Una visita in Val Troncone dove, particolarmente nel mese di giugno si può ammirare la rigogliosa vegetazione che caratterizza in particolare le zone medio basse e i versanti nord della valle, questo grazie anche alla presenza dell'acqua che scende, spesso impetuosa, dai vari versanti alimentata dallo
scioglimento della neve alle quote più alte.
In una giornata dalla tipica evoluzione estiva quando, dopo un inizio di mattinata abbastanza sereno, le nuvole inesorabilmente vanno ad avvolgere le cime e i pendii sopra i 2000 m. di quota; e allora, visto che non valeva la pena salire, la vista delle numerose e attraenti cascate che scendevano impetuose ha suggerito che l'escursione fosse dedicata proprio a loro...
Con Fiorenzo partiamo dal Lago di Antrona che, la mattina presto, si presenta ancora solitario e silenzioso, in attesa dell'arrivo dei turisti (a volte un
po' troppo rumorosi...), seguiamo l'abituale percorso che sale al Lago di Campliccioli (all'andata
quasi "invisibile" a causa della nebbia presente), dopo il lago incrociamo il bivio dove, sulla sinistra, scende il sentiero che giunge da Larciero e Lareccio (che seguiremo poi al ritorno), superato il Torrente Troncone sul ponte
si continua verso il pianoro dell'Alpe Casaravera e poi a Lombraoro inferiore (poco prima, un altro bivio con indicazioni per Lareccio, che seguiremo dopo il ritorno dalle cascate).
Intanto spicca sullo sfondo la grande cascata del Torrente Troncone, e a monte altre cascate scendono sopra alcuni nevai residui, poco dopo si trova un ultimo bivio dove, sulla destra, sale il frequentato sentiero per Cingino, continuiamo invece lungo il meno evidente percorso che continua nella valle salendo al secondo nucleo di ruderi di Lombraoro (in pratica, tutta questa vasta area e quella a monte della cascata principale, era l'Alpe Lombraoro...).
Il sentierino sale con bel percorso aggirando sulla destra (nord) il salto della cascata e infine si porta a monte della stessa nel bell'anfiteatro dell'Alpe Lombraoro circondato da alti versanti dai quali, uscendo dalla nebbia, scendono numerosi riali.
Si passa prima dal Baitino (costruzione riattata probabilmente ad uso del pastore, dove si nota il poco attraente "tetto" in cemento), e poi si sale il pendio tra i rododendri fioriti (i cui colori sembrano più "vivaci" del solito), in direzione dei ruderi dell'Alpe Lombraoro di sopra 1915 m. posta al (relativo) riparo sotto una parete. Fino a qui, dal Lago di Antrona, circa 3 ore.
A questo punto si può andare a vedere da vicino alcune delle cascate dei vari affluenti che confluiscono nel Troncone, naturalmente in caso di presenza dei nevai residui, occorre attenzione nel caso ci si voglia avvicinare ai bordi... Ridiscesi al Baitino proviamo a scendere sopra il salto della cascata principale, ma per avere una vista "utile" bisognerebbe affacciarsi proprio sul bordo del precipizio, con qualche rischio che non era il caso di correre...
Ritorniamo allora a valle lungo il percorso di salita, e quando il terreno lo permette, si può
anche traversare (su terreno veramente scomodo, tra la fitta vegetazione di rododendri, ontanelli ed erba (sembra più comodo arrivare
alla cascata lungo il versante destro idrografico del torrente), comunque vale la pena arrivare
a vedere da vicino la rumorosa e tumultuosa cascata del Torrente Troncone...
Piccolo video (e audio) della cascata...
Clicca sull'immagine per vedere il video su Vimeo...
(si aprirà una nuova finestra)
Tornati a Lombraoro inferiore e al bivio incrociato all'andata, seguiamo il sentiero segnalato per Lareccio (che si trova a poco più di 200 m. di quota più in alto), sentiero che inizialmente supera il torrente su due ponti di tronchi (si nota che i segni di vernice bianco-rossi sono stati rinnovate in tempi abbastanza recenti); traversato il pianoro la traccia conduce ad un canale che si risale per un tratto, poi si traversa sulla sinistra (est) e il sentiero prosegue la salita traversando nel contempo verso est.
Con percorso vario e piacevole tra i rododendri, mirtilli, i larici e anche alcuni tratti tra il Pino mugo, si prosegue con
qualche apertura panoramica sul versante opposto dove, tra le nebbie, si vedono le interessanti e più impegnative zone visitate l'anno precedente, poi, preannunciata dai vasti pascoli si giunge alla notevole Alpe Lareccio 1853 m che un tempo doveva essere un alpeggio importante, considerando il numero delle costruzioni presenti.
Proseguendo si passa presso una baita isolata e si continua in piano nel bosco con qualche spiazzo dove fioriscono gli Eriofori, superato un riale si arriva ai ruderi dell'Alpe Larciero 1770 m. dove il sentiero segnalato risale il versante per poi scendere con percorso
vario e interessante, verso il canalone del Riale della Torgna che si supera per continuare sul suo versante destro idr. raggiungendo infine l'incrocio col sentiero C21 che scende da
Valaverta, proseguendo la discesa sul più comodo sentiero si torna al Lago di Campliccioli e poi a quello di Antrona.
Dal bivio presso Lombraoro inferiore al bivio a sud del Lago di Campliccioli, circa 3 ore.
Tempo per questo giro, circa 8 ore (incluse le divagazioni).
Difficoltà E (EE per le divagazioni alle cascate).
Giugno 2020
immagini ↑→