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Alpi Sarvei, Sasso Cassina, e la cima della Razzarola...


 Valbella superiore, La Rivaccia, Cros Grand, Alpe Sarvei, Alpe Sasso Cassina, la Piova, Razzarola, Colmetto di Cevia, sentiero 580 della Valbella ...

 

 Dopo qualche tempo ritorniamo nella sempre affascinante e stimolante Valbella, per una escursione da tempo in programma verso due alpetti che avevamo visto solo da lontano, Sarvei e Sasso Cassina, e la salita del versante sud-ovest della cima della Razzarola, montagna che si presenta piuttosto imponente se vista dal versante della Valbella...

sulla Razzarola...
sulla Razzarola...

 Con Andrea partiamo da Valbella superiore seguendo il percorso del sentiero 580 che inizialmente presenta due guadi del torrente (in questa occasione notiamo che l'acqua è presente in maggiore quantità rispetto alle visite precedenti, certamente a causa delle temperature elevate che fanno sciogliere la neve in alto) dopo il secondo guado si continua per un tratto lungo il sentiero segnalato e poi lo si abbandona per salire direttamente il canale del Cros Grand (senza cercare l'inizio del vecchio sentiero, perchè da informazioni avute sembra fosse praticamente scomparso già da qualche decennio).

le fasce rocciose da superare... (teleobiettivo)
le fasce rocciose da superare... (teleobiettivo)

 Salendo nel canale o nei suoi pressi si lascia sulla sinistra il solco del Rio di Sass Cassina e proseguiamo nel canale di destra arrivando al grosso masso di foto 5 dove saliamo il versante sulla sinistra raggiungendo la traccia del vecchio sentiero (si vede anche un muretto, unico manufatto trovato in questo tratto), si continua la salita traversando un canalino laterale e si arriva ai ruderi dell'Alpe Sarvei 1213 m. (dalla partenza, circa 1 ora); dai ruderi continuiamo in discesa ritornando al canalino precedente e traversiamo verso la crestina rocciosa che separa la zona di Sarvei da quella di Sasso Cassina, raggiungendo una selletta che sembra essere l'unica possibilità per traversare.

 Dalla selletta 1175 m. scendiamo e traversiamo il versante (non abbiamo trovato tracce evidenti della presenza di un vecchio sentiero) ci dirigiamo verso l'evidente selletta boscosa (già individuata durante un precedente giro), risaliamo e si arriva ai ruderi dell'Alpe Sasso Cassina 1160 m. dove erano presenti almeno tre costruzioni, qui saliamo al vicino sperone da dove si ha una buona visione panoramica delle zone circostanti, in particolare (foto 26) il versante da risalire verso le fasce rocciose che dovremo superare.

la bella Valbella...
la bella Valbella...

 Proseguiamo la salita lungo la dorsale boscosa, più in alto si passa su una giavina (qui, guardando in alto nel cielo, si vedeva una coppia di probabili aquile che volavano in cerchio...) e raggiungiamo così la grande parete della Piova nominata dal Ravelli riguardo un percorso che da Sasso Cassina saliva e traversava sul fianco della Razzarola verso il Colmetto di Cevia); andiamo verso la parete e la costeggiamo salendo sulla sinistra fino a una selletta dove ci si affaccia sul versante nord (dove naturalmente troviamo anche la neve, siamo pur sempre in inverno nonostante le temperature miti), qui saliamo tra la vegetazione la crestina fino a sbucare di nuovo al sole raggiungendo il tratto forse più interessante del percorso dove si traversa lungo una cengia erbosa posta sotta un'altra parete rocciosa, un traverso esposto, ma le condizioni del terreno erano buone.

 Arriviamo a un versante roccioso (foto 50) che sembra sbarrare la strada (qui si potrebbe comunque salire direttamente arrampicando sulle roccette), fortunatamente troviamo una sorta di placca rocciosa (foto 49) esposta che permette di continuare la traversata, un breve tratto in discesa e troviamo ancora un altro ostacolo, una lunga fascia rocciosa che bisogna superare, vediamo un paio di possibilità per sormontarla e alla fine saliamo lungo una breve cengetta rocciosa che porta ai più tranquilli pendii superiori.

passaggio aereo...
passaggio aereo...

 Raggiungiamo sulla sinistra la crestina in parte innevata che sale verso la cima, mentre il panorama si apre sempre più sulle montagne circostanti (oltre alla cresta che dal Castello prosegue verso la Cima di Rondo, spicca naturalmente il dirimpettaio Monte Capio, la cresta divisoria con la Valle Strona e le affascinanti crestine della sottostante Valbella), mentre notiamo che sulle lontane pianure persistono le nebbie incontrate la mattina presto sulle strade che portavano in Val Mastallone.

bel panorama salendo alla Razzarola...
bel panorama salendo alla Razzarola...

 Salendo aggiriamo sempre sulla destra l'ultima paretina rocciosa, in questo tratto vediamo sulla destra un nutrito gruppo di camosci (almeno una ventina) che alla spicciolata scendono in Valbella dalla cresta soprastante... e si arriva infine sulla sommità della Razzarola (o Rusarola) 1714 m. da dove proseguiamo, prima di scendere, alla vicina cima sud (dove si trova una Croce), vale sempre la pena venire qui anche solo per la suggestiva vista sulla sottostante cresta che scende verso la Cima di Locce...).

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 Scendiamo lungo il sentiero che porta al Colmetto di Cevia 1500 m. da dove torniamo in Valbella seguendo il percorso del sentiero 580 (inizialmente non visibile a causa della presenza della neve e dell'assenza di tracce), superato il guado continuiamo sulla neve ancora per un tratto prima di entrare nel caratteristico bosco di conifere presente in questa zona; passiamo dai ruderi di Pianaccia, poi dall'Alpe Cevia bassa (i ruderi superiori sono chiamati Ca' di Moini , dove notiamo i resti delle sottili piode del tetto di una costruzione, cosa non molto frequente nei giri fatti in passato in queste zone...
la bella crestina che scende alla Cima di Locce...
la bella crestina che scende alla Cima di Locce...
 Scendiamo al grosso nucleo delle costruzioni inferiori di Cevia bassa da dove si continua il traverso lungo il sentiero che, superato un canale laterale, diventa poco evidente probabilmente anche a causa della scarsa frequentazione, arriviamo così ai panoramici ruderi di Catcuraa (dove eravamo già passati in precedenza salendo verso la cresta del Castello), poi si scende a Pissole e al guado del torrente della Valbella dove si continua lungo il traverso in salita che conduce ai Selletti (traverso percorso ormai varie volte, ma alla fine non è mai noioso vista la brevità e la salita poco ripida).
la Razzarola e l'Alpe Cevia bassa...
la Razzarola e l'Alpe Cevia bassa di mezzo...
 Dai Selletti ci aspetta l'usuale ripida discesa con tratti scomodi a causa del terreno instabile (sassi nascosti sotto le foglie), ma in questa occasione l'ambiente era molto gradevole per la presenza della luce del sole prossimo al tramonto (tramonto che vediamo poi vicino alla caratteristica cima del Miarel, un'altra delle interessanti zone visitate in Valbella...).

 Ripassiamo presso il canale del Cros Grand chiudendo così l'anello, e proseguiamo passando da La Rivaccia dove, poco prima delle baite notiamo una interessante incisione a lato del sentiero (che c'era sempre sfuggita durante le visite precedenti, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire...), e infine dopo gli ultimi guadi torniamo a Valbella superiore dove, vista la giornata festiva, troviamo aperta per la prima volta la porta della piccola Chiesetta.

 Per questo giro, circa 8 ore incluse soste e divagazioni.

 Gennaio 2023. Difficoltà EE con alcuni passaggi esposti.
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incisione presso La Rivaccia...

incisione presso La Rivaccia...

traverso in ambiente suggestivo...
traverso in ambiente suggestivo...
in Valgrande...  ← in Valgrande

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