Ritorno nella sempre suggestiva e affascinante Valle Antigorio per completare un progetto in programma dal lontano 2018, un percorso seguito dai cacciatori (quelli di una volta...) ma anche dagli animali che traversavano lungo una ardita cengia il versante destro idrografico del profondo canale del Rio Usella; questa è l'occasione giusta nonostante le previsioni non siano ottimali (qualche piovasco a partire da metà giornata, ma il giro dovrebbe essere breve...) per profittare del periodo in cui l'acqua nei canali non è presente in quantità tale da creare problemi per i guadi; una escursione resa più interessante, come sovente è accaduto in passato, con anche il "ritrovamento" non previsto di un alpetto misconosciuto...
(Le prime 4 immagini della galleria sono state raccolte durante precedenti escursioni quando, come al solito, si cercava di "studiare" la zona interessata per capire il da farsi...).
Con Andrea partiamo dal ponte pedonale sul Toce poco dopo l'abitato di Passo, giunti "sull'altra sponda" continuiamo per alcuni metri verso valle e sulla sinistra si vede il "segnavia" del metanodotto che indica il punto in cui si sale l'inizialmente intricato versante per poi ritrovare il vecchio sentiero che sale a La Fraccia (percorso più diretto rispetto alla stradina della cava, un sentiero che, come già scritto, meriterebbe di essere mantenuto).
Un breve tratto sulla sterrata della cava e poi presso il cartello di foto 12 si sale sulla sinistra lungo il percorso segnalato G12 per l'Alpe Groppo, inizialmente si sale nei pressi del ciglio di cava, ma in breve ci si immerge nel caratteristico e affascinante ambiente della Valle Antigorio dove le rocce sono preponderanti, come il
grande blocco di foto 14 che è sempre piacevole da rivedere...
Saliamo passando nelle vicinanze del nucleo principale di Nascina (Nessina sulle mappe odierne) e traversiamo verso il canale del Rio di Nessina al quale si accede lungo una cengia, passaggio ormai percorso varie volte ma rimane sempre piacevole e suggestivo, traversiamo poi in salita nel bosco fino a un bivio dove il percorso segnalato sale sulla sinistra, continuiamo invece traversando sulla destra entrando nel canale, più avanti la traccia quasi scompare nascosta dall'erba, ma senza problemi si arriva al canale del Rio del Groppo che, quando l'acqua presente è poca non presenta difficoltà, altrimenti può essere problematico superarlo.
Guardando in basso e poi anche in alto, si comprende che questo è l'unico punto in cui si può traversare il canale; intanto sul versante opposto della Valle Antigorio si vede la zona di Salecchio che è già al sole, tutto un "altro mondo" rispetto alla zona in cui ci troviamo, alla fine la montagna offre percorsi adatti per tutti i gusti e capacità...
Proseguendo entriamo in un tranquillo bosco seguendo una evidente traccia di sentiero che fa ben sperare per il seguito, ed ecco che a 1260 m. troviamo i ruderi di un alpetto inaspettato, Saa Scattin (Saa significa cengia e Scattin era riferito al cognome del proprietario), procediamo lungo questa "cengia" boscosa sorretta dalla grande parete sopra la zona della cava, cengia che guardando dal fondovalle appare meno larga di quello che è in realtà; più avanti troviamo un altro piccolo rudere e continuiamo la traversata lungo una lieve traccia che poi quasi scompare.
Continuando sempre più o meno in piano arriviamo vicino al termine del versante boscoso e a queste quote si capisce che non si può continuare, e allora saliamo fin verso i 1350 m. trovando il punto giusto (foto 37) e più avanti arriviamo finalmente all'inizio dell'agognata cengia; sulla sinistra sale l'alta parete rocciosa un poco strapiombante, mentre in basso non si vede la parete sottostante e perciò non si ha la percezione esatta dell'ambiente in cui ci troviamo, ma avendolo visto da lontano ne siamo ben consci...
Traversiamo vicino alla parete lungo una vaga traccia di animali, poi si passa in un tratto in cui la vegetazione arborea si dirada e dove si vede sulla destra l'inizio dello scivolo roccioso, qui ben si comprende dove ci si trova; raggiungiamo così il ripido canalino del Rio Tallarice e sul versante opposto si vede il tratto successivo da raggiungere (passaggio obbligato), il canalino è quasi asciutto e non presenta difficoltà, naturalmente in presenza di acqua le cose sarebbero diverse...
Traversiamo sul versante opposto incontrando il tratto forse più impegnativo del percorso, il versante è piuttosto ripido e aggiriamo un traverso su roccette salendo sulla sinistra grazie alle radici presenti, per poi scendere dall'altra parte utilizzando la corda per maggiore tranquillità, in seguito il percorso diventa un poco più "tranquillo" e proseguendo
troviamo anche un muretto e poi una piazzola (forse una carbonera) ennesima testimonianza che ai tempi
nessun luogo era mai così scomodo da non poter essere utilizzato in qualche modo...
Su terreno più aperto arriviamo nelle vicinanze del profondo canale del Rio Usella e cerchiamo una possibilità per traversare raggiungendo una delle cenge erbose che si vedono sul
versante opposto, ma la cosa non è possibile e allora saliamo il versante con percorso vario e interessante fino al punto in cui si vede la possibilità di traversare il primo dei due scolatoi presenti, passiamo in mezzo a due larici che possono fare da riferimento nel caso improbabile che qualcuno voglia passare da queste parti e infine traversando in leggera salita raggiungiamo il poco evidente percorso segnalato G10 che scende dall'Alpe Groppo.
Seguiamo il sentiero segnalato che passa da Busin di sopra dove si trova un poggio che permette di dare un'ultima occhiata alla cengia boscosa percorsa, e mentre a tratti cade una leggera pioggerella (come da previsioni), scendiamo passando dagli altri nuclei dell'Alpe Busin, poi dai Bochi e La Brusata arrivando di fronte a San Rocco che però non raggiungiamo (lì ci fermeremo poi al ritorno per la rituale sosta al Panevino...), continuando invece lungo il tranquillo versante sinistro idrografico del Toce ritorniamo al ponte pedonale e a Passo.
Per questo giro, circa 7 ore.
Luglio 2023 - Percorso impegnativo.
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