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Pizzo di Corte Cerino...


     Pizzo di Corte Cerino 2168 m.



 Crodo > Baceno > strada per il Devero > ponte ad arco.

 

 Ritorno nella bella zona di Brumei (dopo la precedente visita alla Pizzetta di Brumei, vedi questa pagina), per salire la cima posta sul versante opposto del fornale, il Pizzo di Corte Cerino.

Pizzo di Corte Cerino...

 Sommità apparentemente non frequentata, si presenta come una cima appuntita guardando dalle baite di Esigo, mentre diventa una bella cresta frastagliata avvicinandosi dal suo versante sud-ovest (versante salito in questa occasione), invece sul versante della Val Bondolero scendono colate di blocchi di roccia in parte ricoperte dai rododendri.

 - Toponomastica della zona...

 Sulle cartine "ufficiali" e anche sui cartelli in loco, sembrano ci siano degli errori rispetto ai reali toponimi... il nome della Pizzetta di Brumei e del Pizzo di Corte Cerino sono invertiti, così come i nomi degli alpeggi vicini...

 Ritenendo la Guida dei Monti d'Italia del CAI/TCI più affidabile (confermata in parte anche da un'ottima cartina pubblicata nel 1991 da R. Armelloni e G. Francese (che ritengo attendibili...), i toponimi corretti dovrebbero essere quelli riportati su questa relazione, e cioè la Pizzetta di Brumei è la cima di fianco all'omonimo Passo, quella sul versante opposto della conca di Brumei è il Pizzo di Corte Cerino (l'alpeggio sottostante a 1854 m. è Corte Cerino), mentre l'alpe a 1678 m. è l'Alpe Cerino.

L'Alpe Brumei è riferito al vasto tavolato sottostante il versante nord del Cistella, dove sembra non siano presenti ruderi di baite...

 Si parte dal caratteristico ponte ad arco in cemento a 1014 m. sul Torrente Devero (un'altra possibilità è la partenza da Al Passo seguendo un sentiero che sale alla stradina per Esigo, però ci sono poche possibilità di parcheggio); si segue la stradina che sale verso Esigo, ci sono alcune scorciatoie dove si ritrova la vecchia mulattiera, e si arriva alla Chiesetta e ai prati di Esigo ca. 1130 m. un luogo piacevole con diverse baite in gran parte ristrutturate sparse sul pendio panoramico.

tettarelle...

 Si segue lungamente la stradina che sale passando da alcuni nuclei di baite (poco dopo una curva, si vede sulla sinistra un cartello che indica la Veia di Squetar, che si seguirà al ritorno...), e poi traversa nel bosco in direzione della Val Bondolero, giunti all'Alpe Agarù 1368 m. si lascia la stradina per traversare sulla sinistra davanti all'alpe (attualmente non ci sono indicazioni a questo bivio...), si traversano i prati umidi e poi sulla destra nel bosco (vecchio cartello), si ritrova la traccia del sentiero che sale poi lungamente nel bosco.

 Il sentiero è a tratti poco evidente (in piena estate diventerà ancora meno visibile per la crescita della vegetazione...), si trovano anche vecchi segni di vernice in parte cancellati dal tempo e anche alcuni ometti, e si giunge a Corte Cerino 1854 m. qui, dove una grande distesa di lavazz ha ricoperto i prati dell'alpe, bella vista verso le montagne del Devero con sullo sfondo la Punta d'Arbola.

 Il sentiero sale ancora sopra l'alpeggio per poi deviare verso sinistra sul pianoro superiore dell'Alpe Brumei (così è chiamato sulle cartine il vasto tavolato sottostante il versante nord del Cistella, qui probabilmente c'erano solo i pascoli riservati alle pecore e alle capre, e non erano state costruite baite).

 Dove il sentiero devia a sinistra (grosso ometto), lo si lascia per traversare in salita sulla destra in direzione del Pizzo di Corte Cerino (che da qui non si vede), non ci sono tracce di sentieri, e in ogni caso il percorso è un po' disagevole dovendo traversare una vasta distesa di rododendri.

sulla cima...

 In vista della cima, si traversa puntando alla giavina sottostante la bella e frastagliata cresta, qui si sale più agevolmente su grossi blocchi, poi al termine della colata di sassi il terreno diventa più ripido e si sale cercando il percorso migliore per superare i gradoni rocciosi, poggiando leggermente sulla sinistra si giunge sulla cima del Pizzo di Corte Cerino 2168 m. bel panorama circolare sulle montagne del Devero, la Val Bondolero, il Monte Gorio, il vicino Cistella e la bella cresta che sale verso il Piano di Cistella alto.

Link alla cartina ↓
mappa

 Discesi dalla cima, in questa occasione abbiamo preferito salire la giavina sottostante fin poco sopra i 2100 m. per poi traversare tutto l'ampio fornale in direzione del Passo di Brumei rimanendo sempre più o meno alla stessa quota.

 Questo percorso (senza sentiero), alla fine si è rivelato più piacevole e interessante rispetto al sentiero segnalato che traversa più in basso verso il lago...
 Durante il traverso si passa da un pianoro [foto 45], dove si trovano dei resti di muretti, può essere che un tempo qui era presente un qualche spartano ricovero...

 In questa occasione, traversando poco lontano dai nevai residui, si poteva ammirare una bella fioritura, in particolare di quelle varietà di piante che spuntano appena la neve si scioglie...

 Oltrepassata la zona soprastante il Lago di Brumei, si raggiunge il sentiero segnalato (ometti e segni di vernice), che conduce con un'ultima risalita verso il Passo di Brumei (o anche chiamato Bocchetta di Deccia), a 2126 m. qui siamo scesi in direzione di Deccia; il sentiero (a tratti poco evidente) scende con un lungo traverso verso destra (sud), e raggiunge la baite superiori dell'Alpe Deccia ca. 1700 m.

 Giunti nella zona delle baite di foto 71 (dove si ha una bella vista sul versante che scende dal Corno Cistella), a lato della stradina asfaltata si trova (cartello), il sentiero che riporta ad Esigo.

 Il percorso traversa nel bosco e poi scende per collegarsi con la mulattiera della Veia di Squetar che si segue ritornando alla stradina seguita in salita all'inizio di questo giro, poi si scende ad Esigo e al parcheggio vicino al ponte concludendo questo bel giro.

 Tempo per la salita al Pizzo di Corte Cerino , circa 4 ore.

 Per il giro descritto, circa 8 ore. Difficoltà EE

 Immagini del 26 giugno 2015.
immagini ↑→  



nel cielo...

la cresta verso il Diei...

sulla porta...

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