Dal versante ovest - Difficoltà EE/F
Val d'Ossola > Valle Antigorio > Val Formazza > La Frua.
Il Pizzo Tamier è una "cima rocciosa poco appariscente" (come recita la Guida dei Monti d'Italia), posta a sud del più rinomato Basodino; la salita dal versante soprastante il Lago Nero, è una escursione di interesse prevalentemente ambientale, se si trova una bella giornata (come in questa occasione), si può ammirare un notevole panorama (grazie naturalmente anche alla presenza del Lago Nero, che è uno dei più bei laghi Ossolani).
Il percorso indicato dai segni di vernice costeggia il lago e sale poi tra le pietraie raggiungendo un colletto sulla cresta ovest del Pizzo Tamier, qui il sentiero segnalato scende sul versante opposto e traversa verso il Tamierpass; si continua invece salendo sul versante di fianco alla cresta, cercando più in alto i nevai che permettono di procedere più "comodamente" rispetto alle fastidiose pietraie.
In seguito decidiamo di raggiungere la cresta (più panoramica), da dove verso sud-est si vede il Tamierpass, il bel Pizzo Mèdola e a destra il versante che scende a Canza, in lontananza si vede il profilo del Pizzo Bìela, salito la settimana precedente (però nella nebbia... link); si prosegue lungo la cresta passando dal pannello del ripetitore, puntando alla selletta tra l'anticima 3065 m. e il Pizzo Tamier (l'anticima, si presenta molto slanciata, vista da dopo la selletta... foto 32), e in breve si giunge sul Pizzo Tamier 3087 m. di fronte la cima sud del Basodino e la sua bella cresta est.
Una breve pausa sulla cima (mentre le nuvole iniziavano a nascondere il versante Svizzero), e per il ritorno, non volendo rifare lo stesso percorso, decidiamo di scendere direttamente verso ovest puntando alla dorsalina tra le quote 2535 m. e 2646 m. a nord del Lago Nero; il primo tratto sull'instabile pietraia è poco piacevole, ma più in basso il terreno migliora; bisogna traversare due canali per i quali è necessario "indovinare" i punti di accesso, il cui percorso richiede attenzione.
In basso si passa in una zona con interessanti conformazioni rocciose (e anche qualche bella fioritura...), infine si raggiunge la facile dorsale che in breve riporta al Lago Nero (in verità, in questa occasione, le dominanti di colore osservate, renderebbero più appropriata la denominazione "Lago Blu"...). Alla fine, il percorso di discesa ha richiesto più tempo rispetto alla salita, questo anche per le numerose pause fotografiche, e per gustarsi con calma la bella giornata...
Alla fine, questo percorso di discesa, anche se interessante, non si può obiettivamente consigliare... (da escludere in caso di scarsa visibilità).
Dal lago Nero, ritorno alla cascata del Toce lungo il percorso seguito in salita (non ci sono indicazioni relative al Lago Nero sui cartelli lungo il percorso da La Frua all'Alpe Ghighel...).
Tempo per questo giro, circa 9 ore e mezza.
Agosto 2017
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