Difficoltà T/E
Dopo aver traversato gran parte della Val Vigezzo, dopo Re con il suo ben noto Santuario della Madonna del Sangue, si supera la frazione Meis e la SS337 prosegue passando su due ponti per poi raggiungere Isella, qui alcune possibilità di parcheggio al lato della strada; usando invece i mezzi pubblici si può a esempio arrivare col treno della Vigezzina a Ponte Ribellasca e combinare un itinerario ad anello che visita la zona descritta tornando al punto di partenza, oppure (consigliabile), proseguire a piedi da Dissimo verso Folsogno e Re.
Superate le poche case di Isella 700 m. con Fiorenzo saliamo lungo la bella e larga mulattiera che conduce a Olgia 810 m. dopo la rituale visita al paese (dove naturalmente si notano diverse immagini della Madonna di Re), ci si porta presso il cimitero dove prosegue la mulattiera in direzione del confine di stato, si passa da un tratto franato che richiede un poco di attenzione e si scende fino a un punto panoramico verso il fondovalle Svizzero; in questa occasione non siamo scesi fino a Ponte Ribellasca, ma abbiamo deviato a sinistra raggiungendo la larga dorsale boscosa del Motto delle Formiche che si risale senza problemi con percorso libero (durante la salita si nota, nella faggeta, un solitario pino che ancora sopravvive nonostante la sua corteccia sia ormai quasi del tutto "consumata" dagli sfregamenti delle corna dai cervi che girano in questa zona...).
Si arriva così sul dosso panoramico dell'Alpe Caviano 1032 m. di fonte spiccano le imponenti Rocce del Gridone, presenza che ci accompagnerà durante tutta l'escursione, verso nord si vedono il roccioso versante del Pizzo Ruscada e la Punta della Forcoletta.
Salendo alle baite superiori si arriva sulla stradina che si segue verso destra (nord) arrivando su una delle due dorsali sud del Monte La Cavallina (che si può eventualmente salire), verso sud si vede la gobba del Monte di Dissimo che si raggiungerà in seguito; qui si trova una Cappella di recente costruzione (2010) con un piacevole affresco.
La stradina prosegue traversando il versante (a inizio primavera, o comunque nel periodo in cui il sole inizia a sciogliere la neve, è meglio non soffermarsi troppo qui, i pendii ripidi lasciano cadere a tratti dei sassi..), e si arriva a Monte Rotondo con la sua Cappella e la bella fontana (in alto, verso nord, si vede il versante del frequentato Monte Ziccher, vedi qui).
In seguito ci si porta verso la panoramica gobba del Monte di Dissimo 1162 m. da qui vista verso alcune cime della Valgrande, e in basso, verso Re.
Tra le baite si trova il cartello indicatore per la bella mulattiera che scende verso Dissimo 823 m. gradevole villaggio che merita una visita da effettuare con calma... poi ci si porta presso il cimitero situato a est del paese, dove si possono notare alcune caratteristiche tombe (risalenti a un periodo ormai lontano), decorate con carbone di legna... materiale che un tempo era disponibile in quantità, e che proveniva dal boscoso versante opposto della valle (quello che sale verso il Gridone, naturalmente il soleggiato versante dove sorgono i paesi, era utilizzato principalmente come pascolo).
Di fianco (nord) al cimitero si prosegue lungo la stradina che poi diventa una mulattiera in direzione di Olgia; superate le prime due Cappelle, si arriva ai ruderi della terza [foto 84], qui si scende sulla destra sui prati raggiungendo la strada asfaltata che da Dissimo traversa a Olgia.
Da Olgia si ritorna a Isella lungo il percorso seguito all'andata.
Marzo 2018.
Tempo per questo giro, circa 5 ore e mezza (tempo che naturalmente include le visite ai paesi).
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