Valle d'Ossola > Varzo > strada per San Domenico > San Carlo.
Visita ad alcuni dei numerosi alpeggi di Varzo sul versante sinistro orografico della Val Cairasca; alpeggi che, per la comodità di accesso, vista la presenza di alcune stradine carrozzabili, sono in buona parte costituiti da baite sistemate e adibite a case di vacanza; alle quote più basse, vicino a Varzo, i nuclei abitati si possono
invece considerare come dei piccoli paesini dove i residenti naturalmente vivono per tutto l'anno.
Il versante esposto al sole permette di fare escursioni tranquille e piacevoli, e verso la fine di maggio si può ammirare una bella fioritura nei prati solitamente ancora ben curati; salendo sopra i 1800 m. ci si avvicina agli impervi versanti che salgono verso le cime soprastanti, in particolare l'interessante Pizzo del Balzo, poi la Scheggia di Marsasca, la Cima di Valle e naturalmente i ben noti Pizzo Diei e Cistella.
I sentieri sono in gran parte segnalati e numerosi cartelli indicatori sono presenti (anche col nome degli alpeggi, cosa che dovrebbe essere fatta in ogni zona...), naturalmente si possono combinare numerose varianti di percorso, basta "studiare" un poco la cartina...
Per questo giro, con Fiorenzo saliamo da Varzo lungo la strada per San Domenico fino all'Oratorio di San Carlo 782 m. (che risale al 1616, come riporta la data incisa sopra la porta di ingresso), qualche possibilità di parcheggio a fianco dell'edificio.
Dall'Oratorio seguiamo la stradina laterale (cartello per Torriggia), che porta al nucleo di Villetta dove si può ammirare una interessante Cappella (in un giro di questo genere, naturalmente bisogna dedicare del tempo per visitare i vari nuclei di baite alla ricerca di particolari interessanti, altrimenti se si cammina senza fare qualche divagazione "esplorativa" l'escursione avrebbe poco senso...).
Per la prima parte del giro si seguono le indicazioni del "sentiero dei caprioli" (caprioli che però non abbiamo visto...), si sale all'interessante nucleo di Torriggia dove si notano due affreschi (fotografati poi al ritorno con una luce migliore), proseguendo si supera il piccolo Rio Riosciollo tra una (profumata) distesa di Aglio ursino e si raggiungono le baite di Turiggetta 885 m. dove le due mucche presenti si stavano scaldando al sole in attesa di iniziare il lungo pasto della giornata.
Il sentiero sale nel bosco passando dalla Cappella "dei Rovi" e arriva in località Fontana 1030 m. accolti da una caratteristica e interessante costruzione purtroppo ormai in stato di degrado (in particolare è interessante la modalità costruttiva con la doppia scalinata di accesso posta su due lati dell'edificio, con in mezzo l'apertura per la cantina, la stessa modalità l'avevamo vista in precedenza a Torriggia).
Si sbuca poi su una stradina che, sulla destra (est) porta all'esteso alpeggio di Nava ca. 1100 m. qui il sentiero sale lungo la costa che divide i due gruppi di baite; proseguendo la salita si giunge al vasto e panoramico pianoro di Salera 1203 m. dove il sentiero risale il pendio erboso alle spalle dell'alpeggio (cercare i segni di vernice che si vedono da lontano); più in alto si ignora il bivio per La Pree (che si visiterà al ritorno), e si raggiungono le baite ristrutturate di Calantiggine 1439 m.
Continuando la salita si passa da Larecchio (Larecc) 1487 m. poi un relativamente lungo traverso in salita su una stradina sterrata porta alle baite superiori di Calandra 1539 m. più avanti si passa da Saslasc e si raggiunge la zona delle Alpi Coatè 1795 m. poste in un interessante e suggestivo anfiteatro dominato dal soprastante Pizzo del Balzo
(e dal Pizzo Diei però ormai immerso nelle nuvole che stanno avanzando); verso nord-ovest si vede la dorsale che sale al Pizzo del Dosso e verso sud-ovest la cresta divisoria tra la Val Bognanco e la Val Divedro (in particolare, molto bella la vista dell'innevato versante nord del Pioltone, che riporta alla mente la salita fatta lungo questo versante nel 2015, vedi questa pagina).
Ormai le condizione meteorologiche sono in deciso peggioramento e bisogna tornare... da Coatè si risale per raggiungere la stradina sterrata che traversa dall'Alpe Solcio e la si segue appunto in direzione est, si passa nei pressi dell'Alpe Marsasca e si raggiunge la dorsale soprastante Larecchio, a questo punto (visto anche che la zona di Solcio era già stata visitata in precedenza), per accorciare i tempi decidiamo di scendere direttamente la dorsale (vaghe tracce di sentiero ma il percorso non presenta particolari problemi, basta tenersi più o meno lungo la dorsale), e si raggiungono i prati di Larecchio dove si possono ammirare numerose orchidee fiorite.
Da Larecchio scendiamo passando da Quer e, visto che ancora non piove, possiamo fare una deviazione (cartello indicatore) per Mariöl, un bell'alpeggio posto in posizione panoramica, una breve sosta e si continua la discesa trovando, vicino alle usuali Genziane blu, anche alcuni esemplari di colore azzurro chiaro, quasi bianche, una sorta di "mutazione".
Dopo un saluto agli asinelli di Nava, torniamo a Torriggia e Villetta, da dove si ritorna a San Carlo mentre le prime gocce di pioggia iniziano a cadere.
Tempo per questo giro, circa 6 ore e mezza incluse le divagazioni.
Difficoltà E - Maggio 2019
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