A poca distanza da Domodossola, un luogo tranquillo e appartato (dove il telefono cellulare non è utilizzabile...), la Valle del Dagliano.
Racchiusa tra ripidi pendii e pareti rocciose verticali, una valle dove nella parte alta scorre il Rio di Variola, che più in basso diventa il Rio Dagliano.
L'accesso normalmente avviene dall'Alpe Pertus 1074 m. seguendo una bella mulattiera che traversa su una cengia il versante sud-est della valle. L'Alpe Pertus (Pertuso) si raggiunge solitamente seguendo la stradina sterrata che sale da Monteossolano, in questa occasione sono invece partito più in basso, dall'Oratorio del Dagliano, posto vicino al ponte che supera la forra del torrente.
Da Monteossolano 784 m. si segue il sentiero (cartelli indicatori), che prosegue in piano nella valle e giunge all'Oratorio del Dagliano 720 m. qui un sentierino (riportato solo sulla cartina IGM), traversa nel bosco e poi sale superando una condotta [foto 8], e dalle vicine baite [foto 9], si sale la dorsale dove si trova una discreta traccia che più in alto va a perdersi, ma in ogni caso, continuando a salire, si esce inevitabilmente sulla stradina sterrata che si segue per un tratto, poi a un tornante la si lascia per proseguire lungo il sentiero che porta all'Alpe Pertus 1074 m. in bella posizione panoramica sopra i precipizi della Valle del Dagliano, di fronte si vede la dorsale dell'interessante Costa di Agrello (visitata in precedenza, vedi questa pagina).
Dall'alpe si segue (cartello), la bella mulattiera che traversa sul fianco della valle, lungo il percorso si incontrano diverse baite quasi tutte abbandonate, si passa dalle Corti del Dagliano e sul versante opposto si vedono altre baite che si visiteranno poi al ritorno. (Dalle Corti del Dagliano, con percorso impegnativo e in gran parte senza sentiero, si può salire alla Cima Lariè, vedi questa pagina).
Proseguendo e avvicinandosi al torrente, si passa da Corte Maggetti e vicino alla presa d'acqua sul torrente, in seguito la valle si allarga giungendo nella zona de La Corte 1415 m. dove si trova l'unica baita ristrutturata della valle; proseguendo ancora e risalendo sulla destra si giunge sotto una parete dove si trovano alcuni spartani ricoveri.
In questa occasione, numerose le slavine presenti, alcune formano dei "ponti" che permettono di traversare il torrente (ne ho "collaudati" un paio, ma naturalmente non vi è mai la certezza della loro tenuta...), ritornati alle Corti del Dagliano (dove si trova un "vero" ponte che permette di traversare...), sul più soleggiato versante destro orografico, tra le baite abbandonate si trovano numerosi segni del lavoro e della vita del tempo passato...
Alle Corti del Dagliano si può seguire uno dei possibili percorsi alternativi presenti nella valle, dall'ultima baita posta verso valle, si segue un largo sentiero che traversa in piano, al suo termine sale un sentierino (a tratti poco visibile), sulla destra che percorre la faggeta che continua verso la Costa di Agrello (vedi questa pagina) che si raggiunge poco prima della quota 1356 m. dove si ha una bella vista verso Pertus e le lontane cime della Valgrande.
Per il ritorno si scende direttamente lungo la dorsale di fianco al roccioso versante che precipita verso il Dagliano (qualche bella apertura panoramica), fino ad incrociare il sentiero segnalato che passando dall'Alpe Agrello 1032 m. scende a superare il torrente sul ponte, poi di nuovo all'Oratorio del Dagliano e a Monteossolano.
E concludendo questo bel giro, scendendo lungo la mulattiera che da Monteossolano porta al Gabbio (fermata dell'autobus della Val Bognanco), un piacevole incontro, una bella volpe stava tranquillamente alle prese con le sue faccende, non accorgendosi della mia presenza, anche a causa del forte vento presente in quel momento...
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