Nel dicembre 2015 di passaggio sulla Punta dell'Usciolo in direzione della Ronda (vedi questa pagina), guardando verso nord-est si poteva ammirare una bella e lunga cresta che emergeva alla luce dalla sottostante ombra invernale, e naturalmente è subito entrata nella lista (ormai troppo lunga...), delle "cose da fare"...
La cresta nord-est della Punta dell'Usciolo rimane in gran parte nascosta alla vista, ed è poco appariscente guardando dalla piana Ossolana (la si può notare parzialmente dalla zona di Premosello), in realtà è molto lunga, e anche piuttosto variegata rispetto a esempio alla lineare cresta del Ventolaro salita in precedenza (link); per questa salita bisogna tenere conto anche del dislivello, sono quasi 2000 m.
Come per la visita alla zona di Taià di Villa (link), sono arrivato in zona con i mezzi pubblici, e questo ha dilatato ulteriormente i tempi di questo lungo percorso.
[Giungendo in zona con i mezzi pubblici, è difficile arrivare la mattina presto ai paesi sul versante opposto a quello dove transita la linea ferroviaria Milano-Domodossola, allora una possibilità, è quella di partire "da lontano"... da Vogogna ci si porta verso la "passerella" e subito dopo si segue la strada sterrata sulla sinistra (non si supera il successivo canale), che traversa la piana con percorso piacevole e tranquillo, poi supera su un ponte il canale e giunge a Rumianca (da Vogogna a Rumianca, circa 40 minuti].
Da Rumianca, il percorso per giungere all'inizio della dorsale boscosa che precede la cresta vera e propria, è lo stesso seguito durante il giro con obiettivo la visita dell'Alpe Tavano (vedi questa pagina) :
Da Rumianca, possibilità di parcheggio a esempio vicino all'Oratorio di San Marco, ci si porta verso la montagna lungo Via delle Alpi imboccando la stradina all'inizio asfaltata, che sale con diversi tornanti verso Pianezzo dove arriva la condotta dell'acqua prima della discesa verso la piana ossolana.
Si passa da Frasnè e poi intorno ai 570 m. a una curva poco dopo una baita posta sulla sinistra, si segue un sentierino che traversa e poi scende verso I Agalit, in basso a sinistra si vede una baita ristrutturata, a monte invece un rudere, si segue il sentiero che sale a monte del rudere e poi traversa in piano entrando nella profonda gola scavata dal torrente.
Passato un ponticello si scende al Rio Arsa intorno ai 560 m. qui un tempo era presente un ponte (se ne vedono i resti sulle sponde), ancora riportato sulle mappe, ma sono ormai decenni che non è più presente... comunque il passaggio del torrente normalmente non presenta difficoltà.
Giunti sul versante opposto si segue il sentiero in gran parte sempre ben visibile che sale traversando nel contempo verso la Valle del Rio della Porta, si passa dai ruderi dell'Alpe Arsa, in seguito si incrocia la condotta dell'acqua e si continua arrivando ai prati de Il Motto ca. 1100 m. si segue il sentiero che sale verso Bongiol sul versante sinistro idrografico del torrente per un breve tratto, poi lo si abbandona per salire nel bosco sulla destra, la traccia riportata sulla cartina in pratica quasi non si trova più, ma non ci sono problemi di orientamento, basta salire il ripido bosco che porta ai prati (in parte ormai invasi dalle felci) dell'Alpe sasso Grande 1375 m. dove due imponenti aceri riparano le baite dal sole.
Si sale alla dorsale dove si trova un sentierino (sono presenti anche dei tagli), che facilita il piacevole percorso su questa panoramica dorsale fino alla selletta a ca 1830 m. dove traversa il sentiero segnalato che dal versante de La Balma si porta verso l'Alpe Pian Lago; qui inizia la parte impegnativa della cresta.
Si trovano diversi tratti dove si arrampica sull'erba e/o aggrappandosi agli arbusti, e numerosi passaggi esposti, nei tratti più "tranquilli" si incontrano rassicuranti tracce di passaggio degli animali; lungo il percorso e fino alla salita conclusiva verso la cima, ho visto solo due o tre possibilità di "uscita" dalla cresta, da alcune bocchette dove si trovano dei ripidi pendii che scendono sul versante sud-est...
Durante la salita, guardando in basso verso nord-ovest si vedono i ruderi dell'Alpe Tavano, visitata in un giro precedente, forse l'alpe meno conosciuta della Valle dell'Arsa...
Prima della salita finale, si passa dal tratto più "suggestivo" del percorso, un ultimo aereo sperone con il suo alberello sospeso, e una ardita spaccatura nella cresta rocciosa... [foto 41 e 42]; sul versante ovest della cresta si possono vedere alcune bancate rocciose, inusuali in queste zone.
Seguendo le tracce degli animali, un'ultima salita porta sulla cresta di "confine" con la Valle Strona, pochi metri verso sud e si giunge sulla Punta dell'Usciolo 2187 m.
Vista la lunghezza di questo giro, per il ritorno a valle non sono andato a cercare percorsi "strani"... sceso al Lago di Ravinella ho seguito all'inizio il percorso segnalato del Sentiero Beltrami che scende nella valle (in questa occasione allietata dai rododendri fioriti), passando dall'Alpe La Balma e poi da Bongiol; giunto al bivio segnalato, lascio il sentiero principale che traversa il Rio della Porta, per continuare in leggera discesa sul versante sinistro idrografico del rio (nota : i tempi riportati su alcuni cartelli posti in queste zone sono poco veritieri...), e si ritorna all'Alpe Il Motto.
Scendo lungo il percorso seguito in salita fino alla condotta, qui decido di percorrerla traversando così tutto il versante della zona di Taià di Villa e dintorni (qualche tratto esposto, attenzione ai buchi...); giunto nella valle del Rio Arsa proseguo lungo la condotta fino al Bacino, poi a Pianezzo e a Rumianca lungo la stradina.immagini ↑→