianco della montagna, superando un paio di canalini secondari (in alto, verso sud, si vede la dorsale boscosa della Cola d'Benin), raggiunge il Rio dell'Inferno; superato il primo riale si vede un bivio del sentiero, salendo a destra su una dorsale boscosa posta al centro della valle si arriva ai ruderi dell'Alpe Pianale ca. 650 m. posti vicino a una parete rocciosa e a una bella cascata.
Seguendo invece la traccia di sinistra si sale nel bosco in diagonale verso sud-est, poi si scende a superare un canale seguendo una cengia che richiede attenzione e si risale fino a una dorsale panoramica, la traccia continua a salire sulla destra (sud-est) lungo la dorsale, fino al largo pianoro della Cola d'Benin 843 m.
Da segnalare che il sentiero rappresentato sulla CNS del 1963 (che naturalmente per quanto riguarda il territorio Italiano, riporta quanto rappresentato dalle mappe Italiane...), non è rappresentato correttamente, non arriva alla Cola d'Benin da sud, bensì dalla direzione opposta).
Dall'alpe si segue la dorsale fin verso i 1000 m. di quota sullo spartiacque tra la Valle di Anzola e la Valle dell'Inferno; si continua la salita della dorsale che ora si orienta verso sud, giungendo a un colletto dove si trovano dei ruderi, in particolare proprio contro la parete rocciosa è presente una sorgente ed era stata costruita una specie di vasca di raccolta dell'acqua, siamo a Fontana Ragozza; qui si sale traversando sulla sinistra (est), per superare il salto roccioso, appena possibile si ritorna sulla dorsale e in seguito si raggiunge la quota 1310 m. dove si trova un cippo di confine tra il territorio dei Comuni di Anzola e Rumianca (quando era ancora comune autonomo), si continua ancora in falsopiano con bella vista verso la cresta Massone - Cima Scaravini, arrivando al pianoro con i ruderi della Cola d'Umenig 1338 m. poco più avanti sulla dorsale, si trova un altro cippo confinale.
Dall'alpe si scende nel bosco verso nord-ovest, si arriva poco più in basso a un colletto con dei ruderi, da cui ci si porta sulla destra seguendo la traccia che scende a tornanti nel bosco molto ripido; in seguito la traccia sembra scomparire e bisogna seguire i vecchi segni dei rami tagliati col falcetto, non si devono abbandonare questi segni e bisogna evitare di scendere direttamente verso il canale.
Il percorso continua con un lungo traverso verso destra (nord) e infine scende lungo una dorsale fino all'Alpe I Motti ca. 850 m. sotto le baite una traccia traversa verso destra verso un canale (quello che termina con la cascata vicino all'Alpe Pianale), la traccia è ben visibile, probabilmente era usata per recarsi all'acqua; dopo il canale la traccia scompare e bisogna cercare sempre i segni dei tagli, (non cercare di scendere subito, ci si trova sopra un salto roccioso...), in seguito quando si entra in un bosco più "tranquillo" si può scendere e si incrocia il sentiero percorso all'andata verso la Cola d'Benin, ritornando al canale sotto l'Alpe Pianale e poi ad Albarè e a Megolo di mezzo.
Tempo per il giro descritto 6/7 ore (se non si sbaglia nella ricerca dei sentieri... per giri di questo genere, portare la corda potrebbe rivelarsi utile...).
Difficoltà EE
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