Dopo la precedente visita sul versante destro orografico della Val Cavaione (partendo da Boccioleto: Link),
ritorniamo in zona per visitare il versante opposto, questa volta con partenza da Rossa (naturalmente i due versanti si possono anche visitare durante una sola escursione, ma volendo vedere i luoghi interessanti con calma, ed essendo nella stagione invernale con le giornate corte, fare due uscite è forse la cosa migliore...).
Link :
Comune di Rossa CAI Varallo : Sentieri dell'Arte
Con Daniela saliamo a Rossa 813 m. interessante località posta sul versante della montagna che culmina con la frequentata sommità del Pizzo Tracciora di Cervatto (Link); diverse possibilità di parcheggio a lato dei tornanti della strada che sale in paese (il posto è ben frequentato, al ritorno i posti auto erano praticamente tutti occupati...).
Da Rossa saliamo inizialmente lungo il classico percorso per il Tracciora, poco prima della Cappella della Madonna del Purgatorio, si segue
sulla sinistra la larga mulattiera (sentiero 401) che porta alla frazione Rainero 1075 m. dopo una visita al paesino con il suo Oratorio della Visitazione di Maria Vergine (ammirando la facciata completamente affrescata secondo l'usanza di queste zone), proseguiamo lungo il sentiero 399 che entra in Val Cavaione lungo un versante che inizialmente è rivolto piuttosto a nord, per cui in inverno si rimane all'ombra e si trova neve e gelo.
Traversando nella faggeta si raggiunge l'Alpe Prese 1185 m. e a 1218 m. l'Alpe Tu delle Rogge, mentre si vedono sul soleggiato versante opposto, le zone visitate durante la precedente visita; dopo i primi tranquilli canalini se ne raggiunge uno più marcato dove si deve traversare su una slavina (che si vedeva già da lontano), qui abbiamo messo i ramponi, non tanto per la slavina, ma per il tratto precedente dove la presenza di neve gelata e scivolosa consigliava appunto di premunirsi...
Superata la colata di neve, e finalmente usciti al sole, traversiamo (con percorso piacevole e interessante), il versante roccioso che si vedeva durante l'avvicinamento; in questa zona si trovano alcune balme, la Balma Dena (dove si vede anche una incisione che risale al 1813), poi il Balmel dal Pâri e altre due balme senza nome.
Si traversa ai prati dell'Alpe Sasso Maddalena 1298 m. (camminando lungo un "corridoio" recintato), di fronte il pendio innevato di Seccio, in seguito si raggiunge il canale che scende dalla soprastante Massa dei Ratei, anch'esso riempito da una slavina, superato il quale si scende ai prati dove si trova il panoramico Oratorio della Madonna del Sasso 1281 m. che si raggiunge aggirando l'alpeggio sulla destra e salendo un "gradino" roccioso (foto 69); naturalmente non era questo il percorso per giungere all'ingresso della Chiesetta, ma i proprietari dell'alpe hanno recintato i prati impedendo così l'accesso usuale... (sarebbe bastato lasciare uno spazio presso il bordo del prato a sud, così gli escursionisti potevano arrivare alla Chiesetta tranquillamente, senza "disturbare" i proprietari...).
Risaliti al sentiero, proseguiamo scendendo al bel pendio prativo dell'Alpe sull'Oro 1263 m. (dopo essere saliti per dare una occhiata ai soprastanti ruderi dell'Alpe Forno), naturalmente il toponimo Oro, come capita spesso anche in altre zone, dovrebbe essere inteso come orlo o bordo, riferito a un luogo vicino a un precipizio o sul bordo di un versante scosceso, e non riferito al metallo prezioso.
immagini ↑→
Dopo una sosta all'Alpe sull'Oro (dove inaspettatamente troviamo anche Daniela e Fiorenzo), ritorniamo seguendo la bella mulattiera (percorso 396) che traversa il versante a quote più basse rispetto al sentiero percorso all'andata; si arriva ai 1200 m. di Erbarosa dove si trovano tre Croci di antica fattura e una bella incisione sulla roccia: "Erba Rosa 1706"che ha ispirato la leggenda che si può leggere sul piccolo cartello di foto 6...
La mulattiera continua la discesa dirigendosi verso il cupo e spettacolare antro dove scende la cascatella
della Pissa del Cainin, si passa sul ponticello costituito da una putrella (se ne troverà un'altra in seguito), un robusto e ottimo sistema in caso di ponticelli non molto lunghi, comunque qui le slavine e le frane sono riusciti ugualmente a piegarla...
Si scende poi all'Alpe Boccaricciolo 1050 m. con diverse baite sparse lungo il versante, il cui nome è riportato su un piccolo cartello visibile sul muro di una baita (si nota che uno dei nuclei porta il curioso e singolare toponimo di "Moglie"...)
Interessante il piccolo nucleo di Pianelle, che si incontra prima di superare il canale dove si trova la seconda putrella, e poi si giunge alla Cappella e all'Alpe Riale del Cavallo 950 m. la Cappella è dedicata a San Carlo, ed era anche un luogo per la "posa", un momento di sosta durante il passaggio con i solitamente pesanti carichi che si portavano.
Più avanti si passa presso la bella cascata della "Pissa" (tipico toponimo Valsesiano), e poco dopo
si trovano due Croci di ferro nella roccia e un cartello (foto 33) che racconta un'altra "storia" di questi luoghi (questa sembra che abbia qualche fondamento di verità...).
Si arriva all'Oratorio della Madonna della Neve alle Giavinelle 849 m. che risale probabilmente al 1616 e che è "protetto" da un interessante
paravalanghe costruito sul versante boscoso sovrastante (foto 38); in seguito si passa dal bell'alpeggio del Fò Grande, e in questa zona si trova un bivio, proseguendo in piano si ritorna a Rossa lungo il percorso 396, mentre scendendo sulla destra si va alla frazione Oro di Boccioleto 757 m. che ancora non avevamo visitato, e naturalmente scegliamo questo percorso.
Poco prima del paese, la mulattiera passa a fianco di un muro nel quale erano stati ricavati degli abbeveratoi, a Oro arriva ancora un poco di sole, mentre si vede in Basso Boccioleto che rimane sempre in ombra, verso ovest svetta la suggestiva Torre delle Giavine; ad Oro da segnalare, oltre all'Oratorio della Madonna del Carmine, l'interessante Oratorio di San Pantaleone antecedente al 1600, internamente affrescato (in un modo che ricorda l'Oratorio di San Lorenzo al Seccio).
Da Oro infine, un'ultima risalita lungo la bella mulattiera riporta a Rossa, ed essendo il paese sviluppato diciamo "in orizzontale" lungo l'asse est-ovest, questo percorso permette di traversarlo quasi interamente, permettendo così di osservare alcuni angoli interessanti
della località.
Tempo per questo giro, circa 6 ore e mezza, incluse soste, divagazioni, e pause varie...
Gennaio 2020 - Difficoltà E
(EE in presenza di neve e ghiaccio).
immagini ↑→