Ritorno nel vasto territorio del Comune di Valduggia per proseguire la visita delle sue numerose frazioni, in questa occasione la zona interessata è quella a nord del Fenera, e precisamente la boscosa valletta dove numerosi piccoli affluenti danno origine al Torrente Sizzone che poi scende verso la pianura confluendo nel Torrente Agogna nei pressi di Cavaglio d'Agogna; un giro a bassa quota, Castagnola con i suoi 748 m. è il punto più "alto" del percorso.
In questa valletta ci sono probabilmente alcune delle frazioni più "piccole" di Valduggia, alcune delle quali sono ormai praticamente abbandonate, e il bosco avanza inesorabilmente fin quasi a "inglobarle" come è accaduto a Cavagliasche, che è l'unica frazione presente sul versante all'ovigo (in verità, trovandosi su una dorsalina secondaria, le baite erano comunque esposte al sole per un certo tempo); naturalmente anche qui come in ogni zona montana, buona parte degli insediamenti furono realizzati sui versanti maggiormente esposti al soleggiamento.
Il fitto bosco di queste aree, a volte già in non buone condizioni, è stato danneggiato severamente
dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2020, quando un notevole numero di piante sono cadute; fortunatamente grazie al lavoro di molti, nel corso del tempo molti percorsi sono stati
ripristinati altrimenti sarebbe stato impossibile visitare le frazioni più discoste...
Da queste parti eravamo già passati durante una precedente escursione visitando i famosi Taragn di Sorzano, l'anno precedente : Link.
Con Fiorenzo saliamo in auto da Valduggia a Castagnola (per Arlezze e Rasco), e dalla Chiesa di San Lorenzo seguiamo inizialmente la stradina che svolta a sinistra (è il sentiero 798 che va a San
Bernardo), poco più avanti si trova un bivio dove, sulla sinistra, si vede la lapide a ricordo dei due partigiani caduti a Cavagliasche nel 1944, e si prosegue lungo il largo sentiero del percorso 797 per il quale sono presenti solo saltuari "cartelli" indicatori; lungo il tratto iniziale fino alla zona del Molino Ciotino si possono trovare tratti in cui il percorso può apparire incerto, ma alla fine non ci sono particolari difficoltà di orientamento tenendo presente l'orografia del terreno
visibile sulle mappe (anche a esempio quella visibile su questa pagina di : al sciscion).
Il percorso traversa il variegato versante superando alcuni canalini, per tre dei quali erano presenti dei piccoli ponti, uno di essi è ancora in relative discrete condizioni (vedi la foto 14), e infine dopo circa 40 minuti dalla partenza arriviamo alla frazione Cavagliasche che appare sommersa dalla vegetazione, qui non sembra fossero presenti edifici a uso religioso; tra la vegetazione si intravedono
quasi solo dei ruderi, rimane un'unica fatiscente alta casa intonacata ma anch'essa è destinata a soccombere al trascorrere del tempo.
Districandoci tra le piante ci portiamo sulla sinistra dove troviamo una sorta
di camminamento tra la vegetazione, poi si continua verso nord-est percorrendo per un buon tratto la dorsalina di Cavagliasche sulla quale si trovano altri ruderi; in seguito si ritrova la traccia (e i segnavia) che porta a scendere poggiando sulla sinistra, e arriviamo alla zona della confluenza del Rio Palachina che scende dal Monte Ovagone, col Rio Sizzone che scende dalla zona di Castagnola.
Segue un interessante (e piuttosto freddo, almeno in questa occasione...) tratto dove si guada il torrente diverse volte, naturalmente in caso di molta acqua ci sarebbero dei problemi, ma credo sia un evento raro da queste parti, in questa occasione bisognava solamente stare attenti al possibile ghiaccio sui sassi, e si sbuca su una stradina sterrata (incrocio di vari percorsi) nel pressi dei ruderi del Molino Ciotino che si può vedere con una breve deviazione sulla destra.
Seguiamo in salita la strada sulla sinistra (sentiero 790) che passa sotto la casa di Bagiarelle che si intravede tra le piante in alto a destra (mentre il relativo cane a guardia lo si sentiva, allertato dal nostro passaggio, molto prima...); giungiamo poi presso la grande ex fattoria di Cà Versaiga dopo la quale a una curva della stradina si può salire sulla destra a un dosso che probabilmente è adibito ad "area feste" e che è uno dei rari luoghi da cui si ha una buona visione complessiva sulla valle che stiamo visitando.
Proseguendo si passa dalla grande Cà Giordano, una notevole costruzione (che riporta la data 1880), accolti dall'unico abitante, un gatto solitario, mentre in alto si vede la frazione Soliva che è il nucleo più importante della zona, ma prima di andarci saliamo (subito dopo Cà Giordano) sulla sinistra lungo un ripido sentiero che porta alle costruzioni inferiori (diroccate) di Cà Ciotino chiamata sulla mappa catastale Borgata Soliva di qua' dove si trova un bell'affresco, poi risalendo si passa dalle
costruzioni superiori che sono state riattate (questo certamente anche per la comodità della presenza della stradina
asfaltata che da Castagnola conduce a Soliva).
Ormai raggiunta la stradina la seguiamo in discesa verso destra per andare a visitare Soliva (Borgata Soliva di la') che si raggiunge nei pressi della grande casa padronale chiamata "la villa" mentre a monte si trova la Chiesa della Natività di Maria Vergine; un giro tra le vie del paese e poi scendiamo a
riprendere la stradina asfaltata che ritorna presso Cà Ciotino e poi prosegue traversando il versante, si sale poi a uno slargo dove si trova il cartello in legno che indica il percorso che scende a Sizzone.
Il largo sentiero scende nel bosco incontrando numerose piante cadute (grazie a chi ha provveduto a liberare il passaggio che altrimenti sarebbe stato veramente difficoltoso), e si arriva ai primi ruderi imboscati dove c'è anche una sorgente, della frazione Sizzone, più avanti oltre il cancello si trova una grande casa ancora in relative discrete condizioni e accanto, anch'esso in
buono stato, l'Oratorio di Santa Croce.
Lasciamo questo isolato e tranquillo luogo immerso nel bosco per risalire alla stradina asfaltata che continua a traversare il versante passando dalla frazione Fossetti e giungendo infine a Castagnola dove si conclude questa piacevole escursione.
Per questo giro circa 5 ore incluse le soste.
Difficoltà E - Gennaio 2022
immagini ↑→