La vita dell'alpigiano era caratterizzata da due eventi importanti nel corso dell'anno, quando si saliva in primavera o all'inizio dell'estate (a seconda della quota), con gli animali all'alpe (caricare l'alpe), e naturalmente il percorso contrario in autunno (scaricare l'alpe).
Oltre gli animali bisognava naturalmente portare attrezzi e tutto quello che era necessario per il lavoro e la vita quotidiana in quota, un tempo tutto veniva portato dai muli o dagli asini e anche sulle proprie spalle.
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In questa occasione abbiamo accompagnato Marco che saliva con le sue capre all'Alpe Pra Redondo per trascorrervi i mesi estivi.
Ora le condizioni di vita all'alpe sono forse meno dure di un tempo, ma il lavoro da fare è sempre lo stesso, e richiede un impegno costante tutti i giorni della settimana...
Dopo i lunghi mesi invernali trascorsi in stalla, le capre, che già di per
sé credo siano più difficili da governare rispetto alle pecore, quando iniziano il cammino verso l'alpe sono naturalmente attratte e distratte dall'ambiente circostante, in particolare da tutto ciò che è commestibile (le capre mangiano di tutto...), e allora bisogna darsi da fare per evitare che si disperdano.
Le più giovani sono anche intimorite dall'acqua corrente dei ruscelli che non avevano ancora visto; ma poi in seguito, complice anche la stanchezza, diventano più tranquille... con gli animali, che hanno altri ritmi, la salita richiede più tempo di quello che normalmente si impiegherebbe.
Del gruppo facevano parte anche tre piccoli capretti che, non in grado di salire a piedi, hanno viaggiato comodamente sul furgone (vicino al trasportino per il gatto...).
La partenza è avvenuta nelle vicinanze della Fonte Carlina, dove è disponibile un'ottima acqua oligominerale, e si sale nel bosco passando da Piatè 345 m. e dalla zona dell'acqua minerale a 590 m. per giungere a Pra Redondo (Pro Redond) 940 m.
Dopo una pausa all'alpe, per il ritorno si è seguito un altro percorso (più lungo ma più comodo), che prima traversa in direzione opposta verso sud-est nel bosco, lungo il percorso si posso vedere anche qui le trincee della Linea Cadorna, poi scende a Viggiona da dove si imbocca una bella mulattiera che arriva a Molineggi superando su un ponte il Rio Molinetto, i toponimi fanno capire che in questa zona erano presenti dei mulini, uno dei quali è stato conservato in una casa privata, e che si è potuto visitare; poi si passa de Solivi e si ritorna a Cannobio.
Maggio 2012
link : Fonte Carlina
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