Di nuovo (con Andrea), in Valle Strona per un'altra escursione sui sentieri, e verso gli alpeggi, del versante destro orografico della valle, tra Sambughetto e Forno.
Questo volta, lo "spunto" per questo giro è stata la notizia (saputa durante le precedenti visite, parlando con gli abitanti della zona), della presenza di un ponte di corde sullo Strona che permette l'accesso diretto all'Alpe Colpino dalla strada provinciale della Valle Strona.
Abbiamo così pianificato un giro che permettesse di passare dagli alpeggi ancora non visitati, cercando anche vecchi sentieri (tra cui quello iniziale, da Oro di Testa e Benna, di cui non vi era la certezza...).
- Nota : il Ponte di Colpino (da noi così "battezzato"), in verità si presenta poco rassicurante al primo sguardo... le assicelle trasversali in legno paiono alquanto "datate" e logore, per cui chi decide di utilizzare il ponte, lo fa a proprio rischio e pericolo...
La partenza avviene dalla Strada Provinciale della Valle Strona tra Marmo e Rosarolo, si vede una apertura nel guard rail poco prima di un'altra interruzione dello stesso per la presenza di una roccia [foto 1], si trova un piccolo spiazzo a lato della strada nelle vicinanze (un posto macchina), ma è preferibile e consigliabile parcheggiare più avanti presso Rosarolo...
Dal guard rail scende un sentierino verso il torrente e il ponte (naturalmente lascio andare avanti Andrea per il "collaudo" dello stesso...), poi si traversa a sinistra salendo a un bivio (non segnalato), a destra si sale a Colpino ( dove passeremo al ritorno), si continua invece sulla buona traccia a sinistra che porta ad un ponticello in legno sul Rivo Colpino (toponimo ricavato dalla Mappa Rabbini, rio formato dall'unione tra il Rivo della Giumenta e un torrentello laterale), il sentiero sale poi ai prati dell'Alpe Oro del Testa 837 m. (Orlo di Testa secondo altre mappe).
Avendo ipotizzato la presenza di sentiero che collegava Oro del Testa all'Alpe Benna (un tempo, gli alpeggi erano tutti collegati tra di loro da una fitta rete di sentieri, non tutti segnati sulle cartine...), traversiamo verso sud trovando segni di taglio col falcetto che incoraggiano a proseguire, a tratti si riconosce anche una traccia di sentiero, si passano un paio di canali poi i tagli scompaiono, ma il percorso non presenta particolari problemi e si trovano anche dei gradini che confermano la presenza del vecchio sentiero, poi in breve si sale alla dorsale dell'Alpe Benna, che è formato da alcuni gruppi di baite, il primo dei quali è Sasso Faucino 945 m.
Scendendo per un tratto la dorsale verso est, si giunge a un pianoro (si trova prima una piazzola sostenuta da un muretto), e sulla destra (sud), si vede una interessante grotta con due ingressi (dall'aspetto un po' "pericolante"...), è possibile che da questa derivi il toponimo Sasso Faucino...
Dalle baite si traversa in salita verso ovest giungendo al nucleo di Damese, saliti all'edifico posto più in alto, si trova una discreta traccia che continua verso ovest, poco dopo si vedono in basso a sinistra, le baite di Benna sotto e si arriva all'Alpe Benna, già visitata durante i precedenti giri in questa zona.
Da Benna si segue il sentiero segnalato che porta alla baita dell'Alpe Ruspò (qui, come la settimana precedente, sosta con caffè offerto dal gentile e cordiale padrone di casa...), si continua poi la salita e al bivio (non segnalato), si segue l'evidente traccia sulla destra fino a un colletto sulla dorsale che poi prosegue verso ovest, verso la cima del Sasso Respore.
(Il percorso, fino al colletto, è anch'esso segnalato dai classici segni di vernice bianco-rossi, che qui però terminano... l'ipotesi è che questo tratto sia stato segnalato per errore... il percorso corretto traversa più in basso verso la cengia attrezzata con una cordina...).
Dal colletto, traversando sul versante nord, si nota un sentierino che traversa appunto su questo versante, seguendolo si giunge su uno sperone panoramico [foto 43], in basso si vede la baita di Mazoia (sulle cartine questo alpetto non è nominato).
Allo sperone il sentiero sembra scomparire, si traversa comunque il ripido versante (sconsigliabile con terreno ghiacciato), e si giunge su un colletto posto a ovest del Sasso Respore, dove arriva anche, dall'altro versante, il sentiero segnalato che passa dalla cengia attrezzata.
Qui decidiamo di salire la crestina che porta alla panoramica cima del Sasso Respore 1338 m. bella vista verso nord in direzione dell'Alpe Francesca e del Monte Forcolaccia, e anche verso la Scaravini e il Massone.
Ridiscesi al colletto posto a ovest, si segue il sentiero "ufficiale" che abbandoniamo poco dopo la cengia con la cordina per risalire al colletto posto a sud, si segue la traccia sempre verso sud aggirando uno sperone roccioso e poi si segue il sentiero non segnalato (e non riportato sulle cartine), che scende con numerosi tornanti sul ripido versante nord, nel bosco.
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